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Senato della Repubblica
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MORINI Michele

  
  


    .:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:01/14/1818
Luogo di nascita:OLEGGIO (Novara)
Data del decesso:12/01/1886
Luogo di decesso:NOVARA
Padre:Giuseppe Antonio
Madre:CANNA Maria
Nobile al momento della nomina:No
Nobile ereditarioNo
Coniuge:Celibe
Fratelli:MORINI Annunciata, sorella, che sposò Dionigi ROGORINI
Parenti:PICCHIO Annibale, nipote o pronipote di Annunciata MORINI, figlio di Emanuele e Caterina PAGANINI
Luogo di residenza:OLEGGIO (Novara)
Titoli di studio:Laurea in giurisprudenza
Presso:Università di Torino
Professione:Avvocato
Cariche politico - amministrative:Vicepresidente del Consiglio provinciale di Novara
Cariche amministrative:Consigliere provinciale di Novara
Membro della Deputazione provinciale di Novara

    .:: Nomina a senatore ::.

Nomina:11/16/1882
Categoria:03 I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio
Relatore:Francesco Ghiglieri
Convalida:29/11/1882
Giuramento:22/12/1882

    .:: Onorificenze ::.

Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 21 luglio 1872

    .:: Camera dei deputati ::.

Legislatura
Collegio
Data elezione
Gruppo
Annotazioni
VII
Oleggio
25-3-1860
Centro-destra
VIII
Oleggio
27-1-1861
Centro-destra
IX
Oleggio
22-10-1865
Centro-destra
X
Oleggio
10-3-1867
Centro-destra
XI
Oleggio
20-11-1870
Centro-destra
XII
Oleggio
8-11-1874
Centro-destra
XIII
Oleggio
5-11-1876*
Centro-destra
Ballottaggio il 13 novembre 1876
XIV
Oleggio
16-5-1880
Centro-destra


    .:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Atti Parlamentari - Commemorazione
      Giacomo Durando, Presidente

      Mi permetta ora il Senato che io gli parli delle gravissime perdite che il Senato ha fatto durante questo scorcio di ferie.
      Dirò dei singoli membri rapitici dalla morte, per ordine cronologico. [...]
      Il giorno 12 di gennaio ultimo cessava di vivere in Oleggio, dove era nato nello stesso mese del 1818, il senatore Michele Morini.
      Dopo compiuti gli studi legali nell'Università di Torino egli era entrato nella magistratura, quando nel 1860 i suoi conterranei apprezzando i suoi principi liberali e la sua indipendenza di carattere gli offrirono il mandato di loro rappresentante al Parlamento. Accettando l'onorevole offerta egli avrebbe potuto conservare il posto, non incompatibile che copriva, e forse avvalersi della sua nuova posizione per salire più rapidamente. Ma nel suo delicato sentire sorse lo scrupolo che vi fosse ostacolo ad attendere in una alle esigenze del deputato e magistrato e con esempio mai abbastanza encomiato e raramente imitato rinunziò senza compenso all'avvenire che gli riprometteva la sua carriera prediletta. Questo fra gli altri suoi meriti ben riconobbero gli elettori riconfermandogli il mandato per sette successive legislature.
      E l'eletto corrispose alla loro fiducia e si dedicò seriamente all'ufficio di legislatore con l'indipendenza e l'onestà che furono mai sempre guida al suo operare. Nell'Assemblea legislativa si era cattivata tanta estimazione e benevolenza dagli uomini d'ogni partito, che ebbe a più riprese incarichi delicati e di molta fiducia, e fra gli altri quello di presiedere la Giunta delle elezioni. Da retto e sagace amministratore, qual era, fece sempre parte del Consiglio provinciale dove fu pur chiamato a coprir cariche nella Presidenza.
      Preceduto dalla fama delle sue pregevoli doti e virtù nel novembre del 1882 veniva accolto col favore meritato in quest'alta Assemblea; ed era fatale che vi entrasse colla minaccia di esserci rapito, giacché volle sventura che pochi mesi dopo lo colpisse il crudo malore che lo trasse lentamente al sepolcro.
      Col Morini sparisce un carattere raro, il tipo dell'uomo coscienzioso, disinteressato, dell'amico affettuoso, di quegli che tutto si dedicò al benessere altrui senza ambire onori che gli sarebbe stato agevole di conseguire nella sua lunga carriera parlamentare, pago del convincimento solo di soddisfare al proprio dovere. Le imponenti dimostrazioni tributategli davanti alla tomba dai numerosi suoi amici e colleghi, dai congiunti e da uno stuolo della popolazione della Città da lui tanto amata rendono splendida testimonianza dell'affetto e della stima ond'egli era circondato.
      Oh, ben si può ripetere col sommo poeta che multis ille flebilis occidit.

      Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 8 febbraio 1886.

Note:Secondo altra fonte risulta nato nel 1819

Attività 1530_Morini_IndiciAP.pdf