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Data di nascita: | 10/27/1865 |
Luogo di nascita: | CHIERI (Torino) |
Data del decesso: | 29/12/1927 |
Luogo di decesso: | TORINO |
Padre: | Luigi |
Madre: | BARBERIS Marianna |
Nobile al momento della nomina: | No |
Nobile ereditario | No |
Titoli nobiliari | Conte, titolo concesso con regio decreto del 27 aprile 1911 |
Figli: | Metello |
Fratelli: | Cesare
Enrico
Ernesto |
Luogo di residenza: | TORINO |
Indirizzo: | Corso Vittorio Emanuele, 44 |
Titoli di studio: | Laurea in giurisprudenza |
Presso: | Università di Torino |
Professione: | Industriale |
Altre professioni: | Avvocato |
Cariche politico - amministrative: | Sindaco di Torino (28 giugno 1909-11 giugno 1917) |
Cariche amministrative: | Consigliere comunale di Torino (1896-1908) (1921-1924) |
Cariche e titoli: | Comproprietario della Martini and Rossi
Consigliere della Camera di commercio di Torino (1893)
Presidente della Camera di commercio di Torino (1902-1909) (1921-1924)
Commissario governativo della Camera di commercio di Torino (1924-1926), straordinario (1926-1927)
Presidente dell'Unione della Camere di commercio (1924-1927)
Presidente della Società storica subalpina
Presidente della Commissione pel regesto dei documenti storici sul Risorgimento italiano
Presidente dell'Associazione dei cavalieri del lavoro
Cavaliere del lavoro (30 maggio 1907)
Presidente dell'Associazione dei Cavalieri del lavoro (1915-1917)
Ministro di Stato (2 settembre 1923)
Ambasciatore onorario
Socio del Club alpino italiano CAI, sezione di Torino |
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.:: Nomina a senatore ::.
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Nomina: | 07/03/1909 |
Categoria: | 03 | I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio |
Relatore: | Antonino Di Prampero |
Convalida: | 12/07/1909 |
Giuramento: | 12/07/1909 |
Annotazioni: | Gruppo Senato: liberale democratico, poi Unione democratica |
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Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia
Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 11 dicembre 1904
Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 20 gennaio 1913
Gran cordone dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 28 dicembre 1913
Gran cordone dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia)
Gran Croce del Sovrano militare Ordine di Malta |
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.:: Camera dei deputati ::.
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Legislatura | Collegio | | Data elezione | Gruppo | Annotazioni |
XX | Carmagnola | | 3-4-1898 | Destra | Elezione in corso di legislatura |
XXI | Carmagnola | | 3-6-1900 | Destra | |
XXII | Carmagnola | | 6-11-1904 | Destra | |
XXIII | Carmagnola | | 7-3-1909 | Destra | |
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Commissioni: | Membro della Commissione parlamentare per l'esame della tariffa dei dazi doganali (31 gennaio 1921) |
| Commissario di vigilanza all'Amministrazione delle ferrovie dello Stato (5 dicembre 1921-26 febbraio 1922) |
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Governo: | Sottosegretario di Stato al Ministero delle poste e telegrafi (4 aprile-1° luglio 1909)
Ministro dell'industria e commercio (26 febbraio-1° agosto 1922), (1° agosto-31 ottobre 1922), (31 ottobre 1922-31 luglio 1923) |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.
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Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, Presidente
Onorevoli colleghi. Il 29 dicembre 1927, la morte ci toglieva in Torino un amato collega: il conte Teofilo Rossi di Montelera, che era nato a Chieri il 27 ottobre 1865.
Laureatosi appena ventunenne in giurisprudenza nell'Ateneo di Torino, la soda cultura giuridica e la facilità della parola gli avrebbero dato sicuro successo nell'esercizio dell'avvocatura, ma egli, che ogni giorno più sentiva l'importanza del problema industriale e commerciale per le maggiori fortune del paese, ad esso volle dedicare tutte le sue energie e, mentre dette nuovo impulso all'azienda, che il padre con tenacia operosa aveva tanto sviluppato, alla vita industriale italiana molto giovò rivelandosi organizzatore ardito e tecnico di sommo valore. Assai giovane partecipò alla vita pubblica: poco più che venticinquenne era eletto consigliere della Camera di commercio di Torino divenendone più tardi Presidente, carica che tenne a lungo e tanto proficuamente che pur dopo lo scioglimento di quella istituzione, l'attuale Governo volle che egli rimanesse al suo posto quale commissario governativo. Nel Consiglio comunale di Torino recò il beneficio della sua competenza e dell'intelletto acuto nella soluzione dei più delicati problemi cittadini e, ancor più, nel non breve periodo in cui ne fu sindaco. Non si potrà dimenticare quanto mirabilmente cooperò, anche con sacrifizi finanziari, allo splendido esito delle due esposizioni di Torino, del 1898 e del 1911, di cui fu vicepresidente.
Eletto deputato nel 1897 [sic], per la legislatura XX, dagli elettori di Carmagnola, fu rappresentante di quel collegio sino al 1909. Attivo e solerte, portò in Parlamento un nobile contributo di dignità e di operosità, difensore di ogni più vitale interesse del paese ed in particolare della sua amata regione; fu membro della Giunta per le tariffe e i trattati.
Ed anche tra noi, che lo avemmo collega dal 1909, godeva le più vive simpatie e ricoprì importanti cariche: fu, tra l'altro, eletto membro della Commissione per le tariffe dei dazi doganali e di quella di vigilanza sull'Amministrazione delle ferrovie dello stato.
Le universali simpatie e la stima incondizionata conquistatesi, lo fecero chiamare al Governo, prima, nel 1909, sottosegretario di stato alle poste e telegrafi, e poi, nel 1922, ministro dell'industria e commercio, dove affrontò con avvedutezza delicatissimi problemi della vita economica del paese e della riorganizzazione dei molteplici servizi che poi furono fusi nel nuovo Ministero della economia nazionale. Non può tacersi in particolare l'opera alacre e preziosa da lui svolta per la tutela degli interessi italiani alla Conferenza di Genova e nella stipulazione di numerosi trattati commerciali con varii Stati stranieri, onde ben meritata giunse la sua nomina all'alta carica di ministro di Stato.
Innumerevoli altri incarichi ebbe dal Governo e fu parte notevole di moltissimi enti. Basti principalmente ricordare che fu rappresentante d'Italia alla esposizione di Parigi del 1925 e delegato del Governo in numerose esposizioni e congressi all'estero, tanto da esserne ricompensato col titolo di ambasciatore onorario; fu anche Presidente della società storica subalpina, della Commissione pel regesto dei documenti storici sul risorgimento italiano, dell'Associazione dei cavalieri del lavoro e dell'Unione delle camere di commercio. Teofilo Rossi fu anima fervente di patriota e durante la guerra volle rivestire la divisa di ufficiale e svolse opera notevole di propaganda per la resistenza interna; fu spirito sensibile ad ogni forma di bellezza, sicché, non ostante le cure della vita pubblica, coltivò con amore gli studi letterari e storici. Parlatore elegante e geniale, tenne varie conferenze sul poema dantesco e fu autore di pregevolissime pubblicazioni.
Egli è stato colto dalla morte quando ancor poteva dar alla patria, che tanto amava, preziose energie: al collega carissimo, all'amico affettuoso, al degno cittadino vada il nostro memore ricordo e il nostro commosso saluto; alla eletta famiglia che lo piange inconsolata ed alla nobile città per la quale egli si prodigò sempre con affetto di figlio, vada l'espressione del nostro vivo cordoglio. (Benissimo). [...]
FEDELE, ministro della pubblica istruzione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FEDELE, ministro della pubblica istruzione. Con animo riverente il Governo si associa al compianto del Senato per la perdita di tre suoi insigni membri [...] i quali per le opere, per l'ingegno, per la virtù, per la devozione alla patria, han meritato che la nazione ne ricordi il nome con orgoglio e con riconoscenza. Di Teofilo Rossi l'illustre Presidente di questa Assemblea ha ricordato la molteplice attività si può dire in ogni campo della vita amministrativa e la sua carriera politica. Preziosa veramente fu l'opera di Teofilo Rossi, ministro del Governo fascista, per la sistemazione economica nel dopoguerra e per le relazioni commerciali fra l'Italia e gli altri paesi. Egli, come scriveva il capo del Governo, aveva saggiamente ed energicamente per nove mesi, tenuto il posto che gli era stato affidato. A me piace di ricordare in modo particolare l'amore che ebbe per la cultura. Fu dei principali promotori della Società storica subalpina per la quale in collaborazione con Ferdinando Gabotto, scrisse un pregevole volume sulla storia di Torino. Fu anche appassionato cultore di studi danteschi. La dedica che egli faceva all'onorevole Mussolini, “suscitatore di fede e di consapevolezza nella gente nostra”, nella relazione sulla partecipazione dell'Italia all'esposizione Internazionale di Arti Decorative e d'Industrie moderne di Parigi nel 1925, dicono con quale animo seguisse il rinnovamento della vita nazionale ed economica d'Italia, del quale egli stesso fu partecipe.
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 7 febbraio 1928.
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Note: | Il nome completo risulta essere: "Carlo Teofilo".
Il cognome risulta anche nella variante "Rosso".
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