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Data di nascita: | 01/05/1833 |
Luogo di nascita: | CHIOGGIA (Venezia) |
Data del decesso: | 08/09/1925 |
Luogo di decesso: | ROMA |
Padre: | Francesco |
Madre: | DUSE MASIN Anna |
Nobile al momento della nomina: | No |
Nobile ereditario | No |
Luogo di residenza: | ROMA |
Indirizzo: | Via Torino, 153 |
Titoli di studio: | Laurea in giurisprudenza |
Presso: | Università di Vienna |
Professione: | Docente universitario |
Carriera giovanile / cariche minori: | |
Carriera: | Professore ordinario di Diritto romano all'Università di Padova (24 settembre 1868)
Professore ordinario di Storia del diritto all'Università di Roma (8 dicembre 1878-1920. Data del collocamento a riposo)
Preside della Facoltà di giurisprudenza dell'Università di Roma (1883-1886)
Professore onorario dell'Università di Padova (1898-1920) |
Cariche e titoli: | Membro del Consiglio superiore della pubblica istruzione (12 maggio 1881-20 maggio 1886) (19 giugno 1887-26 maggio 1891) (1° luglio 1892-30 giugno 1896) (1° giugno 1897-30 giugno 1901) (1° giugno 1902-30 giugno 1906)
Membro della Giunta del Consiglio superiore della pubblica istruzione (16 maggio 1884-20 maggio 1886) (1° giugno 1894-30 giugno 1896) (28 giugno 1897-30 giugno 1901)
Socio effettivo della Deputazione di storia patria per le Venezie (25 aprile 1876)
Socio onorario della Deputazione di storia patria per le Venezie (9 novembre 1884)
Membro della Società romana di storia patria (18 febbraio 1885)
Socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei (17 aprile 1880)
Socio nazionale dell'Accademia dei Lincei (17 giugno 1883)
Socio corrispondente dell'Accademia delle scienze di Torino (14 marzo 1886)
Socio corrispondente dell'Accademia pontaniana di Napoli (3 marzo 1907) |
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.:: Nomina a senatore ::.
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Nomina: | 11/17/1898 |
Categoria: | 18 | I membri della Regia accademia delle scienze
dopo sette anni di nomina |
Relatore: | Antonino Di Prampero |
Convalida: | 24/11/1898 |
Giuramento: | 09/12/1898 |
Annotazioni: | Gruppo Senato: liberale democratico, poi Unione democratica |
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Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia 1891
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 1898
Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 2 giugno 1889
Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 14 gennaio 1892
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 1° giugno 1899
Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 17 febbraio 1921
Cavaliere dell'Ordine civile di Savoia 16 maggio 1909 |
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Commissioni: | Membro supplente della Commissione d'accusa dell'Alta Corte di giustizia (26 gennaio 1901-18 ottobre 1904) (9 dicembre 1904-8 febbraio 1909) (29 marzo 1909-29 settembre 1913) (6 dicembre 1913-6 marzo 1917)
Membro ordinario della Commissione d'accusa dell'Alta Corte di giustizia (6 marzo 1917-28 dicembre 1918. Dimissionario) |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.
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Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, Presidente
Onorevoli colleghi. [...] Una delle figure più altamente rappresentative della scienza giuridica italiana è scomparsa l'8 settembre in Roma col collega prof. Francesco Schupfer che pur novantaduenne - era nato in Chioggia il 5 gennaio 1833 - conservava appieno la vigoria dell'ingegno e dello spirito. Gli studi egli compì in Austria, e, laureatosi all'Università di Vienna nel 1858, si dedicò col più grande amore allo studio del diritto romano e della nostra storia giuridica e subito si affermava come giurista di grande valore, conseguendo nel 1860 la docenza di storia del diritto nell'Università di Padova e nel 1864 la nomina a professore straordinario di diritto romano nell'Università di Innsbruck. Ma poco dopo, nel 1866, scoppiata la guerra con l'Austria, egli lasciava la Cattedra di Innsbruck e nello stesso anno veniva nominato professore di diritto romano nell'Università di Padova, passando poi nel 1878 alla Cattedra di storia del diritto nell'Università di Roma. E da allora, per oltre 42 anni, egli ha tenuto qui il suo insegnamento conservandolo anche dopo che ebbe compiuto il 75° anno di età, e solo lo lasciò dietro sua domanda nel 1920, all'età di 87 anni.
Quale poderoso contributo Francesco Schupfer abbia portato alla scienza ed alla scuola stanno ad attestarlo la grande fama nella quale giunse, l'ammirazione devota da cui era circondato. È merito soprattutto suo che nell'ultimo cinquantennio, dopo l'indirizzo dato dal Pertile, la storia del diritto italiano sia da noi assurta alla dignità di scienza autonoma e si sia solidamente formata una scuola che, con gli illustri cultori che vanta, costituisce onore dell'Italia. Francesco Schupfer, che col suo vivace ingegno, con la sua vasta cultura e coi severi studi compiuti era nel pieno possesso dei metodi e dei mezzi di ricerca, ha affrontato importantissimi problemi della nostra storia giuridica e con numerose opere, nelle quali non si sa se ammirare più la profondità e il rigore dell'indagine o la vivacità dello stile e la fine arguzia, egli ha portato luce vivissima sugli istituti più vari del diritto pubblico e privato e su tutta la storia del nostro ordinamento giuridico, economico e sociale. Le sue pubblicazioni sulle fonti, sulle istituzioni politiche longobarde, sul diritto privato dei germani, sono opere di alto valore che segnano passi decisivi nel campo degli studi ed anche il recente scritto sul diritto delle obbligazioni in Italia nell'età del risorgimento e la recentissima monografia intorno all'antico diritto babilonese, pubblicati dopo il suo collocamento a riposo, sono lavori poderosi, espressione mirabile della forza del suo ingegno capace delle più ardue sintesi, del suo finissimo spirito critico che penetrava appieno la ragione delle cose. E fu l'opera di Schupfer nel campo degli studi anche opera di sano patriottismo, poiché è pur merito suo se la nostra scienza storico-giuridica si sia resa indipendente da quella straniera, se sia stata apprezzata nel suo ampio valore l'importanza delle nostre istituzioni sociali dopo la caduta dell'Impero Romano e si sia rivendicata attraverso la conoscenza delle istituzioni germaniche l'importanza del genio e delle consuetudini romane nella formazione della nostra coscienza giuridica, contro la vantata influenza di altri diritti.
Nella scuola Francesco Schupfer fu maestro insuperabile. Le sue lezioni sono ricordate come esempio di originalità e vigoria di pensiero, di chiarezza e di vivacità, onde ad esse numerosi accorrevano discepoli ed ammiratori, che alla luce dei suoi insegnamenti si tempravano, preparandosi degnamente alla vita scientifica e professionale. Egli ebbe della scuola il più alto concetto: la considerava una palestra nella quale i giovani dovevano essere educati al rigore del metodo e apprendere soprattutto la serietà e la dignità degli studi. Ma egli era anche l'amico e la guida affettuosa dei giovani cui pur fuori della scuola era largo di consigli e di incoraggiamenti: onde ben meritata egli ebbe la soddisfazione di vedere non pochi dei suoi discepoli salire in fama di giuristi insigni.
Francesco Schupfer era socio dell'Accademia dei Lincei fin dal 1883 e fece parte di non poche altre accademia italiane e straniere; fu membro per lungo tempo del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ed entrò in Senato il 17 novembre 1898. Ai nostri lavori fu assiduo e partecipò attivamente sia alle discussioni che all'opera degli Uffici Centrali: fu pure per lungo tempo membro della Commissione d'istruzione dell'Alta Corte, portando in tutti gli uffici occupati il contributo del suo alto sapere.
La fine di Francesco Schupfer è un grave lutto per la scienza giuridica italiana che perde uno dei suoi sommi cultori il cui nome resterà legato all'odierno rinascimento degli studi storici; ma non meno grande è il dolore del Senato che vede scomparire uno dei suoi più venerandi membri, alla memoria del quale manda un reverente saluto, mentre porge le più vive condoglianze alla famiglia. (Benissimo). [...]
FEDELE, ministro della pubblica istruzione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FEDELE, ministro della pubblica istruzione. [...]
Mi si consenta di dire una particolare parola per la perdita dei senatori [...] Schupfer [...] Francesco Schupfer era universalmente giudicato come uno dei più grandi maestri della storia del diritto in Europa. Per merito, in parte, suo e dei giovani che egli educò severamente alla scienza, si può affermare che in questo campo di studi l'Italia tenga un posto onoratissimo. [...]
(Applausi).
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 16 novembre 1925.
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Attività |
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