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Senato della Repubblica
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GIUSSO Girolamo

  







   Indice dell'Attività Parlamentare   

   Fascicolo personale   


    .:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:05/25/1843
Luogo di nascita:NAPOLI
Data del decesso:25/12/1921
Luogo di decesso:VICO EQUENSE (Napoli)
Padre:Luigi
Madre:GIUSSO Maria Teresa
Nobile al momento della nomina:Si
Nobile ereditarioNo
Titoli nobiliariDuca di Galdo
Conte, titolo concesso con breve pontificio l'11 agosto 1859
Coniuge:Celibe
Fratelli:Antonino, fratellastro, figlio della prima moglie, che sposò Enrichetta BERTOLDI ed era padre di Luigi che sposò Elena MARINI CLARELLI;
Candido, fratello (figlio, come il senatore di Giusso Maria Teresa), che sposò Carlotta Mastrilli, padre di Luigi che sposò Laura SERRA, di Maria che sposò Cesare DE ANGELIS EFREM, di Felicia che sposò Francesco CATTANEO, Antonio che sposò Ippolita CATTANEO, Niccolò, Anna, che sposò Gennaro DEL GIUDICE VITALE, di Tommaso che sposò Erminia FILO DELLA TORRE, di Gaspare
Elena, sorella, che sposò Costantino BUONOCORE
Clotilde, sorella, che sposò Francesco SERRA
Parenti:GIUSSO Gerolamo, avo paterno
PROFUMO Maria Teresa, ava materna
Professione:Agricoltore
Altre professioni:Possidente
Cariche politico - amministrative:Sindaco di Napoli (12 agosto 1878-1° settembre 1883)
Cariche amministrative:Consigliere comunale di Napoli
Cariche e titoli: Consigliere del Banco di Napoli
Direttore generale del Banco di Napoli (1884-1890)
Socio fondatore della Banca popolare cooperativa di Napoli
Socio fondatore del Club alpino italiano (CAI), sezione di Napoli (22 gennaio 1871)
Presidente del Club alpino italiano (CAI), sezione di Napoli (1881-1907)
Membro della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle condizioni dei contadini, sui loro rapporti coi proprietari e sulla natura dei patti agrari nelle provincie meridionali e nella Sicilia (4 dicembre 1906)
Presidente del Consiglio d'amministrazione dell'Acquedotto pugliese (1910)
Presidente dell'Associazione dei proprietari ed agricoltori di Napoli

    .:: Nomina a senatore ::.

Nomina:10/16/1913
Categoria:03 I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio
Relatore:Fabrizio Colonna
Convalida:05/12/1913
Giuramento:06/12/1913
Annotazioni:Gruppo Senato: Non ascritto a gruppi

    .:: Onorificenze ::.

Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 27 settembre 1879
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia

    .:: Camera dei deputati ::.

Legislatura
Collegio
Data elezione
Gruppo
Annotazioni
XVI
Napoli I
23-5-1886
Destra
XVII
Napoli I
23-11-1890*
Destra
Annullamento elezione il 15 maggio 1891
XVIII
Manfredonia
6-11-1892
Destra
XIX
Manfredonia
26-5-1895
Destra
XX
Manfredonia
21-3-1897
Destra
XXI
Manfredonia
3-6-1900
Destra
XXII
Manfredonia
6-11-1904
Destra
XXIII
Manfredonia
7-3-1909
Destra
Note:


    .:: Senato del Regno ::.

Commissioni:Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Approvazione di compromesso 4 aprile 1914 tra l'Amministrazione militare e il comune di Napoli" (16 dicembre 1914)
Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Conferimento al Governo del Re di poteri straordinari in caso di guerra" (21 maggio 1915)
Commissario alla Cassa dei depositi e prestiti (14 febbraio 1918-29 settembre 1919)

    .:: Governo ::.

Governo:Ministro dei lavori pubblici (15 febbraio 1901-19 febbraio 1902)

    .:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Atti Parlamentari - Commemorazione
      Tommaso Tittoni, Presidente

      Onorevoli colleghi. Una nuova amara perdita ho il dolore di annunciarvi. Tre giorni or sono, in Vico Equense, cessava di vivere il conte Girolamo Giusso, dopo una lunga infermità che da tempo lo teneva lontano dai nostri lavori.
      Nato a Napoli il 25 maggio 1843 da cospicua famiglia, egli venne ben presto acquistando una profonda competenza nelle materie finanziarie e amministrative e della vita cittadina della sua terra nativa non tardò ad essere l'anima. Ancor giovane, nel 1878, dopo una asprissima battaglia elettorale, fu chiamato a dirigere l'amministrazione della città di Napoli e l'opera sagace da lui allora compiuta fu una rivelazione. Trovatosi di fronte ad una disastrosa situazione del bilancio comunale, che preoccupava gli uomini più competenti e pratici, egli iniziò un sistema di rigorose economie col quale poté in breve diminuire di molto il disavanzo e rafforzare notevolmente il credito del comune. Del rinnovamento di Napoli il conte Giusso fu strenuo ed infaticabile propugnatore; e validissima spinta egli dette ai più assillanti problemi cittadini.
      Uomo di grande rettitudine e di integro carattere, svolse il suo programma senza tergiversazioni o tentennamenti, tenendosi ad ogni costo nella linea del dovere; e la sua integrità per poco non gli costò la vita nel 1879, quando un forsennato, che non aveva potuto ottenere la nomina ad impiegato del comune, lo ferì gravemente.
      La stima universale che il conte Giusso aveva acquistato gli valse, in momenti assai difficili, la nomina a direttore generale del Banco di Napoli, e, in grazia alla sua profonda preparazione tecnica, egli contribuì efficacemente alla prosperità dell'istituzione, dando ad essa un largo sviluppo con la fondazione di succursali in tutta la penisola, ed aumentando considerevolmente il credito agrario e popolare.
      Un tale uomo non poteva rimanere estraneo alla vita politica e dal primo collegio di Napoli prima, e poi dal collegio di Manfredonia, fu inviato alla Camera dei deputati dove rimase dalla XVI alla XXIII legislatura. Sincero liberale, sedette a destra e per le sue doti ben presto s'impose alla concorde considerazione dei colleghi. Prese parte alle più importanti discussioni, in materia di agricoltura, di istituti di credito, di ferrovie e là sopratutto dove erano in giuoco gli interessi del Mezzogiorno.
      Commissario per lungo tempo della Giunta generale del bilancio, fu più volte relatore di bilanci e nelle discussioni finanziarie non mancava mai la sua lucida e competente parola.
      Il 5 febbraio 1901 fu nominato ministro dei lavori pubblici nel Gabinetto Zanardelli, e l'importante dicastero rimase a dirigere per oltre un anno, iniziando la difficile opera dell'acquedotto pugliese ed avviando alla risoluzione tutto un piano organico per rendere più facili le comunicazioni nel Mezzogiorno. Nel 1902 si dimise dando novella prova della sua adamantina fede ai principî sinceramente professati.
      Il 16 ottobre 1913 fu nominato senatore e, finché le sue condizioni di salute glie lo permisero, egli fu assiduo ai nostri lavori ai quali portò la sua opera illuminata e serena.
      Operosa esistenza fu quella del conte Giusso che per le sue condizioni agiate avrebbe potuto tranquillamente trascorrere i suoi giorni; ma egli preferì lottare, consacrando la vita al benessere del paese e servendosi delle sue ricchezze a scopo di beneficenza e per l'incremento di molte opere pie di cui egli fu gran parte.
      Noi sentiamo profondamente il dolore della perdita che oggi ci colpisce ed inviamo alla memoria dell'uomo eminente che scompare il nostro accorato rimpianto e un mesto e riconoscente saluto.
      Il Senato invia profonde condoglianze ai desolati congiunti ed alla città di Napoli che perde un figlio benemerito. (Approvazioni).
      RODINÒ, ministro della giustizia e degli affari di culto. Domando di parlare.
      PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
      RODINÒ, ministro della giustizia e degli affari di culto. Il Governo divide il profondo dolore del Senato per la scomparsa del senatore Gerolamo Giusto.
      Gerolamo Giusto nella sua lunga vita pubblica, come direttore del Banco di Napoli, come sindaco di Napoli, come ministro dei lavori pubblici, come presidente dell'acquedotto pugliese, sempre e dovunque fu esempio magnifico di rettitudine, di onestà e di carattere. Dobbiamo augurarci, onorevoli senatori, che le nuove generazioni prendano esempio da questi uomini veramente mirabili, da questi uomini veramente benemeriti della patria, i quali, alla loro volta, prendevano esempio da quelli i quali avevano sofferto e lottato per la patria, tutto ad essa sacrificando e nulla chiedendo.
      Gerolamo Giusto dette esempio magnifico di carattere, perché quando le sue convinzioni morali e religiose gli impedirono di rimanere al Governo, egli abbandonò il potere piuttosto che transigere col suo carattere, che tradire la sua coscienza. Girolamo Giusto dette inoltre esempio di raro disinteresse, e in quest' ora triste è bene ricordare, come egli nella sua lunga ed intemerata vita, lungi dall'accumulare ricchezze sacrificò buona parte del suo patrimonio per il pubblico interesse. Ricordando l'intemerata figura di Girolamo Giusso si rende nello stesso tempo omaggio non solo alla sua memoria benedetta, ma anche alla rettitudine ed al carattere dell'uomo privato e dell'uomo politico. (Vive approvazioni).

      Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 28 dicembre 1921.

Note:Il nome completo risulta essere. "Girolamo Luigi Carlo Ubaldo Filippo Ferdinando Pio".

Attività 1155_Giusso_IndiciAP.pdf