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.:: Dati anagrafici ::. |
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Data di nascita: | 08/13/1799 |
Luogo di nascita: | TORINO |
Data del decesso: | 16/04/1869 |
Luogo di decesso: | FIRENZE |
Padre: | Carlo Emanuele, marchese |
Titolo d'uso | Alfieri di Sostegno |
Madre: | DUCHI Carlotta Melania |
Nobile al momento della nomina: | Si |
Nobile ereditario | Si |
Titoli nobiliari | Conte di Favria
Marchese di Sostegno, Casa del Bosco e Breglio
Signore di Magliano, di San Martino d'Asti, di Valdichiesa |
Coniuge: | COSTA CARCI, dei duchi della Trinità, Luisa Irene |
Figli: | Carlo Alberto, deputato, senatore |
Fratelli: | Carlo, deceduto infante
Costanza, che sposò Roberto TAPARELLI D'AZEGLIO, senatore (vedi scheda)
Luisa |
Professione: | Funzionario amministrativo |
Cariche politico - amministrative: | Vicepresidente del Consiglio divisionale di Torino
Vicepresidente del Consiglio provinciale di Torino
Presidente del Consiglio divisionale di Torino
Presidente del Consiglio provinciale di Torino |
Cariche amministrative: | Consigliere comunale di Torino |
Cariche e titoli: | Incaricato d'affari in Olanda (10 maggio 1819-1825)
Primo scudiero di SM il Re (1827)
Gentiluomo di camera di SM il Re
Membro della Commissione superiore di statistica (1839)
Presidente del Comitato direttivo di statistica
Direttore dell'Opera di maternità di Torino (1836)
Presidente del Magistrato per la Riforma (1844)
Presidente dell'Opera pia della mendicità istruita di Torino
Presidente della direzione e vicepresidente della Società per l'istituzione delle scuole infantili e per il patrocinio degli alunni
Presidente della Cassa di risparmio di Torino
Presidente dell'Associazione agraria subalpina (1840), poi presidente onorario
Socio fondatore della Società di economia politica di Torino (1852-1866)
Socio onorario dell'Accademia d'agricoltura di Torino (1858-23 maggio 1865), poi della Società di agricoltura, industria e commercio di Torino (23 maggio 1865-1866)
Socio onorario dell'Accademia albertina di Torino
Socio onorario del Museo industriale italiano di Torino
Società geografica italiana (1867) |
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.:: Nomina a senatore ::. |
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Nomina: | 04/03/1848 |
Categoria: | 04
08
21 | I Ministri di Stato
I primi Presidenti e Presidenti del Magistrato di Cassazione e della Camera dei conti
Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria |
Relatore: | Celestino Quarelli di Lesegno |
Convalida: | 10/05/1848 |
Giuramento: | 08/05/1848 |
Annotazioni: | Giuramento prestato prima della convalida, in seduta reale d'inaugurazione di sessione parlamentare |
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.:: Onorificenze ::. |
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Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 2 luglio 1844
Gran cordone dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 29 febbraio 1852
Cavaliere dell'Ordine Supremo della SS. Annunziata 25 marzo 1858
Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia 22 aprile 1868
Cavaliere dell'Ordine di Leopoldo (Austria)
Cavaliere dell'Ordine di S. Anna (Russia)
Commendatore dell'Ordine di S. Anna (Russia) |
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.:: Senato del Regno ::. |
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Cariche: | Vicepresidente (14 ottobre-30 dicembre 1848) (13 febbraio-30 marzo 1849) (27 luglio-20 novembre 1849) (18 dicembre 1849-21 novembre 1853) (15 dicembre 1853-29 maggio 1855)
Presidente (8 novembre 1855-16 luglio 1857) (12 dicembre 1857 -21 gennaio 1860) (27 marzo-28 dicembre 1860) |
Commissioni: | Membro della Commissione di finanze (20 febbraio-30 marzo 1849) (5 febbraio 1851-27 febbraio 1852) (28 dicembre 1853-29 maggio 1855)
Membro della Commissione di agricoltura e commercio (20 febbraio-30 marzo 1849), (28 dicembre 1853-29 maggio 1855)
Membro della Commissione per l'esame dei disegni di legge sui trattati di commercio coll'Inghilterra e col Belgio (23 aprile 1851)
Membro della Commissione sulle domande di congedo (4 giugno 1851)
Membro della Commissione per l'esame del progetto di riforma della tariffa doganale (26 giugno 1851)
Membro della Commissione per l'esame del progetto di legge sul contratto del matrimonio civile (12 luglio 1852)
Membro della Commissione di contabilità interna (29 dicembre 1853-29 maggio 1855)
Membro della Commissione per l'esame del progetto di legge sul riordinamento dei consolati (14 maggio 1858) |
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Deputazioni: | Membro della Deputazione incaricata di presentare a Sua Maestà l'indirizzo di risposta al discorso della Corona (29 dicembre 1853) (27 febbraio 1861) |
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.:: Governo ::. |
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Regno di Sardegna ante 04 Marzo 1848: | Primo segretario di Stato per gli affari della pubblica istruzione (30 novembre 1847-16 marzo 1848) |
Regno di Sardegna post 04 Marzo 1848 - Regno d'Italia: | Presidente del Consiglio (19 agosto-11 ottobre 1848)
Primo segretario di Stato dell'agricoltura e commercio ad interim (19 agosto-11 ottobre 1848) |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::. |
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Signori Senatori, [...]
La morte pur troppo preveduta del Senatore Marchese Cesare Alfieri di Sostegno fu oggetto di generale dolore. E diffatti un coro unanime di voci e di scritti sorse a deplorare sì grave sciagura. Un cordoglio è in tutti noi che avemmo seco lui consuetudine non solo di grandissima stima, ma eziandio di sincero affetto. Imperocché siffatte eminenti qualità in lui spiccavano, sicché attirasse a sé quasi irresistibilmente tali sentimenti. Tesservene l’elogio non sarebbe lieve compito: poche parole ripetano ciò che noi tutti proviamo in noi stessi, direi quasi di venerazione non solo ma di culto. Esso era tipo d’uomo per fermi ed inconcussi principii attaccato alla religione, alla patria, alla Dinastia, né smentì un istante nella sua vita questi sentimenti. Tipo dell’antica ed illustre aristocrazia nei modi, tipo della moderna nell’amore per la libertà e l’eguaglianza civile, né quella fu a lui incentivo ad orgoglio, né questa a bassezze. Nacque il 13 agosto del 1799 da illustre famiglia, i cui fatti generosi rimontano a parecchi secoli, giacché quel nome era già illustrato nella repubblica d’Asti al tredicesimo secolo. Informato a squisita educazione, crebbe adorno di cultura, che il padre suo marchese Carlo Emanuele seppe con saggio intendimento dirigere. E siccome il genitore alla diplomazia era consacrato, così il figlio a quella pure avviò. E quindi a Pietroburgo, a Berlino e più a Parigi fece dimora; dimora utilissima, ché non isciupò il tempo in vane occupazioni, ma l’usò a coltivare sempre più la sua mente con istudi politici. E così si formò quel complesso d’idee e di sentimenti che diressero l’azione sua a vantaggio della Patria, cercando di avviarla, per quanto era in lui, con modi saggi e prudenti ad un ragionevole e duraturo progresso. Abbandonata la carriera diplomatica, stette per qualche tempo lontano dalle pubbliche faccende, e di questo tempo pure approfittò pe’ suoi studii. Ma un uomo tale non poteva essere dimenticato, ché fu da Re Carlo Alberto chiamato a sedere nel Consiglio di Stato ed ivi die’ subito saggio di sua prudenza politica. Fu presidente dell’Associazione agraria del Piemonte che mirabilmente diresse. Ma ove rese più pleclari servigi fu quale presidente del magistrato della Riforma, o con altre parole, Ministro della Pubblica Istruzione. A lui si deve una vera riforma, a lui l’avere rialzato l’insegnamento dallo stato nel quale era stato gettato dopo gli eventi del 1821, coll’istituzione di nuove cattedre, alle quali un timido pregiudizio mostravasi avverso; persuaso qual era della gran massima che il sapere e la scienza non sono mai dannosi, ma fonte di bene alla società. S’avvicinavano i tempi nei quali l’Alfieri vedeva con esultanza potersi adempiere il desiderio della sua vita, l’alleanza indissolubile della Monarchia colla libertà, ed ebbe il conforto d’apporre il suo nome a’ piedi dello Statuto che ci regge. Fu Presidente del Consiglio dei Ministri nel 1848 sul finire dell’agosto al principio di ottobre, e poi si ritirò. Fin dalla prima istituzione del Senato ne fu membro e vice-Presidente; poi Presidente nel 1856 sino al 1860. Voi in gran parte sapeste apprezzare in qual modo esimio ei tenesse questa carica, dalla quale bramò esso stesso ritirarsi; ma continuò con zelo ad associarsi alle nostre adunanze come Senatore. Che se la sua parola non era frequente, era sempre saggia ed assennata, e lo avete veduto costantemente fra voi sino al momento che fu colto dalla malattia che fatalmente lo trasse al sepolcro. Vi accennai ai meriti politici e scientifici di lui, ma pure conviene che ricordi quelli di carità cittadina e cristiana. Imperocché molta opera diede all’amministrazione di cause pie, e fu eccellente esecutore di largizioni domestiche non solo, ma generosissimo per volontà propria e sempre con quella modestia che cerca nascondersi. Ad uomo di tanti meriti era ben naturale che i Principi esprimessero la loro stima, elevandolo ai più distinti gradi. Morì il 16 di questo mese nella quiete e tranquillità che è premio anticipato al giusto. Egli lascia noi nell’afflizione (con voce commossa), ma lascia eziandio un retaggio di memorie e di esempi. E me in particolare modo affligge la perdita d’un amico carissimo e d’un saggio consigliere.
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 22 aprile 1869.
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Note: | Il nome completo del senatore risulta essere "Cesare Giustiniano Enrico Giuseppe Maria Teobaldo".
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