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Data di nascita: | 01/26/1848 |
Luogo di nascita: | SABBIONETA (Mantova) |
Data del decesso: | 06/10/1923 |
Luogo di decesso: | TORINO |
Padre: | Sabbadino Cesare |
Madre: | RABENO Enrichetta |
Nobile al momento della nomina: | No |
Nobile ereditario | No |
Figli: | Carlo |
Luogo di residenza: | TORINO |
Indirizzo: | Corso Valentino, 40 |
Titoli di studio: | Laurea in medicina |
Presso: | Università di Pavia |
Professione: | Docente universitario |
Carriera giovanile / cariche minori: | |
Carriera: | Professore ordinario di Anatomia patologica all'Università di Modena (10 luglio 1881)
Professore ordinario di Anatomia patologica all'Università di Torino (11 maggio 1884-[1923])
Professore incaricato di Batteriologia all'Università di Torino (23 novembre 1888-2 novembre 1906) |
Cariche amministrative: | Consigliere comunale di Torino (1909-1920)
Assessore per l'igiene al comune di Torino |
Cariche e titoli: | Membro del Consiglio superiore della pubblica istruzione (26 maggio 1891-30 giugno 1895) (24 maggio 1900-30 giugno 1904)
Socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei di Roma (14 luglio 1888)
Socio nazionale dell'Accademia dei Lincei di Roma (4 agosto 1892)
Socio effettivo dell'Accademia delle scienze di Torino (3 febbraio 1895)
Socio dell'Accademia di scienze, lettere ed arti di Modena
Membro della Società italiana delle scienze, detta dei XL (1904)
Membro corrispondente dell'Istituto lombardo di scienze e lettere di Milano (6 luglio 1905)
Socio ordinario dell'Accademia di medicina di Torino |
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.:: Nomina a senatore ::.
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Nomina: | 06/03/1908 |
Categoria: | 18 | I membri della Regia accademia delle scienze
dopo sette anni di nomina |
Relatore: | Giuseppe Colombo |
Convalida: | 23/06/1908 |
Giuramento: | 25/06/1908 |
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Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia 6 gennaio 1884
Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 19 gennaio 1905
Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 6 giugno 1912
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 19 settembre 1917
Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 7 giugno 1923 |
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Periodo: | 1866 terza guerra d'indipendenza | |
Mansioni: | Volontario garibaldino |
Volontario: | SI |
Decorazioni: | Medaglia d'oro al valor militare | |
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Commissioni: | Membro della Commissione per l'esame dei disegni di legge "Protezione ed assistenza degli orfani della guerra" e "Protezione ed assistenza degli invalidi della guerra" (20 dicembre 1916)
Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Provvedimenti per combattere la tubercolosi" (10 marzo 1919)
Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Istituzione di una Cassa di maternità" (17 febbraio 1923) |
| Membro del Comitato nazionale per la protezione ed assistenza degli orfani di guerra (16 giugno 1921-6 ottobre 1923)
Membro del Consiglio d'amministrazione dell’Opera nazionale per la protezione ed assistenza degli invalidi di guerra (27 giugno 1921-6 ottobre 1923) |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.
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Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, Presidente
Onorevoli colleghi. Durante la pausa dei nostri lavori abbiamo dovuto deplorare la perdita di ben quindici nostri carissimi colleghi. Io vi chiamo a commemorarli in un raccoglimento severo e solenne che è al tempo stesso omaggio alla memoria loro ed indice della maestà di questa eccelsa Assemblea. [...]
La morte inesorabile, ci tolse il 6 ottobre, in Torino, il senatore Pio Foà, onore della scienza medica.
Nato egli era a Sabbioneta il 26 gennaio 1848, ed educato a severi principi e al culto della patria, come a 18 anni correva volontario fra i garibaldini a Bezzecca, così negli studi veniva nutrendosi di forte preparazione.
Laureatosi in medicina a Pavia, si perfezionò all'estero negli studi di anatomia e patologia e giovanissimo salì alla cattedra prima nella Università di Modena e poi in quella di Torino. Le solenni onoranze che pochi mesi or sono in occasione del compimento del 40° anno dell'insegnamento gli erano state rese con la partecipazione del Governo, dei colleghi, dei maggiori istituti scientifici ed accademia, sono la prova migliore della importanza dell'opera da lui svolta nella scienza e nella scuola.
Nel campo della scienza medica la fama di Pio Foà superò di molto i confini dell'Italia. I risultati che egli ottenne negli studi batteriologici come nel campo sperimentale legano il suo nome ai progressi più notevoli nella medicina e le sue poderose e innumerevoli pubblicazioni, di cui ricordo qui il "Trattato di anatomia patologica" da lui diretto ed in parte scritto, stanno ad attestare l'acutezza dell'ingegno, la larghezza delle vedute, la mirabile Facoltà di sintesi e di assimilazione, come la sua partecipazione a numerose accademia - era fra l'altro membro dell'Accademia dei Lincei e della Reale accademia delle Scienze di Torino - sta a dimostrare in quale altissima considerazione egli fosse tenuto.
Nella Scuola Pio Foà fu il maestro; e seppe trasfondere l'amore della scienza nei suoi discepoli di cui era l'amico e che seguiva con paterno affetto anche dopo che avevano lasciato l'Università.
Della competenza profonda delle discipline mediche si valse per affrontare con piena coscienza e con fede i più gravi problemi di medicina sociale e fu un apostolo della difesa contro le malattie sessuali, la tubercolosi, il cancro, come, persuaso essere la moralità la migliore medicina dei popoli, si preoccupò profondamente del problema dell'educazione della gioventù, cui molto giovò nella sua carica di Presidente dell'Istituto di magistero per l'educazione fisica. Non è possibile qui accennare a tutte le iniziative di pubblico bene da lui promosse con grande altruismo e rara abnegazione.
Più volte consigliere comunale e poi assessore per l'igiene a Torino dette uno sviluppo magnifico alla riorganizzazione dei servizi sanitari; nominato senatore il 3 giugno 1908, nella sua attiva partecipazione ai nostri lavori fu sempre strenuo assertore dei più importanti problemi di politica sanitaria e sociale.
In quest'ultimo periodo, lasciato l'insegnamento universitario, con maggior lena egli era per dedicarsi alle opere di civismo e ne è prova il contributo prezioso che si accingeva a dare alla Commissione internazionale di difesa contro il cancro; ma la morte improvvisamente ci ha strappato il collega insigne.
Con Pio Foà scompare uno spirito eletto, un cittadino esemplare, uno scienziato illustre.
Il Senato sente tutta la gravità della perdita e s'inchina reverente davanti alla tomba del collega scomparso mentre esprime alla famiglia, tanto duramente provata, il suo profondo cordoglio. (Bene).
CORBINO, ministro dell'economia nazionale. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CORBINO, ministro dell'economia nazionale. Voi avete ascoltato, onorevoli senatori, nell'alta parola del nostro illustre Presidente, la rievocazione della vita, delle benemerenze, dell'opera tutta, che fu svolta dai compianti colleghi che abbiamo perduto.
Al rimpianto del Senato il Governo unisce l'espressione del suo omaggio riverente e si associa alla proposta di inviare vive condoglianze alle famiglie e alle città natali degli scomparsi.
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 12 novembre 1923.
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Note: | Il nome completo risulta essere: "Salomone Pio".
Secondo altra fonte il cognome della madre risulta essere: "Rabbeno".
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Attività 1006_Foà_IndiciAP.pdf |
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