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.:: Dati anagrafici ::. |
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Data di nascita: | 08/14/1788 |
Luogo di nascita: | Genova |
Data del decesso: | 08/03/1873 |
Luogo di decesso: | San Cerbone, fraz. Di Figline Valdarno - oggi Firenze |
Padre: | |
Madre: | LEVRERO Antonietta |
Nobile al momento della nomina: | No |
Fratelli: | Giuseppe (detto Geppino)
Maria
Camillo
Annetta |
Parenti: | Giovanni Battista, zio, vescovo di Orvieto
Luigi, zio, barnabita, cardinale |
Professione: | Ecclesiastico |
Altre professioni: | Docente universitario |
Carriera: | Abate
Provicario generale della Diocesi di Orvieto (28 settembre 1810-febbraio 1812)
Professore di Agronomia all'Università di Pisa (1841)
Professore di Pedagogia e sovrintendente dell'Istituto di studi superiori pratici e di perfezionamento di Firenze (1867) |
Cariche politico - amministrative: | Vicepresidente del Consiglio generale - I sezione (1848) V sezione (1849) - (Toscana)
Membro dell'Assemblea dei Rappresentanti (Toscana) (1859-1860) |
Cariche e titoli: | Membro della Consulta di Stato (Toscana) (1859)
Ispettore generale delle scuole primarie tecniche e normali (Governo provvisorio toscano, poi Regno d'Italia) (1859)
Vicepresidente del Comitato per l'istruzione primaria e popolare (30 settembre 1866-settembre 1867)
Sovrintendente dell'Istituto di studi superiori pratici e di perfezionamento di Firenze
Fondatore del giornale "La gioventù" (1862)
Socio ordinario dell'Accademia dei Georgofili di Firenze (2 gennaio 1831)
Vicepresidente dell'Accademia dei Georgofili di Firenze
Presidente dell'Accademia dei Georgofili di Firenze (1865-1871)
Socio corrispondente dell'Accademia della Crusca di Firenze (29 agosto 1854-28 agosto 1866)
Socio residente dell'Accademia della Crusca di Firenze (28 agosto 1866)
Arciconsolo dell'Accademia della Crusca di Firenze (1869)
Socio ordinario della Società di economia politica italiana (1869) |
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.:: Nomina a senatore ::. |
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Nomina: | 03/23/1860 |
Categoria: | 20 | Coloro che con servizi o meriti eminenti avranno illustrata la Patria |
Relatore: | Luigi Cibrario |
Convalida: | 06/07/1860 |
Giuramento: | 20/04/1861 |
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.:: Onorificenze ::. |
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Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 1° giugno 1862
Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 10 febbraio 1867
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia 22 aprile 1868
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 25 novembre 1872
Cavaliere dell'Ordine civile di Savoia 2 agosto 1868 |
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.:: Camera dei deputati ::. |
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Legislatura | Collegio | | Data elezione | Gruppo | Annotazioni |
VIII | Cagli | | 27 gennaio 1861 | | Ballottaggio il 3 febbraio 1861 - annullato il 1o marzo perchè già senatore |
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.:: Senato del Regno ::. |
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Commissioni: | Membro della Commissione per la biblioteca (8 marzo-30 ottobre 1866) (26 gennaio-28 febbraio 1867) (31 marzo 1867-14 agosto 1869)
Membro della Commissione sui progetti di legge per l'istruzione pubblica (27 giugno 1867) |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::. |
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Signori Senatori.[...]
Or fa quattro giorni soltanto, l’Italia perdeva nel nostro Collega Raffaello Lambruschini un suo luminare di scienza e di segnalate virtù.
In tempi siccome i nostri oscurati, più che altri, da opinioni eccessive e da sètte fanatiche, fu dolce e confortevole cosa vedere nel Lambruschini un esempio vivo e parlante dell’ecclesiastico fatto e costituito, in ogni opera sua, secondo lo spirito del Vangelo, che è spirito liberalissimo. Per ciò innamoratosi egli per tempo così della fede come della scienza e delle virtù cittadine, contraddisse costantemente a coloro che separano con violenza la libertà e la civiltà dalla religione e dal sacerdozio. E perché non dissimulò mai cotesti pensieri e mai non li disgiunse dall’opera secondo che i tempi lo concedevano, appena nel ‘48 splendette un raggio di sorti migliori alla misera patria, i toscani lo elessero deputato al lor Parlamento. Risorte nel 1860 le nostre speranze comuni, il Lambruschini sedette prima nella Consulta di Stato; e dopo il trattato di Villafranca fu Vice-Presidente dell’Assemblea, la qual dichiarava lo scadimento della Casa di Lorena e il voto dei Toscani di voler perdere nel nuovo Regno italiano l’autonomia loro antichissima, il che decise per sempre della libertà e indipendenza della penisola.
Tutto questo non distoglieva il nostro collega dagli altri carichi assunti da lui d’uomo di chiesa e d’uomo di scienza. Egli aveva sortito una mente larga, ordinata, perspicua e ne fecero bella e continua testimonianza quelle sue prose purgatissime, quel suo scrivere semplice, chiaro, evidente e cosparso tutto d’una eleganza sempre spontanea, sempre nemica del ricercato e dell’ampolloso.
Nudrito di varii ed assidui studi, mentre era capace di opere di forte lena e di alto concetto, s’inchinò spesso a dettati che sembrano di tenue materia e nel fondo non sono; imperocché agevolar per più lati e diffondere la istruzione e l’educazione del popolo minuto, è tema così difficile come meritevole e santo, e degno davvero di chi professava altamente la perfezione cristiana e il magistero sacerdotale. Le medesime cure indefesse verso il bene e il dirozzamento del popolo, mossero l’illustre collega nostro a occuparsi in agricoltura e massime nelle parti più vicine alla pratica e più intelligibili al campagnuolo.
Per tutto ciò i molti volumi dell’Educatore rimarranno lungo e invidiabile testimonio del suo ingegno, quanto del suo bel cuore.
Auguriamoci, Signori, che un giorno il clero italiano ricalchi le orme di questo giusto e da lui impari la via più larga e sicura di giungere a Dio.
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 12 marzo 1873.
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Attività |
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