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Data di nascita: | 02/10/1865 |
Luogo di nascita: | BRESCIA |
Data del decesso: | 10/07/1923 |
Luogo di decesso: | FIRENZE |
Padre: | Francesco |
Madre: | FENAROLI Paolina |
Nobile al momento della nomina: | Si |
Nobile ereditario | Si |
Titoli nobiliari | Conte
Nobile |
Coniuge: | SALVADEGO MOLIN Alba |
Figli: | Francesco, che sposò Clara BETTONI CAZZAGO, contessa ed era padre di Federico
Alessandro, che sposò Maria BETTONI CAZZAGO, contessa
Paolina, che sposò Fausto LECHI, figlio di Teodoro |
Fratelli: | Maria Beatrice, che sposò Nicolò Pirozzi, generale di cavalleria |
Parenti: | BETTONI Giacomo, avo paterno
BETTONI CAZZAGO Maria Teresa, ava paterna
FENAROLI AVOGADRO Bartolomeo, conte, avo materno
FENAROLI AVOGADRO MAFFEI ERIZZO, Beatrice nobile, ava materna
BETTONI Teresa, Lodovico, senatore (vedi scheda), Alessandro, Paolina, Marianna, zii, fratelli del padre
Federico, nipote, figlio del figlio Francesco |
Luogo di residenza: | BRESCIA |
Professione: | Industriale |
Cariche politico - amministrative: | Sindaco di Pavone del Mella (1901-1916)
Sindaco di Brescia (1903-1904)
Vicepresidente del Consiglio provinciale di Brescia (17 settembre 1910-1913) |
Cariche e titoli: | Presidente dell'Ospedale civile di Brescia
Presidente della Croce rossa italiana, sezione di Brescia
Membro del Consiglio superiore per l'emigrazione
Socio corrispondente dell'Ateneo di Brescia (già Accademia del Dipartimento del Mella) (17 febbraio 1907)
Membro del Consiglio d'amministrazione della Banca commerciale italiana (9 marzo 1920-10 luglio 1923) |
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.:: Nomina a senatore ::.
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Nomina: | 03/04/1905 |
Categoria: | 21 | Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria |
Relatore: | Antonino Di Prampero |
Convalida: | 06/04/1905 |
Giuramento: | 06/04/1905 |
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Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 20 gennaio 1898
Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 24 gennaio 1901
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 9 giugno 1904
Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 29 febbraio 1920
Cavaliere d’onore e devozione del Sovrano militare Ordine di Malta |
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Cariche: | Segretario (4 dicembre 1919-7 aprile 1921) |
Commissioni: | Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Unificazione degli istituti di previdenza del personale delle ferrovie dello Stato" (18 marzo 1907)
Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Applicazione della convenzione internazionale di Berna 26 settembre 1906 per l'interdizione del lavoro notturno delle donne impiegate nelle industrie" (15 luglio 1909)
Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Provvedimenti contro le frodi nel commercio dei formaggi" (8 marzo 1910)
Membro della Commissione di finanze (18 marzo 1910-29 settembre 1913)
Segretario della Commissione di finanze (2 dicembre 1913-29 settembre 1919) (5 dicembre 1919-7 aprile 1921)
Vicepresidente della Commissione di finanze (17 giugno 1921-10 luglio 1923)Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Modificazioni ed aggiunte al testo unico delle leggi riguardanti la Cassa di previsione per le pensioni a favore dei segretari e impiegati dei comuni, provincie, ecc." (16 dicembre 1914)
Membro della Commissione per l'esame della relazione sul movimento dell'esportazione durante la guerra europea (29 aprile 1918)
Membro della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle liquidazioni delle gestioni per le feste commemorative e le esposizioni di Roma, Torino e Palermo, Buenos Aires, Bruxelles, Faenza e Parma (14 febbraio 1918-18 aprile 1920)
Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Consorzio zolfifero siciliano" (8 febbraio 1923) |
| Commissario di vigilanza al Fondo per l'emigrazione (13 marzo 1907-10 luglio 1923), Commissario di vigilanza sulla circolazione e sugli istituti di emissione (5 marzo-29 settembre 1913) |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.
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Atti Parlamentari - Commemorazione.
Tommaso Tittoni, Presidente
Onorevoli colleghi. Durante la pausa dei nostri lavori abbiamo dovuto deplorare la perdita di ben quindici nostri carissimi colleghi. Io vi chiamo a commemorarli in un raccoglimento severo e solenne che è al tempo stesso omaggio alla memoria loro ed indice della maestà di questa eccelsa Assemblea. [...]
Il 10 luglio, mentre, uscito da una lunga infermità, si accingeva a partire per Roma ad assumere un'alta carica che la fiducia del Governo gli aveva affidata, colpito da improvviso malore, si spegneva in Firenze il conte dott. Federico Bettoni. Era nato il 10 febbraio 1865 in Brescia, da antica nobilissima famiglia. Dotato di vivace intelligenza e di temperamento battagliero, sentì giovanissimo il fascino della politica, intesa come lotta per il bene del paese e non come soddisfazione d'interessi egoistici. Superando contrasti e resistenze non lievi dell'ambiente nel quale viveva, allievo spirituale e seguace fervido di Giuseppe Zanardelli, divenne prestissimo capo della coalizione democratica, e dopo essere stato presidente dell'Ospedale civile, divenne sindaco della sua città, portando nell'amministrazione civica quello spirito moderno e pratico che gli veniva dalla cospicua attività, già spesa in molteplici iniziative industriali. E nel suo non lungo sindacato si acquistò notevoli benemerenze, dando, fra l'altro, massimo impulso all'esposizione del Castello che, grazie alla sua presidenza, riuscì ottimamente.
Aveva appena quarant'anni quando, il 4 marzo 1905, fu nominato senatore, e ben presto si fece notare per la sua multiforme intelligente attività, per il suo grande buon senso, uniti a profonda conoscenza ed esperienza economica e finanziaria, e divenne caro a noi tutti anche e sovratutto per la sua sorridente bontà, per la squisita signorilità di modi, per l'affabilità sincera ed affettuosa in ogni occasione. Io l'ebbi collega carissimo nell'Ufficio di Presidenza ed ho potuto apprezzare ancor più le doti del suo animo e del suo ingegno.
Rammentare la sua attività fra noi, significa ricordare tutto quanto di più importante fu fatto e discusso dal 1905 ad oggi.
Non vi fu discussione importante su qualunque argomento in cui egli non prendesse la parola utilmente: fu relatore di numerose leggi importanti e, membro dal 1910 della Commissione di finanze di cui fu prima attivissimo segretario ed era adesso autorevole vicepresidente, fu relatore dotto e accurato d'importanti bilanci. Fra le molte altre cariche parlamentari da lui ricoperte, particolare rilievo ebbe quella di commissario di vigilanza sul fondo dell'emigrazione, da lui ininterrottamente mantenuta dal 1907.
Mente acuta ed equilibrata, egli sempre propugnò strenuamente che due principi dovevano essere la base della politica economica italiana: l'adozione di una politica finanziaria che favorisca e non deprima l'iniziativa economica privata, ed una politica dell'emigrazione saggia e prudente, che favorisca le correnti migratorie frenandole e sorvegliandole e che sappia, attraverso i trattati di lavoro, garantire e tutelare i nostri emigranti nei paesi che li ospitano.
Patriota illuminato e convinto, fu uno dei fondatori del fascio parlamentare di difesa nazionale, e durante tutta la guerra fu l'anima delle opere di mobilitazione industriale in Brescia e presidente della locale Croce rossa, curando amorosamente il buon funzionamento degli stabilimenti sanitari in zona di operazioni.
Il conte Bettoni aveva inoltre dato la sua opera fervida ed attivissima a molte iniziative private, acquistandosi grandi benemerenze anche nel campo della vita industriale e commerciale.
Il Senato ha visto con profondo cordoglio scomparire ancora nella pienezza delle forze e dell'ingegno, una così bella e nobile figura di cittadino, di parlamentare, di uomo d'azione e di pensiero, ed alla sua memoria reverente s'inchina. Vada alla sua nobile famiglia ed alla città natale l'espressione delle nostre vive condoglianze. (Benissimo).
CORBINO, ministro dell'economia nazionale. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CORBINO, ministro dell'economia nazionale. Voi avete ascoltato, onorevoli senatori, nell'alta parola del nostro illustre Presidente, la rievocazione della vita, delle benemerenze, dell'opera tutta, che fu svolta dai compianti colleghi che abbiamo perduto.
Al rimpianto del Senato il Governo unisce l'espressione del suo omaggio riverente e si associa alla proposta di inviare vive condoglianze alle famiglie e alle città natali degli scomparsi. Tutte le forme di attività più nobili del pensiero e dell'azione sono rappresentate nell'elenco dei colleghi che oggi commemoriamo; dall'azione politica e amministrativa di [...] Bettoni.
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 12 novembre 1923.
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