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CACACE Tito | |
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Data di nascita: | 10/21/1800 |
Luogo di nascita: | NAPOLI |
Data del decesso: | 10/02/1892 |
Luogo di decesso: | NAPOLI |
Padre: | Carlo |
Madre: | DE STEFANO Anna Maria |
Nobile al momento della nomina: | No |
Nobile ereditario | No |
Coniuge: | IACCARINO Rosa |
Figli: | Enrico
Emilia
Camillo
Luisa,
Adele
Teodorico |
Titoli di studio: | Laurea in giurisprudenza |
Professione: | Avvocato |
Altre professioni: | Armatore navale |
Cariche politico - amministrative: | Presidente del Consiglio provinciale di Napoli |
Cariche amministrative: | Consigliere comunale di Napoli
Consigliere provinciale di Napoli |
Cariche e titoli: | Delegato del Consiglio generale del Banco di Napoli
Membro del Consiglio d'amministrazione del Banco di Napoli (1868-1872) (1876-1880)
Presidente della Camera di commercio di Napoli (11 gennaio 1863-20 settembre 1866) (15 giugno 1870-1884)
Direttore della Cassa di risparmio degli invalidi della marina mercantile
Direttore e vicepresidente della Cassa marittima [di Napoli]
Membro del Consiglio di disciplina degli avvocati di Napoli
Membro dell'Ordine degli avvocati di Napoli
Presidente onorario dell'Ordine degli avvocati di Napoli |
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.:: Nomina a senatore ::.
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Nomina: | 03/13/1864 |
Categoria: | 16
20 | I membri dei Consigli di divisione
dopo tre elezioni alla loro Presidenza
Coloro che con servizi o meriti eminenti avranno illustrata la Patria |
Relatore: | Antonio Scialoja |
Convalida: | 03/11/1864 |
Giuramento: | 18/11/1865 |
Annotazioni: | Giuramento prestato in seduta reale d'inaugurazione di sessione parlamentare |
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Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 11 settembre 1864 |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.
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Atti Parlamentari - Commemorazione
Domenico Farini, Presidente
Signori senatori! Anche oggi debbo annunciarvi un nuovo lutto.
Il senatore Tito Cacace è morto ieri a Napoli, sua città natale, in età di oltre novantun anni.
Tito Cacace, profondo giureconsulto, eminente avvocato, fu un illustre di quel foro napoletano che tanti illustri annoverò sempre.
A pochi dei colleghi suoi inferiore per la dottrina, sovratutto nel diritto commerciale, a nessuno fu secondo per le doti dell'animo.
Nell'amministrazione finanziaria di Napoli, appena caduto il Borbone, e da allora in poi nei molti uffici della grande metropoli, a cui lo chiamarono e la fiducia del Governo e la stima universale, lasciò ricordo incancellabile del suo sapere, d'una onestà a tutta prova, di una singolare perizia amministrativa.
Nel consiglio del Comune a cui lungamente appartenne, in quello della Provincia che per tre volte consecutive presiedette, in quelli dell'ordine degli avvocati, e del Banco, a tacere di altri incarichi, le eminenti qualità sue emersero e risplendettero.
Così quando il 13 marzo 1864, venne eletto senatore, fra i titoli che all'alto ufficio lo designarono, e per i quali fu accolto, si annoverò pure quello della categoria 20 dello Statuto, che i servizi e meriti eminenti di chi ha illustrata la patria, concerne.
Ed anche in questa Assemblea, della quale fu assai assiduo nel primo decennio dalla sua nomina, fino a quando la età grave e la salute malandata non glielo vietarono, il senatore Tito Cacace diede più volte saggio della dottrina, della facondia, delle rare doti onde era fornito, come lo mostrano apertamente i nostri annali. I quali, registrando oggi la perdita dell'uomo egregio, attesteranno la reverenza e l'onore di che fu segno e degno in vita e ad un tempo stesso il dolore del Senato per la sua morte. (Benissimo).
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Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 11 febbraio 1892.
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