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GEMMELLARO Gaetano Giorgio

  







   Indice dell'Attività Parlamentare   

   Fascicolo personale   


    .:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:02/24/1832
Luogo di nascita:CATANIA
Data del decesso:16/03/1904
Luogo di decesso:PALERMO
Padre:Carlo
Madre:MALERBA Caterina
Nobile al momento della nomina:No
Nobile ereditarioNo
Coniuge:PANTALEO Maria
Figli: Mariano, avvocato
Fratelli:Maria
Ferdinando
Antonino
Titoli di studio:Laurea in medicina
Presso:Università di Catania
Professione:Docente universitario
Altre professioni:Geologo
Carriera:Professore ordinario di Mineralogia e geologia all'Università di Palermo (22 ottobre 1860)
Rettore dell'Università di Palermo (1874-1876) (1880-1883)
Cariche amministrative:Consigliere comunale di Palermo
Assessore comunale alla pubblica istruzione di Palermo
Cariche e titoli: Direttore del Museo di mineralogia e geologia dell'Università di Palermo
Membro del Comitato geologico (1879)
Membro ordinario del Consiglio sanitario provinciale di Palermo
Membro corrispondente della Società reale di Napoli (8 dicembre 1877)
Socio ordinario della Società reale Napoli (19 dicembre 1903)
Socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei di Roma (10 maggio 1879)
Socio nazionale dell'Accademia dei Lincei di Roma (17 giugno 1883)
Membro della Società italiana delle scienze, detta dei XL (1879)
Socio corrispondente dell'Accademia pontaniana di Napoli (15 dicembre 1895)

    .:: Nomina a senatore ::.

Nomina:11/21/1892
Categoria:18 I membri della Regia accademia delle scienze
dopo sette anni di nomina
Relatore:Salvatore Majorana Calatabiano
Convalida:29/11/1892
Giuramento:23/11/1892
Annotazioni:Giuramento prestato prima della convalida, in seduta reale d’inaugurazione di sessione parlamentare


    .:: Servizi bellici ::.

Periodo:1860-1861 campagna per l'indipendenza e l'Unità d'Italia
Volontario:SI


    .:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Atti Parlamentari - Commemorazione
    Giuseppe Saracco, Presidente

    Signori senatori! Tristi giorni furono questi per il Senato, nei quali i nostri lavori sono rimasti per breve tempo interrotti. In soli otto giorni, quattro colleghi nostri sono scesi nel sepolcro: [...] Gaetano Giorgio Gemmellaro [...] ed Emilio Pascale nel giorno 16, Gerolamo Boccardo ieri 20 marzo.
    Al semplice annunzio di questi nomi, giustamente meritevoli, per tanti e svariati titoli, di essere tramandati alla memoria di ogni buon italiano, il Senato intende già che la brevità dell'ora non mi consentirebbe di poterne dire le lodi, così degnamente come dovrei, se presumessi raccontarne la vita dinanzi a voi, che aveste opportunità ad apprezzarne le virtù, onde siamo maggiormente tratti a lamentare la dipartita di questi valentuomini, saliti ad un mondo migliore. Breve sarà pertanto il supremo elogio che per dovere di ufficio imprendo a fare di ciascuno dei colleghi perduti. [...]
    Gaetano Giorgio Gemmellaro nacque in Catania nel 1832 e la sua morte fu considerata generalmente, come una grave perdita per la scienza e per l'insegnamento superiore.
    Di vero il Gemmellaro visse bensì modestamente, e quel che gli altri fanno per salire in fama ed agli alti onori, egli sdegnò di fare e non fece mai; ma con l'opera solerte ed illuminata di quasi un mezzo secolo, tutta dedicata al culto della scienza ed all'insegnamento superiore nella Università di Palermo, poi con numerose pubblicazioni che gli valsero il plauso dei dotti in paese, ed oltre Alpi, il Gemmellaro ottenne di essere conosciuto ed onorato quale uno fra i più eminenti paleontologi, e dei principali geologi del suo tempo. Figlio della Sicilia, le consacrò la parte migliore del sua operosità, e rimarrà particolarmente cara appresso i suoi compaesani la memoria dell'insigne scienziato, giacché fu egli senza contrasto il geologo più valoroso, che illustrò completamente la sua isola nativa.
    professore da lunghi anni di mineralogia e geologia nella Università di Palermo, il nostro Gemmellaro, schivo di onori, quanto operoso e diligente nell'adempimento de' suo doveri, visse onorato ed amato, come fosse un padre, dalla numerosa scolaresca che ne seguiva lo insegnamento, e sono Dessi particolarmente che piangono la perdita di un tanto uomo. Ma non furono i soli, perché godeva meritata fama di cittadino virtuoso, quanto era riverito e considerato come dotto scienziato e valoroso insegnante.
    Laonde il Governo del Re lo aveva creduto degno nel 1892 di prender posto sopra questi banchi, come io dall'alto di questo seggio mi onoro di fare commendato alla vostra memoria il nome illustre ed onorato di Gaetano Giorgio Gemmellaro. (Approvazioni). [...]
    PRESIDENTE. La parola spetta al senatore Cannizzaro.
    CANNIZZARO. Signori senatori. La immatura morte, come avete udito per bocca del nostro Presidente, del prof. Gemmellaro, è veramente una perdita di uno degli scienziati italiani di maggior valore, il cui nome non sarà dimenticato nella storia delle scienze naturali dei nostri tempi.
    Questo giudizio potrà far meraviglia ad alcuni i quali hanno forse udito il nome dei Gemmellaro alle falde dell'Etna come due naturalisti devoti al culto ed allo studio di quel vulcano; ma non hanno avuto conoscenza delle molte importantissime pubblicazioni, con le quali il nostro prof. Gemmellaro, ultimo naturalista della sua famiglia, ha tanto contribuito al progresso della geologia e vi ha acquistato in tutto il mondo civile un nome non perituro.
    Questa, che dirò disconoscenza del valore di un inclito cittadino, trova la spiegazione nell'indole dei suoi studi che non sono invero popolari, specialmente in Italia; ma soprattutto nella sua modestia e nella semplicità della sua vita che gli facevano evitare qualsiasi cosa che avrebbe messo in rilievo il suo valore scientifico, qualità questa, o signori, che è stata osservata molto frequentemente negli scienziati italiani.
    Il celebre chimico inglese Davy notò ciò nella descrizione dei suoi viaggi in Italia. Egli narra che avendo voluto fare la conoscenza del Volta nel suo domicilio, fu colpito dalla modestia spinta all'umiltà colla quale fu ricevuto come da persona che non si credeva alla pari di lui, e ben tosto soggiunge che simile comportamento e simili modi che non conciliano il prestigio personale egli aveva ritrovato in molti altri uomini eminenti italiani, sicché egli considerò come carattere nazionale questa poca curanza di gloria e di prestigio, che per noi è un pregio ma che egli non avrebbe di certo imitato.
    La semplicità e modestia erano nel nostro Gemmellaro qualità innate senza però eccedere; egli aveva la dignità dei modi che si associa bene alla poca cura della popolarità, il che non gli impediva di prender parte alla vita pubblica, tutta volta che la sua azione poteva essere utile; giacché al profondo amore per la scienza egli associava un intenso patriottismo, patriottismo per il quale faceva sacrificio dell'opera sua quando la credeva utile, ma egli era poi lietissimo, quando il pubblico interesse non la richiedesse e potesse essere lasciato tranquillo ai suoi studi.
    Io propongo, signori, che il Senato voglia, per mezzo del suo Presidente, far pervenire le proprie condoglianze alla famiglia del defunto e soprattutto alla vedova che fece così buona compagnia a lui per tutta la vita, rendendogli così più agevole il dedicarsi agli studi da lui prediletti. Credo che noi inviando le condoglianze alla sua famiglia non possiamo non rammentare che si tratta di un nome che onorerà l'Italia finché si apprezzerà la scienza. (Approvazioni vivissime).
    PATERNOSTRO. Domando la parola.
    PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
    PATERNOSTRO. Nulla potrei aggiungere da parte mia alle cose così nobilmente dette, prima dall'eccellentissimo nostro Presidente, e poi dal senatore Cannizzaro.
    Mi unisco alla proposta fatta dal senatore Cannizzaro di inviare condoglianze alla vedova ed ai figli del senatore Gemmellaro; e uguale proposta faccio per la famiglia del senatore Pascale; cosa che del resto io credo che il Senato consentirà si faccia per tutti gli altri colleghi che abbiamo avuto il dolore di perdere. (Approvazioni). [...]
    FINALI. Domando di parlare.
    PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
    FINALI. Il nostro onorevolissimo Presidente con la sua eloquente parola ci ha anche oggi profondamente commossi, commemorando la virtù di colleghi recentemente perduti, tutti insigni per varie benemerenze verso la patria, la magistratura, la scienza e la pubblica amministrazione. [...]
    GIOLITTI, presidente del Consiglio, ministro dell’interno. Domando di parlare.
    PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
    GIOLITTI, presidente del Consiglio, ministro dell’interno. Ha ragione l’illustre Presidente del Senato, cominciando oggi, in modo tanto eloquente, le commemorazioni di colleghi defunti, ha osservato che di rado in così breve periodo di tempo il Senato ha dovuto deplorare tanti lutti. Si tratta di quattro personaggi egualmente eminenti e benemeriti della patria: [...] il prof. Gemmellaro, uno dei più illustri cultori delle scienze naturali; [...]
    Mi associo quindi al dolore del Senato ed alle parole nobilissime proferite dall’onorevole Presidente e dagli altri oratori che hanno parlato. (Approvazioni).
    PRESIDENTE. Ho il dovere di dar lettura al Senato di un telegramma del senatore Cappellini così concepito: Impedito intervenire seduta Senato mi associo col cuore grave lutto perdita irreparabile diletto collega Gemmellaro.
    Come il Senato ha inteso, i senatori Cannizzaro e Paternostro hanno fatto la proposta d'inviare parole di condoglianza alla vedova ed alla famiglia dell'illustre defunto, il senatore Gemmellaro. Ora io credo di interpretare i sentimenti del Senato, inviando alle famiglie di tutti i compianti colleghi le nostre condoglianze.
    Stimo inutile interrogare il Senato, perché tutti siamo d'accordo nel voler rendere quest'ultimo tributo d'affetto alla memoria dei nostri colleghi.
    Se non si fanno osservazioni, rimane così stabilito.

    Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 21 marzo 1904.

Note:Il nome completo risulta essere: "Gaetano Giorgio".

Attività 1090_Gemmellaro_IndiciAP.pdf