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Data di nascita: | 02/23/1830 |
Luogo di nascita: | MELEGNANO (Milano) |
Data del decesso: | 14/05/1898 |
Luogo di decesso: | MILANO |
Padre: | Baldassarre |
Madre: | MAGNANI Carolina |
Nobile al momento della nomina: | No |
Nobile ereditario | No |
Coniuge: | PELLEGRINI Maria |
Figli: | Maria
Ugo, avvocato
Pia |
Fratelli: | Gaspare
Francesco |
Altra residenza: | Milano |
Indirizzo: | Via Brera 15 |
Titoli di studio: | Laurea in ingegneria civile e architettura |
Presso: | Università di Pavia |
Professione: | Militare di carriera (Esercito) |
Carriera giovanile / cariche minori: | |
Carriera: | Colonnello (Cacciatori delle Alpi) (8 ottobre 1860), (Corpo volontari italiani) (4 agosto 1861), (Esercito italiano) (27 marzo 1862)
Maggiore generale (22 aprile 1868)
Tenente generale (17 maggio 1877-10 gennaio 1895) |
Cariche e titoli: | Aiutante di campo di SM il Re (17 settembre 1872)
Aiutante di campo onorario di SM il Re (24 maggio 1877) (24 febbraio 1878)
Aiutante di campo generale onorario di SM il Re (5 marzo 1882) |
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.:: Nomina a senatore ::.
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Nomina: | 01/26/1889 |
Categoria: | 14 | Gli ufficiali generali di terra e di mare. Tuttavia i maggiori generali e i Contrammiragli dovranno avere da cinque anni quel grado in attività |
Relatore: | Tommaso Celesia |
Convalida: | 31/01/1889 |
Giuramento: | 28/01/1889 |
Annotazioni: | Giuramento prestato prima della convalida, in seduta reale d’inaugurazione di sessione parlamentare |
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Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 27 settembre 1862
Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 31 dicembre 1862
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 30 dicembre 1872
Grande ufficiale dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 16 luglio 1877
Gran cordone dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 14 gennaio 1892
Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia 1° maggio 1868
Commendatore dell'Ordine della Corona d’Italia 1° giugno 1871
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 2 maggio 1875
Gran cordone dell’Ordine della Corona d’Italia 21 dicembre 1890
Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia 12 giugno 1861
Commendatore dell'Ordine militare di Savoia 6 dicembre 1866
Grande ufficiale del Mediydié (Impero ottomano)
Gran Croce della Corona (Prussia)
Gran Croce dell'Ordine di S. Stanislao (Russia)
Commendatore dell'Ordine di Carlo III (Spagna)
Gran cordone dell'Ordine di Francesco Giuseppe (Austria)
Gran cordone dell'Aquila rossa (Germania)
Grande ufficiale di Nostra Signora della Concezione (Portogallo)
Grande ufficiale dell'Ordine del Sole e del Leone (Persia) |
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Periodo: | 1848 prima guerra d'indipendenza
1859 seconda guerra d'indipendenza
1860-1861 campagna per l'indipendenza e l'unità d'Italia
1866 terza guerra d'indipendenza | |
Arma: | Esercito: fanteria |
Volontario: | SI |
Decorazioni: | Medaglia d'argento al valor militare, medaglia commemorativa per la campagna d'Italia 1859 (Francia), medaglia commemorativa della spedizione dei Mille, medaglia a ricordo delle guerre combattute per l'Indipendenza e l'Unità d'Italia, medaglia col motto "Unità d'Italia 1848-1870" | |
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.:: Camera dei deputati ::.
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Legislatura | Collegio | | Data elezione | Gruppo | Annotazioni |
XIII | Codogno | | 5-11-1876* | Destra | Ballottaggio il 12 novembre 1876. Cessazione per promozione a tenente generale. Rielezione con ballottaggio il 24 giugno 1877 |
XIV | Codogno | | 16-5-1880** | Destra | Ballottaggio il 23 maggio 1880. Escluso per sorteggio per eccedenza nel numero dei deputati impiegati il 9 dicembre 1880 |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.
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Atti Parlamentari - Commemorazione
Tancredi Canonico, Vicepresidente
Signori senatori! Pur troppo il Senato non può quasi mai sospendere i suoi lavori, anche per poche settimane, senza che al riprenderli non debba rimpiangere la perdita di qualcuno de’ suoi membri. E questa volta pure, la morte non fu parca nella triste sua messe fra noi. [...]
Il senatore Giuseppe Dezza, nato a Melegnano il 23 febbraio 1830, faceva il corso d'ingegnere quando scoppiò la guerra del 1848. Lasciati gli studi, impugnò il fucile e vi prese parte come volontario. Nel 1859 entrò nei cacciatori delle Alpi, vi fu promosso sottotenente e si guadagnò la medaglia al valor militare. Finita la guerra passò nel 3° reggimento fanteria.
Ma, non appena seppe che Garibaldi preparava una spedizione in Sicilia, si dimise e partecipò a quella meravigliosa campagna come luogotenente. Il valore spiegato sotto Nino Bixio a Calatafimi, a Milazzo, a Palermo, gli valse il grado di tenente colonnello; e comandò al Volturno la prima brigata di quella divisione. Fu egli che costrinse le preponderanti forze borboniche ad abbandonare le alture di Monte Caro e decise così in gran parte le sorti di quella giornata.
Rientrato il Dezza, dopo quella campagna, nell'esercito regolare, durante la guerra del 1866, comandava come colonnello il 29° reggimento di fanteria. Ferito il generale Cerale, ucciso il generale Villarey che avrebbe dovuto sostituirlo, assunse egli il comando della brigata e della divisione: e ne diresse la ritirata con un ordine ed un sangue freddo, che riscosse l'ammirazione dei tecnici e gli procurò la commenda dell'ordine militare di Savoia.
Maggior generale nel 1868, tenente generale nel 1877, dopo aver comandato la divisione di Milano, ebbe successivamente il comando d'un corpo d'Armata in Ancona, Palermo, Bologna, Milano; dove rimase finché il limite d'età lo rilegò nella posizione ausiliaria e dove mandò l'ultimo sospiro il 14 maggio testé scorso.
Deputato nella XIII e XIV legislatura, fu chiamato a sedere in quest’Aula il 26 gennaio 1889: ed ebbe missioni diplomatiche e militari all'estero.
Di poche parole come tutti gli uomini operosi, modesto come tutti gli uomini valenti, mai non parlava di sé. Prode soldato, intelligente, esperto e sagace condottiero, era agli antipodi del miles gloriosus raffiguratoci sì al vivo dall'antico poeta.
Queste doti, e la schietta affabilità del cortese suo conversare, lo fecero caro a quanti lo conobbero. La sua dipartita lascia un nuovo e doloroso vuoto nelle file già sì diradate di coloro che combatterono pel riscatto della patria: lascia un mesto ed affettuoso rimpianto nel cuore di noi tutti, che perdemmo in lui un distinto ed amato collega. (Benissimo). [...]
DI SAN MARZANO, ministro della guerra. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
DI SAN MARZANO, ministro della guerra. Non aggiungerò parole a quelle di elogio che disse testé il nostro Presidente alla memoria del collega generale senatore Dezza; ma come suo compagno, come suo collega nelle armi, come suo coetaneo, sento di dover dire una parola di profondo compianto, per la perdita di quest’uomo al quale l’età sua poteva forse riservare di rendere ancora nella difesa dello Stato veri servizi. Sovente nella carriera mi trovai a contatto con lui; provenienti da origini diverse, ben presto ci trovammo uniti negli stessi sentimenti. Compagno di un mio capo, illustre patriotta, imparai da lui quante erano le doti militari e patriottiche del general Dezza ed imparai a stimarlo.
Poco venne qui fra noi, perciò non tutti coloro che siedono oggi qui potevano conoscere l’animo di quell’uomo, che oggi purtroppo non abbiamo più. E però dovrete comprendere come io, suo compagno, abbia creduto di aggiungere qui le mie parole a quelle del Presidente. [...]
BONVICINI. [...]
Credo infine di essere interprete dei vostri sentimenti col proporre al Senato che la Presidenza mandi alle famiglie degli estinti oggi commemorati una lettera di compianto. (Benissimo).
PRESIDENTE. Come il Senato ha udito, il senatore Bonvicini propone di mandare una lettera di condoglianza alle famiglie dei defunti oggi commemorati.
Chi approva questa proposto è pregato di alzarsi.
(Approvato).
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 16 giugno 1898.
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Note: | Partecipò alla spedizione dei Mille.
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Attività |
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