SI
Senato della Repubblica
Senato della Repubblica
Siete qui: Senatori d'Italia » Senatori dell'Italia liberale » Scheda Senatore  


RANIERI Antonio

  
  


    .:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:09/08/1806
Luogo di nascita:NAPOLI
Data del decesso:04/01/1888
Luogo di decesso:Portici (NAPOLI)
Padre:RANIERI TENTI Francesco
Madre:CONZA Maria Luisa
Coniuge:Celibe
Fratelli:Enrichetta, che sposò Giuseppe FERRIGNI, senatore (vedi scheda) ed era madre di Argia e Calliope
Paolina
Marianna, che sposò Gaetano FALANGA
Erminia
Giulia coniugata GIANNELLI, madre di Oronzio
Gegia
Giuseppe
Lucio
Goffredo
Parenti:CONZO Nicola Maria, zio, fratello della madre
CONZO Vincenzo, cugino
Professione:Docente universitario
Altre professioni:Avvocato, storico, scrittore
Carriera:Professore titolare della cattedra di storia nell’Università di Napoli (29 ottobre 1860)
Professore onorario titolare nell’Università di Napoli (9 febbraio 1862)
Professore di Storia d'Italia nella sezione di Filosofia e Filologia dell'Istituto di studi superiori pratici e di perfezionamento di Firenze (del 15 gennaio 1861)
Professore ordinario di Filosofia della storia all'Università di Napoli (1° maggio 1862-1° febbraio 1866) (decreto di nomina 17 aprile 1862 - decreto di accettazione della rinuncia 11 febbraio 1866)
Cariche amministrative:Consigliere comunale di Napoli
Cariche e titoli: Incaricato di rappresentare l'amministrazione finanziaria del Governo presso i Tribunali di Napoli (1846) (Regno delle Due Sicilie)
Membro della Consulta generale (23 novembre 1860)
Membro della Consulta legislativa presso il Consiglio di Stato (dicembre 1860)
Membro del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Napoli
Collaboratore della rivista "Nuova Antologia"
Membro ordinario della Società reale di Napoli (23 novembre 1861)
Socio dell'Accademia della Crusca di Firenze (12 febbraio 1867)
Socio dell'Accademia pontaniana di Napoli
Socio dell'Accademia delle scienze di Torino

    .:: Nomina a senatore ::.

Nomina:11/16/1882
Categoria:03 I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio
Relatore:Francesco Ghiglieri
Convalida:29/11/1882
Giuramento:14/04/1883
Annotazioni:Prima nomina 15/05/1862 - dimissionario prima della verifica dei titoli

    .:: Onorificenze ::.

Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
Cavaliere dell'Ordine civile di Savoia 6 maggio 1877

    .:: Camera dei deputati ::.

Legislatura
Collegio
Data elezione
Gruppo
Annotazioni
VIII
Napoli VI
27-1-1861
Centro-sinistra
IX
Napoli VI
22-10-1865*
Centro-sinistra
Ballottaggio il 29 ottobre 1865
X
Napoli VI
10-3-1867**
Centro-sinistra
Ballottaggio il 17 marzo 1867
XI
Napoli VI
20-11-1870***
Centro-sinistra
Ballottaggio il 27 novembre 1870
XII
Napoli VI
8-11-1874****
Centro-sinistra
Ballottaggio il 15 novembre 1874
XIII
Napoli VI
5-11-1876
Centro-sinistra
XIV
Napoli VI
16-5-1880*****
Centro-sinistra
Ballottaggio il 23 maggio 1880


    .:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Atti Parlamentari - Commemorazione
      Marco Tabarrini, Vicepresidente

      Signori senatori, nell'intervallo dalle ultime adunanze del Senato dobbiamo deplorare la perdita di tre senatori: Antonio Ranieri, Giuseppe Pica e Francesco Carrara, dei quali leggerò brevi commemorazioni.
      Nella notte tra il 3 e il 4 di questo mese moriva in Portici il senatore Antonio Ranieri.
      Nato il dì 8 di settembre del 1806 in Napoli, il Ranieri iniziò la sua educazione con severi studi, e dopo gli avvenimenti del 1821 dové emigrare col Troja, col Pepe e col Colletta.
      Recatosi a Bologna a perfezionarsi nelle lettere, fu discepolo del Marchetti e del Mezzofanti.
      Passò quindi a Firenze ed a Parigi, dove partecipò alla rivoluzione del 1830.
      Tornato dopo lungo viaggiare a Firenze, strinse amicizia cogli uomini più cospicui per ingegno e patriottismo, e intrinsichezza particolare col più grande poeta italiano del secolo, Giacomo Leopardi. È noto a tutti che il Leopardi venne circondato di amorose assidue cure più di fratello che di amico dal Ranieri, che ne raccolse l'ultimo sospiro e gli diede onorata sepoltura.
      Tornò in patria per l'amnistia del 1834, ma prese poca parte ai moti del 1848, dei quali non approvava l'indirizzo.
      Dal 1848 al 1860 Antonio Ranieri rimase a Napoli tra i più autorevoli di parte liberale, inteso a promuovere un migliore avvenire per la sua patria.
      Adempite le sue speranze pei memorabili avvenimenti del 1860, egli si recava coi deputati di Napoli a Grottammare, dove si trovava il Re Vittorio Emanuele, per invitarlo ad occupare il Regno a nome delle popolazioni napoletane.
      Dall'epoca dell'annessione di quelle provincie al Regno italiano il Ranieri venne per sette consecutive legislature chiamato a rappresentare il 6° collegio della città di Napoli alla Camera dei deputati.
      Egli è autore di parecchi scritti che attestano dell'elevatezza del suo ingegno e della vastità della sua dottrina. Sono fra i più notevoli la Storia d'Italia dal V al IX secolo,scritta con intendimenti ghibellini, e l'Orfana dell'Annunziata, pietosa istoria diretta a fine nobilissimo. Il suo ingegno e la bella fama di scrittore lo portarono al seggio di presidente del reale Istituto delle scienze di Napoli; e fino dal 1862 il Governo lo riputava degno di appartenere a quest'alto consesso; onore che egli allora stimò di non poter accettare, per non abbandonare i suoi elettori e la vita politica attiva, nella quale aveva fede di servire più utilmente la patria.
      L'offerta gli veniva ripetuta verso la fine dell'anno 1882; ed egli allora l'accettava; ma la sua età avanzata non gli permise di prendere molta parte ai lavori del Senato, nel quale tuttavia lascia grata memoria di cittadino sincero amatore della patria e della libertà e di scrittore elegante che professò le lettere con intendimenti civili.
      PIERANTONI. Domando la parola.
      PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
      PIERANTONI. Onorevoli colleghi! L'elogiò degli uomini sommi spetta a coloro che grandi cose fecero per la patria. Quindi io non ho nessun titolo per portare la parola in lode di uomini che uscirono da questa vita terrena circondati dall'ossequio e dal rispetto, non solo della nazione, ma dei popoli civili.
      Tuttavia, se è vero che ciascuno ha una patria locale, dentro la grande patria, e che qui suonano sempre caldi e vivi i sentimenti di gratitudine, e di riconoscenza, permettete a me di dire, per la carità del loco natio a nome della regione abruzzese, a nome della gioventù meridionale e della bella regione dei monti apuani, alla quale mi uniscono grate memorie di gioventù, una parola per Giuseppe Pica, Antonio Ranieri è Francesco Carrara. [...]
      Antonio Ranieri fu il primo consolatore Leopardi, ma nell'amore al cittadino di Recanati egli sentiva l'amore di tutte le sventure popolari; l'ultima sua ora di vita è stata simile a quelle della prima gioventù, perché il suo testamento è un monumento di carità.
      Coll'Orfana dell'Annunziata egli per primo annunciò la necessità di pensare alle classi derelitte. Egli partì da questa, vita, nel momento in cui la revisione delle Opere pie è uno dei doveri della società moderna. [...]
      BERTOLÈ VIALE, ministro della guerra. Domando la parola.
      PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
      BERTOLÈ VIALE, ministro della guerra. Ogni mia parola sarebbe superflua, dopo le nobili ed elevate commemorazioni fatte dal Presidente del Senato e dagli onorevoli colleghi che mi precedettero, sulla perdita degli illustri senatori di cui oggi rimpiangiamo la morte.
      Il Governo si associa di cuore al dolore del Senato, deplorando la perdita dei senatri Pica, Ranieri e Carrara, illustri per patriottismo e per scienza, ed il cui nome rimarrà imperituro negli annali della storia patria.

      Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 20 gennaio 1888.

Note:Il cognome della madre risulta anche nella variante: "Conzo".
Benefattore del Pio Monte della Misericordia di Napoli

Archivi:il Carteggio Ranieri è conservato presso la Sezione manoscritti della Biblioteca nazionale di Napoli

Attività 1862_Ranieri_IndiciAP.pdf