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Data di nascita: | 12/18/1836 |
Luogo di nascita: | MILANO |
Data del decesso: | 16/01/1921 |
Luogo di decesso: | MILANO |
Padre: | Carlo |
Madre: | PERDUCCHI Giacomina |
Nobile al momento della nomina: | No |
Nobile ereditario | No |
Coniuge: | DE LUIGI Carolina |
Figli: | Federica, che sposò Giuliano CORNIANI
Amalia, che sposò Giuliano CORNIANI, vedovo di Federica |
Luogo di residenza: | Milano |
Indirizzo: | Via Andegari 12 |
Titoli di studio: | Laurea in matematica (1)
Diploma di ingegnere architetto (2) |
Presso: | Università di Pavia (1) |
Professione: | Docente universitario |
Altre professioni: | Ingegnere |
Carriera giovanile / cariche minori: | |
Carriera: | Professore titolare di Meccanica industriale presso l'Istituto tecnico superiore di Milano, poi Politecnico (1863-1911)
Rettore dell'Istituto tecnico superiore di Milano, poi Politecnico (1897-1921) |
Cariche politico - amministrative: | Consigliere comunale di Milano (19 giugno 1881-10 novembre 1889) |
Cariche e titoli: | Membro del Comitato per le applicazioni sistema Edison in Italia (1881)
Amministratore delegato della Società generale italiana "Edison" di elettricità (16 gennaio 1884-8 maggio 1891)
Presidente della Società generale italiana "Edison" di elettricità (1896)
Presidente del Collegio degli ingegneri e degli architetti di Milano (1893) (1897) (1904-1907)
Direttore dell'Istituto di elettrotecnica "Carlo Erba" di Milano (1897-s.d.)
Redattore della rivista "Il Politecnico" di Milano
Vicepresidente della Società degli altiforni fonderie e acciaierie di Terni (1897-1898)
Presidente del Consorzio degli istituti superiori di Milano (1897)
Membro del Consiglio d'amministrazione del "Credito italiano" (1906-22 marzo 1909)
Presidente del Consiglio d'amministrazione del "Credito italiano" (22 marzo 1909-1921)
Presidente dell'Esposizione internazionale di Milano (1906)
Presidente della Società reale di assicurazioni di Milano
Presidente della Stazione sperimentale per l'industria della carta e lo studio delle fibre tessili (1910)
Presidente dell'Istituto sperimentale di meccanica agraria (1920)
Membro del Consiglio superiore della pubblica istruzione (1° luglio 1911-30 giugno 1915)
Membro corrispondente dell'Istituto lombardo di scienze e lettere di Milano (8 maggio 1862)
Membro effettivo dell'Istituto lombardo di scienze e lettere di Milano (4 aprile 1872)
Membro effettivo pensionato dell'Istituto lombardo di scienze e lettere di Milano (22 giugno 1882)
Vicepresidente dell'Istituto lombardo di scienze e lettere di Milano (1890-1891) (1894-1895)
Presidente dell'Istituto lombardo di scienze e lettere di Milano (1892-1893) (1896-1897) (1920)
Socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei di Roma (14 luglio 1888)
Socio nazionale dell'Accademia dei Lincei di Roma (9 agosto 1899)
Membro del Consiglio del Touring Club Italiano |
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.:: Nomina a senatore ::.
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Nomina: | 11/11/1900 |
Categoria: | 02 | Il Presidente della Camera dei deputati |
Relatore: | Antonino Di Prampero |
Convalida: | 28/11/1900 |
Giuramento: | 03/12/1900 |
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Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 17 aprile 1865
Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 13 settembre 1881
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 11 aprile 1895
Grande Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 6 dicembre 1906
Gran cordone dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 20 dicembre 1914
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia
Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia |
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Periodo: | 1859 seconda guerra d'indipendenza
1866 terza guerra d'indipendenza | |
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.:: Camera dei deputati ::.
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Legislatura | Collegio | | Data elezione | Gruppo | Annotazioni |
XVI | Milano I | | 23-5-1886 | Destra | |
XVII | Milano I | | 23-11-1890 | Destra | |
XVIII | Milano II | | 6-11-1892* | Destra | Escluso per sorteggio per eccedenza nel numero dei deputati professori il 6 marzo 1894. Rieletto il 1° aprile 1894 |
XIX | Milano II | | 26-5-1895 | Destra | |
XX | Milano II | | 21-3-1897 | Destra | |
Cariche: | Vicepresidente (18 novembre 1898-30 giugno 1899), presidente (15 novembre 1899-17 maggio 1900) |
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Commissioni: | Membro della Commissione di finanze (25 gennaio 1901-29 settembre 1919)
Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Impianto di una stazione radiotelegrafica ultrapotente (Sistema Marconi)" (18 marzo 1903)
Membro della Commissione per la verifica dei titoli dei nuovi senatori (26 giugno 1903-29 settembre 1919)
Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Provvedimenti per l'esercizio di Stato delle ferrovie non concesse ad imprese private" (20 aprile 1905)
Membro della Commissione per l'esame dei disegni di legge a favore della Calabria (24 aprile 1906) |
| Commissario di vigilanza sulla circolazione e sugli Istituti di emissione (29 novembre 1901-6 febbraio 1902), (7 dicembre 1904-29 settembre 1913)
Commissario di vigilanza all'Amministrazione delle ferrovie dello Stato (20 dicembre 1907)
Presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sull'Amministrazione delle ferrovie dello Stato (1909) |
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Governo: | Ministro delle finanze (9 febbraio 1891-22 aprile 1892)
Ministro del tesoro (10 marzo-11 luglio 1896) |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.
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Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, Presidente
Onorevoli colleghi. [...] Il 16 gennaio improvvisamente spegnevasi in Milano uno dei nostri più autorevoli colleghi, il prof. Giuseppe Colombo, che fino al giorno innanzi aveva atteso alle sue molteplici occupazioni con la consueta energia e vitalità non scosse dall'età avanzata.
Nato a Milano il 18 dicembre 1836, egli compì molto brillantemente nell'Università di Pavia gli studi di ingegneria e, giovanissimo, grazie al suo vivido ingegno e alla eccezionale coltura scientifica, dopo di aver insegnato alla Società di incoraggiamento d'arti e mestieri e all'Istituto Carlo Cattaneo di Milano, assurse a soli 28 anni all'insegnamento della meccanica nell'Istituto tecnico superiore.
Né l'attaccamento alla scienza gli attenuò il vivo amor patrio, perché di lì a poco, nel 1866, lasciò la cattedra per partecipare alla guerra d'indipendenza e fu nella colonna mobilizzata per la difesa dello Stelvio sotto il comando del senatore Enrico Guicciardi, prendendo parte gloriosa al combattimento dell'11 luglio col modesto grado di caporale.
Ritornato ai suoi studi, egli divenne l'anima del Politecnico di Milano, nella direzione del quale successe poi all'insigne Francesco Brioschi. Se quell'insegnamento superiore ha avuto una salda organizzazione, se quella scuola di meccanica industriale ha avuto tanta influenza non solo sull'industria lombarda, ma su tutta l'industria italiana, è opera e vanto di lui che vi prodigò tutta la sua operosa vita e vi profuse tutto il suo ingegno. Il Colombo fu davvero un apostolo dell'insegnamento, un maestro che rimane esempio mirabile per le generazioni presenti e future. Egli ha creato i più noti ingegneri industriali e tecnici, i quali dalle sue lezioni, dalle innumerevoli conferenze sui più svariati argomenti ritraevano singolare profitto, educati non ad essere passivi ricevitori di verità scientifiche, ma pensatori animati dal desiderio appassionato di ricerca. Del valore del Colombo come professore è prova luminosa il Manuale dell'ingegnere, preziosa guida per l'esplicazione della professione, tradotto in parecchie lingue, e che dà un'idea di quale perfetta sintesi abbiano avuto in lui i concetti scientifici.
Numerose pubblicazioni egli ci ha dato che sarebbe impossibile qui enumerare, in tutte profondendo la sua vasta cultura e il suo ingegno non comune.
La scuola non distrasse il Colombo dalla realtà e dai bisogni della vita e, mentre fu sommo maestro, egli ebbe le migliori iniziative nel campo delle applicazioni scientifiche, dando notevole impulso al sorgere d'industrie nuove e allo sviluppo degli stabilimenti esistenti.
Nella vita cittadina fu sempre chiesto il suo valido contributo e profonde traccie della sua opera egli lasciò nelle cariche pubbliche, in comitati, in sodalizi, specie di cultura, e imprese industriali: fu consigliere comunale, presidente del Regio istituto lombardo di scienze e lettere, presidente pure del Consiglio d'amministrazione della Società Edison e del Credito italiano.
Un tale uomo non poteva rimanere estraneo alla vita politica: schietto liberale, fu deputato di Milano dal 1886 ed alla Camera parlò spesso in materia economica ed in questioni tecniche; i suoi discorsi sono esempio di chiarezza, le sue argomentazioni diritte come un seguito di assiomi e teoremi. Fautore di rigidi provvedimenti finanziari, egli vagheggiò una politica di larghe economie, tutta volta ad evitare le spese non assolutamente necessarie, convinto che solo così potesse assicurarsi l'avvenire d'Italia. E, chiamato al Governo, prima come ministro delle finanze e poi del tesoro, a questo programma rimase sempre fedele, anche quando esso gli costò il sacrifizio della sua posizione personale. L'alto senso di ammirazione per il suo valore politico, per la sua rettitudine e fierezza gli meritò nel 1899 la elezione alla più elevata carica parlamentare ed il seggio presidenziale, sia pure per poco, egli tenne con sommo onore, in momenti assai difficili.
Nominato senatore l'11 novembre 1900, fu anche in Senato autorevole ed assiduo parlamentare prendendo parte alle più importanti discussioni, specie in materia finanziaria; fu acuto relatore di bilanci ed intervenne sempre quando si trattò di tutelare il prestigio e di favorire l'elevazione dell'istruzione universitaria.
Negli ultimi anni per l'età avanzata era divenuto meno assiduo ai nostri lavori, ma la grande considerazione per il suo alto ingegno, la simpatia per la sua figura nobilissima erano sempre vive in noi.
Ora questa singolare tempra di uomo scompare, ma sarà sempre ricordata dai suoi numerosi allievi, che nel Politecnico hanno voluto rendere particolari onoranze alla sua salma, e da quanti ebbero la ventura di conoscerlo e di apprezzarne le doti di mente e di cuore.
Il Senato del Regno invia alla memoria dell'uomo insigne un commosso e reverente saluto, alla famiglia desolata il suo profondo cordoglio. (Benissimo). [...]
GIOLITTI, presidente del Consiglio, ministro dell’interno. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIOLITTI, presidente del Consiglio, ministro dell’interno. La commemorazione così accurata e affettuosa del Presidente del Senato rileva quanto grande sia la perdita per la morte dei due senatori illustri: [...]; l’altro, il senatore Colombo, una delle più alte illustrazioni della scienza tecnica, di quella scienza dalla quale il paese attende in prima linea il suo risorgimento economico. Sono due perdite delle quali non solo questa Assemblea, ma tutto il paese sarà dolente.
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 24 gennaio 1924.
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Attività |
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