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Data di nascita: | 06/28/1819 |
Luogo di nascita: | VIGEVANO (Pavia) |
Data del decesso: | 15/01/1896 |
Luogo di decesso: | NOVARA |
Padre: | Giovanni Battista |
Madre: | RONCALLI Giuseppa |
Coniuge: | BELLOTTI GIUSEPPINA, cugina, figlia di una sorella della madre |
Figli: | No |
Fratelli: | Antonio, sacerdote |
Parenti: | NEGRONI Girolamo, avo paterno
BELLOTTI Carlo, suocero
BELLOTTI Giovanni, cognato
POZZI Emanuele, cugino |
Luogo di residenza: | NOVARA |
Indirizzo: | Corso Milano 4 |
Titoli di studio: | Laurea in giurisprudenza |
Presso: | Università di Torino |
Professione: | Docente universitario |
Altre professioni: | Avvocato |
Carriera giovanile / cariche minori: | |
Carriera: | Professore di Istituzioni di diritto e di procedura civile all'Università di Torino, sezione di Novara (1846-1860) |
Cariche politico - amministrative: | Sindaco di Novara (21 marzo 1878-marzo 1879) |
Cariche amministrative: | Consigliere comunale di Novara (1858)
Consigliere provinciale di Novara (1867-1880)
Membro della Deputazione provinciale di Novara (1876-1879) |
Cariche e titoli: | Collaboratore del periodico "Espero" di Genova (1841)
Collaboratore del settimanale "Iride" di Novara
Collaboratore de "il Risorgimento di Torino"
Collaboratore de "L'Amor di patria" di Novara
Direttore della rivista "Il Notaio" di Novara (1843-1846)
Direttore della rivista "Giurisprudenza casalese" di Novara (1858-1860)
Fondatore e condirettore della rivista "La Vedetta" (1859)
Presidente del collegio "Gallarini" (1861)
Presidente del collegio "Caccia" (1863-1878)
Presidente della Biblioteca civica di Novara (1872-1880)
Fondatore della Banca popolare di Novara (1871)
Presidente dell'Orfanotrofio "Dominioni"
Membro del Consiglio provinciale scolastico di Novara (1861)
Membro del Consiglio di amministrazione della Fabbrica lapidea "San Gaudenzio" (1863)
Direttore dell'Istituto "De Pagave" di Novara (1875-1878)
Direttore dell'Ospedale maggiore di Novara (1872-1876)
Membro della Congregazione di carità di Novara
Socio corrispondente dell'Accademia delle scienze di Torino (1° febbraio 1885)
Socio dell'Accademia della Crusca di Firenze (27 marzo 1888)
Fondatore della Società Dantesca italiana (31 luglio 1888)
Socio della Deputazione di storia patria di Torino (1881) |
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.:: Nomina a senatore ::.
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Nomina: | 12/04/1890 |
Categoria: | 21 | Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria |
Relatore: | Salvatore Majorana Calatabiano |
Convalida: | 24/01/1891 |
Giuramento: | 13/04/1891 |
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Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
Commendatore dell'Ordine della Corona d'italia |
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.:: Camera dei deputati ::.
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Legislatura | Collegio | | Data elezione | Gruppo | Annotazioni |
VI | Domodossola I | | 15-11-1857* | Destra | Ballottaggio il 18 novembre 1857 |
VII | Vigevano | | 1-7-1860** | Destra | Ballottaggio il 5 luglio 1860. Elezione in corso di legislatura |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.
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Atti parlamentari Commemorazioni
Domenico Farini, Presidente
Poiché il Senato volle per sua grazia aspettare la mia presenza, perché gli fossero comunicate le necrologie dei colleghi defunti nell'intervallo dalle ultime sedute ad oggi, così io obbedisco al doloroso incarico, procedendo alla lettura di esse.
Signori senatori!
[...]
Il senatore Carlo Negroni fu uomo di molte lettere e di non minore sapienza giuridica.
Di questa fecero testimonianza le lezioni di diritto canonico, penale e civile dettate in Novara fino all'anno 1859, mirabili per idee precise perspicuamente esposte. Parola forbita e concisa quanto acuta e rapida percezione; ragionare stringato, di che collo studio diligente e diuturno meditare aveva fatto sangue; opinamenti profferiti con tale convincimento da acquistare, anche per la proprietà del linguaggio, assiomatica evidenza, lo fecero rifulgere nel foro. Vi durò fino al 1870: primeggiò in ispecie nelle disquisizioni riflettenti le servitù e le acque; sicché fu chiamato nella Commissione che preparò il Codice civile; anzi ne dettò le norme intorno ai due difficili argomenti, con ampia lode.
Eletto deputato per la VI e VII legislatura, in quella dal primo collegio di Domodossola, in questa, da Vigevano sua città natale, nonostante il breve stadio dimostrò anche in Parlamento la molta perizia.
Per ventidue anni consigliere comunale, per tre sindaco, per alquanti consigliere provinciale, non vi fu civica azienda di Novara, dove appena laureato aveva preso stanza, che non si avantaggiasse della valentia e fermezza di lui, cui nulla trattenne dalle risoluzioni di pubblico interesse per quanto a qualcuno aspre e sgradite. E come, insegnando e scrivendo sul diritto ecclesiastico, aveva propugnata l'indipendenza dell'autorità civile, così amministrando la mantenne sciolta da ogni soggezione, ben distinguendo nella timorata coscienza le sopraffazioni umane dagli interessi della religione, della quale fu osservantissimo.
Dopo essersi per due volte affacciato alla politica; dopo avere a lungo partecipato a tutta quanta la vita locale erasi, or sono quindici anni, ritirato pressoché da ogni cosa; forse insofferente, certo disgustato del garrito querulo che, in piccolo ambito, piglia acredine di ripicco e troppo spesso amareggia chi, senza nulla chiedere o bramare, ingegno, tempo, operosità, tutto se stesso pone in servizio di tutti.
Da allora le lettere lo ebbero intiero.
Rammenteranno lo scrittore purgato, l'erudito, alcuni lavori sopra Dante del quale curò, assieme ad altro dotto, per regia munificenza, l'edizione d'un testo con la traduzione del commento di Talice da Ricaldone: la stampa degli Statuti di Novara dell'abate Cerruti, e di una antica traduzione della Bibbia, le Biografie dell'abate Stoppani e di alcuni illustri novaresi, rimarranno esempi di erudizione e di buona lingua. Così giudicarono la Crusca, l'Accademia delle scienze e la Deputazione di storia patria di Torino associandoselo. La splendida biblioteca a gran prezzo raccolta, ricca di ben sessantacinque edizioni e codici del poema sacro e di duemila articoli di letteratura dantesca, pregiata per le collezioni di edizioni della Crusca, di opere dei primi secoli della lingua e di quelle di Cicerone ne tramanderà l'amore per le lettere. (Bene).
Quanta carità verso i nati in umile condizione lo riscaldasse; come egli giudicasse il maggiore dei doveri essere quello di educarli e redimerli a novella vita farà in perpetuo manifesto l'atto col quale, assieme alla suppellettile letteraria, legò tutto il pingue patrimonio, accumulato colle onorate fatiche, alla città di sua elezione, affinché si istituissero asili per l'infanzia. Testamento nobilissimo con che l'uomo egregio, nostro collega dappoi il 4 dicembre 1890, chiuse la sua carriera mortale a Novara nel settantaquattresimo anno dell'età sua: pensiero civile, fiamma di affetti dalla quale si irradia una luce inestinguibile che ne rischiarò la bara e ne illuminerà il sepolcro.
(Bene).
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 23 marzo 1896.
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Note: | [Curiosità:] cofondatore dell'Asilo di infanzia di Novara (1843). Curò la fondazione del Comitato della Croce rossa italiana di Novara (17 giugno 1886).
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Attività 1570_Negroni_IndiciAP.pdf |
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