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LANZA (DI TRABIA) Ercole | |
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Data di nascita: | 04/18/1813 |
Luogo di nascita: | PALERMO |
Data del decesso: | 13/11/1885 |
Luogo di decesso: | PALERMO |
Padre: | LANZA DI TRABIA Giuseppe |
Madre: | BRANCIFORTE Stefania |
Nobile al momento della nomina: | Si |
Nobile ereditario | Si |
Titoli nobiliari | Nobile dei principi di Trabia |
Coniuge: | celibe |
Fratelli: | Pietro, che sposò Eleonora SPINELLI e padre di Giuseppe (1833-1868) che a sua volta sposò Sofia GALEOTTI ed era padre di Pietro, senatore (1862-1929) (vedi scheda Pietro LANZA (DI TRABIA)) e di Ottavio (vedi scheda Ottavio LANZA BRANCIFORTE)
Beatrice;
Emanuele; |
Professione: | Possidente |
Cariche politico - amministrative: | Deputato alla Camera dei Comuni (Sicilia) (1848-1849) |
Cariche amministrative: | Consigliere comunale di Palermo
Consigliere provinciale di Palermo |
Cariche e titoli: | Membro della Società siciliana per la storia patria
Presidente della Società siciliana per la storia patria (1873-1875) |
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.:: Nomina a senatore ::.
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Nomina: | 11/09/1872 |
Categoria: | 21 | Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria |
Relatore: | Tommaso Spinola |
Convalida: | 20/12/1872 |
Giuramento: | 04/06/1873 |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.
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Atti Parlamentari - Commemorazione
Giacomo Durando, Presidente
Onorevoli colleghi! Nel periodo d’interruzione dei nostri lavori il Senato ha subito gravi e pur troppo numerose perdite, di cui adempio oggi l’ingrato ufficio di darvi partecipazione. [...]
Il dì 13 di questo mese mancava ai vivi il cavaliere Ercole Lanza in Palermo dove era nato nel 1813. Discendente da una delle più distinte famiglie patrizie della Sicilia, quella dei principi di Trabia, il nostro compianto collega aveva saputo circondarsi di alta stima nel suo paese per aver prestato opera efficace al risorgimento della nazionalità italiana. Ed il Governo tenendo conto delle di lui benemerenze e del largo censo ond'era fornito, lo aveva chiamato nel 1872 a far parte di quest'alta Assemblea. La privazione della vista che lo afflisse negli ultimi tempi non gli permise più di prender parte ai lavori del Senato che oggi si unisce meco nel deplorarne la perdita. [...]
E qui termina la lunga serie delle nostre sciagure. Mandando un mesto saluto alla memoria dei compianti colleghi, faccio caldi voti perché mi sia allontanato il calice amaro di esservi apportatore di nuovi dolori.
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 25 novembre 1885.
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