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MAYOR DES PLANCHES Edmondo

  







   Indice dell'Attività Parlamentare   

   Fascicolo personale   


    .:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:07/27/1851
Luogo di nascita:LIONE (Francia)
Data del decesso:26/12/1920
Luogo di decesso:ROMA
Padre:Paul François Louis
Madre:CHEVALIER Marie Louise
Nobile al momento della nomina:Si
Nobile ereditarioSi
Titoli nobiliariBarone, titolo concesso con regio decreto del 9 giugno 1904 e con regie patenti 10 ottobre 1904
Nobile, titolo riconosciuto nel 1894
Coniuge:CHEVALIER Aglae Maria Antonietta
Figli: Paolo, Renato, Giorgio, Armando
Altra residenza:Moncalieri
Titoli di studio:Laurea in giurisprudenza
Presso:Università di Torino
Professione:Diplomatico
Carriera giovanile / cariche minori:
Carriera:Inviato straordinario e ministro plenipotenziario di II classe (24 aprile 1899) a Washington (9 agosto 1901)
Inviato straordinario e ministro plenipotenziario di I classe (23 giugno 1904-13 luglio 1911. Data del collocamento a riposo) a Costantinopoli (11 gennaio 1910)
Ambasciatore (8 ottobre 1911) (Titolo onorifico concesso al momento del collocamento a riposo)
Cariche e titoli: Socio della Società geografica italiana (1875)

    .:: Nomina a senatore ::.

Nomina:02/23/1917
Categoria:06 Gli Ambasciatori
Relatore:Bonasi Adeodato
Convalida:09/03/1917
Giuramento:02/03/1918

    .:: Onorificenze ::.

Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 23 gennaio 1902
Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 13 gennaio 1910
Gran cordone dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 6 agosto 1911
Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia


    .:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Atti Parlamentari - Commemorazione
      Fabrizio Colonna, Vicepresidente

      Onorevoli colleghi! Lutti dolorosissimi ci hanno colpito durante la breve sosta dei nostri lavori.
      Il 26 corrente, dopo brevissima malattia, spirava in Roma il barone Edmondo Mayor des Planches. Nato a Lione il 27 luglio 1851, conseguiva a 23 anni la laurea in giurisprudenza nella Università di Torino, e nello stesso anno, un decreto reale gli conferiva la cittadinanza italiana. Cominciò giovanissimo la carriera diplomatica, entrando nel 1875 volontario nel Ministero degli affari esteri, e ne percorse poi tutti i gradi. La fiducia di Francesco Crispi lo chiamò alla carica di suo segretario particolare, affidandogli più volte incarichi di grande delicatezza. Del grande statista che ne apprezzava l'ingegno, la cultura, l'intuito fine e la signorile bontà, divenne il confidente e fu al suo fianco nella fase più viva della sua vita politica, accompagnandolo anche nelle frequenti visite all'estero, in cui ebbe modo di cattivarsi la stima di grandi uomini di Stato stranieri. Di questo periodo della sua carriera egli aveva conservato preziosi ricordi e documenti, dei quali si era valso anche in taluna delle sue numerose e interessanti pubblicazioni. Fu poi consigliere di legazione a Berna, ministro a Belgrado: destinato a Washington con credenziali di ambasciatore, vi rimase quasi dieci anni, regolando importanti questioni tra l'Italia e gli Stati Uniti e contribuendo a stringere saldi vincoli di amicizia tra i due paesi. Trasferito a Costantinopoli in un periodo assai difficile e turbinoso, nel quale seppe tener alto il prestigio d'Italia, fu, dopo breve tempo, collocato a riposo conservando il rango di ambasciatore. La sua uscita dalla diplomazia suscitò grande rammarico negli ambienti internazionali, dove era altamente stimato ed ammirato.
      Durante la guerra, la grande competenza che egli aveva acquistato nei vari campi della organizzazione internazionale, lo mise in grado di prestare ancora utilissimi servizi al paese, pur essendo uscito dal servizio attivo. Fu dapprima capo della missione italiana per gli approvvigionamenti a Londra, dove ottenne apprezzabili risultati: poi commissario generale per l'emigrazione, dove la sua larga esperienza nelle questioni del lavoro ebbe modo di dar frutti copiosi.
      Rappresentò il Governo italiano alle conferenze internazionali del lavoro a Parigi, a Washington e a Genova, e fu designato poi a far parte della Organizzazione internazionale del lavoro presso la Società delle nazioni.
      Studioso e scrittore, aveva pubblicato articoli assai pregiati. In questi ultimi tempi, oltre che a scrivere le sue memorie, che dovevan riuscire un quadro assai interessante della vita internazionale di questi ultimi decenni, lavorava alacremente ad una vasta opera filologica.
      Nominato senatore il 23 febbraio 1917, le cure delle sue molteplici cariche non gli avevano impedito di dare opera proficua ai nostri lavori: ogni qual volta era in giuoco il prestigio nazionale o l'interesse degli italiani all'estero, ei non mancava di far sentire la sua autorevole voce.
      Il barone Mayor des Planches scompare fra l'unanime rimpianto di quanti lo conobbero e poterono apprezzare le sue elette qualità di mente e di animo. Vada alla sua salma il nostre reverente pensiero, alla sua desolata famiglia l'espressione delle nostre vive condoglianze. (Bene).
      GIOLITTI, presidente del Consiglio, ministro dell’interno. Domando di parlare.
      PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
      GIOLITTI, presidente del Consiglio, ministro dell’interno. La splendida commemorazione fatta dal Presidente dell’Assemblea ha ricordato i grandi servizi resi dai due uomini ora scomparsi; essa dimostra la gravità della perdita che il Senato ha fatto.
      Il Governo si associa veramente di cuore al compianto per questi due uomini che resero tanti servizi alla patria.

      Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 28 dicembre 1920.

Note:La famiglia era originaria del cantone svizzero di Vaud.
Il nome completo risulta essere: "Francesco Luigi Edmondo".
Naturalizzato cittadino italiano nel 1874 e con legge nel 1888.


Attività 1428_Mayor_des_Planches_IndiciAP.pdf