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Senato della Repubblica
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ORSINI Luigi

  







   Indice dell'Attività Parlamentare   

   Fascicolo personale   


    .:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:07/22/1837
Luogo di nascita:FIRENZE
Data del decesso:17/02/1906
Luogo di decesso:ROMA
Padre:Pietro
Madre:BANDINELLI Giovanna
Coniuge:DURCKEIM ECKBRECHET MONTMARTIN Luisa, contessa
Luogo di residenza:ROMA
Indirizzo:Via Nazionale, 230
Professione:Funzionario amministrativo
Altre professioni:Magistrato
Carriera giovanile / cariche minori:
Carriera:Ragioniere generale dello Stato (22 maggio 1892)
Consigliere della Corte dei conti (29 novembre 1896-17 febbraio 1906)
Cariche amministrative:Consigliere comunale di Roma

    .:: Nomina a senatore ::.

Nomina:03/04/1905
Categoria:12 I Consiglieri del Magistrato di Cassazione e della Camera dei conti
dopo cinque anni di funzioni
Relatore:Antonino Di Prampero
Convalida:04/04/1905
Giuramento:06/04/1905

    .:: Onorificenze ::.

Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia 25 novembre 1869
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 20 febbraio 1881
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia 26 gennaio 1882
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 9 gennaio 1896
Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 14 gennaio 1875
Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 1° giugno 1884
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 18 gennaio 1894
Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 29 dicembre 1897


    .:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Atti Parlamentari - Commemorazione
      Tancredi Canonico, Presidente

      Signori Senatori,
      Sembra fatale per la nostra Assemblea che non vi sia sospensione di lavori senza che abbiamo a rimpiangere qualche collega. [...] Il domani della morte del senatore di San Marzano, cioè il 17 febbraio scorso, si spense pure qui in Roma un altro nostro collega: il senatore Luigi Orsini, nato a Firenze il 22 luglio 1837.
      D'ingegno svegliato e colto, conoscitore di più lingue, la sua vita fu un non interrotto servizio al paese, prestato con diligente ed illuminata solerzia.
      Nella scienza amministrativa e finanziaria fu un vero valore.
      Ragioniere generale dello Stato nel 1892, passò quattro anni dopo alla Corte dei conti, ove rimase fino alla morte.
      Rimangono di lui pregevolissime pubblicazioni: fra esse, uno studio prezioso sulla Colonia Eritrea. È a lui che si deve il bilancio dello Stato nel 1900; a lui pure si deve una parte considerevole dei lavori della Commissione di verifica sugli Istituti di credito; a lui una splendida relazione sullo stato della Banca d'Italia.
      Sia come consigliere comunale di Roma, sia come presidente di parecchi Istituti di beneficenza, recò sempre nel disimpegno di codeste funzioni un'attività instancabile e sapiente, una rara integrità di carattere.
      Nominato senatore il 4 marzo 1902, ebbe poco tempo per frequentare il Senato, tanto più che la sua fibra già si veniva affievolendo sotto l'azione distruggitrice del morbo latente che ce lo doveva poi immaturamente rapire.
      Amantissimo della famiglia e da essa profondamente riamato, perchè mite, intimamente buono ed affettuoso, egli lascia un vuoto doloroso nel cuore de' suoi diletti superstiti.
      E, sebbene ci sia mancato il tempo di averlo a lungo fra noi, un vuoto doloroso egli lascia altresì nel Senato: il quale sa apprezzare il valore modesto e verace, e di gran cuore si associa al dolore della sua famiglia. (Bene).
      [...]
      BOSELLI, ministro della pubblica istruzione. Domando di parlare.
      PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
      BOSELLI, ministro della pubblica istruzione. Con cordoglio pari a quello manifestato dall’illustre Presidente del Senato del Regno, il Governo si associa al compianto del Senato e del Paese per la perdita di alcuni tra i componenti di questo altissimo Consesso. Le perdite che in esso avvengono, toccano in modo particolare il pensiero e l’animo del paese, perché qui in mezzo a voi, onorevoli senatori, si accolgono coloro che ne esprimono, in modo eminente, i ricordi patriottici e i servigi e le virtù amministrative e intellettuali e le operosità economiche.
      Io rammento del senatore Orsini l’opera assidua ed il molto ingegno da lui rivolto alla pubblica amministrazione. Non solo egli operò, ma della sua opera egli lasciò documenti preziosi e durevoli in alcune pubblicazioni, e in una soprattutto che sarà sempre di lume e di scorta a quanti vorranno seguire le vicende della finanza italiana dai giorni in cui, composta l’unità della Patria, essa ha dovuto trascorrere tempi difficili, dai quali è uscita da prezzo di memorabili sforzi, fino alle presenti condizioni più confortevoli così per l’Erario, come per l’economia del paese.

      Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 9 marzo 1906.


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