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Senato della Repubblica
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CICCONE Antonio

  
  


    .:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:02/07/1808
Luogo di nascita:SAVIANO (Napoli)
Data del decesso:02/05/1893
Luogo di decesso:NAPOLI
Padre:Nicola
Madre:FAJELLA Nicoletta
Nobile al momento della nomina:No
Nobile ereditarioNo
Coniuge:MARTUCCI Carmela
Figli: No
Fratelli:Tommaso Matteo Maria,
Maria Teresa,
Maria Carmela,
Giuseppe,
Carmine Maria, sacerdote
Maria Antonia,
Giacomo, sacerdote
Giovanni, sacerdote
Parenti:CICCONE Giacomo, avo paterno
CICCONE Marianna, zia, sorella del padre
FORTUNATO Girolamo, cugino
Titoli di studio:Laurea in medicina
Presso:Università di Napoli
Professione:Medico
Altre professioni:Docente universitario
Carriera giovanile / cariche minori:
Carriera:Professore di Medicina pratica all'Università di Napoli (Regno delle Due Sicilie) (febbraio 1845)
Professore di Medicina legale all'Università di Napoli (29 ottobre 1860-28 febbraio 1861)
Professore onorario dell'Università di Napoli (11 marzo 1861)
Professore straordinario di Economia politica all'Università di Napoli (1° dicembre 1865)
Professore ordinario di Economia politica all'Università di Napoli (1° novembre 1866-non risulta data del collocamento a riposo)
Cariche politico - amministrative:Membro della Camera dei deputati (Napoli) (febbraio 1848) (15 giugno 1848)
Segretario al Parlamento napoletano (15 giugno 1848-13 marzo 1849)
Cariche amministrative:Consigliere comunale di Napoli (8 settembre 1865)
Cariche e titoli: Redattore de "L'Ateneo" di Napoli (1846-1847)
Membro della Consulta generale di Napoli (Governo dittatoriale di Garibaldi) (23 settembre 1860)
Segretario generale della pubblica istruzione (29 novembre 1860)
Segretario generale del Ministero dell'agricoltura, industria e commercio (1° novembre 1863-28 gennaio 1864)
Condirettore della "Rivista napoletana di politica, letteratura, scienze, arti e commercio" (1862-1863)
Presidente per l'inchiesta sulla Zecca di Napoli (13 maggio 1864)
Soprintendente dell'albergo dei poveri di Napoli (29 maggio 1864)
Presidente degli Educandati femminili di Napoli (31 dicembre 1865)
Presidente della Scuola di agricoltura di Portici (1872)
Socio dell'Accademia d'agricoltura, commercio e arti di Verona (31 luglio 1861)
Socio dell'Accademia d'agricoltura di Pesaro (gennaio 1863)
Membro ordinario della Società reale di Napoli (4 febbraio 1866)
Membro residente dell'Istituto di incoraggiamento di Napoli (23 settembre 1868)
Socio onorario dell'Accademia d'agricoltura di Modena (12 marzo 1869)
Vicepresidente dell'Associazione per il progresso degli studi economici (1874)
Socio onorario dell'Accademia pontaniana di Napoli (16 febbraio 1875)
Vicepresidente dell'Accademia di scienze morali e politiche di Firenze (1893)

    .:: Nomina a senatore ::.

Nomina:02/06/1870
Categoria:05 I Ministri segretari di Stato
Relatore:Tommaso Manzoni
Convalida:17/03/1870
Giuramento:16/08/1870

    .:: Onorificenze ::.

Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 30 maggio 1861
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 5 maggio 1864
Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 14 marzo 1869
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia 24 aprile 1868
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 23 gennaio 1869
Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia 9 ottobre 1875
Gran cordone dell'Ordine del Leone (Baden) maggio 1869

    .:: Camera dei deputati ::.

Legislatura
Collegio
Data elezione
Gruppo
Annotazioni
VIII
Nola
27-1-1861*
Destra
Cessazione per nomina a segretario generale del Ministero di agricoltura, industria e commercio
X
Gessopalena
13-12-1868**
Destra
Elezione in corso di legislatura. Cessazione per nomina a senatore. Eletto anche nel collegio di Montevarchi con successivo annullamento dell'elezione


    .:: Senato del Regno ::.

Commissioni:
Membro della Giunta d'inchiesta agraria (17 marzo-29 marzo 1877. Dimissionario)

    .:: Governo ::.

Altri Stati:Direttore dell'istruzione pubblica (Governo dittatoriale di Garibaldi - Napoli) (8-27 settembre 1860)
Governo:Ministro dell'agricoltura, industria e commercio (23 ottobre 1868-7 maggio 1869)

    .:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Atti Parlamentari - Commemorazione
      Marco Tabarrini, Vicepresidente

      Signori senatori! Anche il breve periodo di tempo che trascorse dall'ultima adunanza del Senato, fu contristato dalla perdita dolorosa di quattro nostri colleghi: il commendatore Tommaso Martini, il conte Enrico Fossombroni, il prof. Arnaldo Cantani, il prof. Antonio Ciccone. [...]
      Antonio Ciccone, nacque a Saviano, nella Provincia di Caserta, il 7 di febbraio del 1808. I suoi primi studi furono volti alla medicina, poi mutò strada e si diede all'economia politica. Fino da giovane professò idee liberali, ed ebbe a patirne persecuzioni.
      deputato al Parlamento napoletano nel 1848, dopo i fatti luttuosi del 15 maggio, esulò fino al 1860. Tornato in patria colla libertà, venne eletto deputato al primo Parlamento italiano dal collegio di Nola: e nel 1863 segretario generale del Ministero di agricoltura, industria e commercio, essendo ministro quel bello e limpido ingegno che fu Giovanni Manna.
      Nel 1868, nel secondo Ministero presieduto dal generale Menabrea, al Ciccone fu affidato il Ministero di agricoltura, industria e commercio, che era tenuto interinalmente dal Broglio. Per quanto egli rimanesse ministro poco più di sei mesi, pure non fu priva di qualche buon effetto la sua presenza in quel Ministero.
      Il Ciccone, come professore di economia politica nell'Università di Napoli, fu insegnante diligente ed efficace, accetto alla gioventù studiosa, innamorato della scienza da lui professata. Moltissimi sono gli scritti attinenti all'economia che egli pubblicò, in parte polemici, in parte dottrinali.
      La sua opera principale sono i tre volumi di Principii di scienza economica, nei quali, sul fondamento delle idee di Adamo Smith, espone tutta la dottrina economica, e tratta tutte le questioni che ne derivano. So bene che oggi queste sono anticaglie, e che l'economia politica procede per altra via; ma finché i novatori non abbiano formato un corpo di dottrine accettabili, che siano un portato di ragione e non il prodotto di fantasie riscaldate e di sentimentalismi morbosi, la vecchia scienza avrà sempre un valore. (Bene).
      E così la pensava il Ciccone, che si può chiamare uno degli ultimi difensori delle teorie della libertà economica, contro l'autoritarismo invadente.
      Il Ciccone entrò in Senato in virtù del decreto reale di nomina del 6 di febbraio del 1870. Nei primi anni prese parte in questa Assemblea a discussioni importanti, come quelle sul credito agrario e sulla legge forestale. Poi, a poco a poco, incalzandolo la vecchiezza, gli vennero meno le forze, e dové cessare dall'insegnamento e dalla vita politica.
      Nella cattedra come in Parlamento, allettava gli uditori con la parola facile ed ornata, e con singolare limpidezza d'idee. Aveva modi semplici e tollerava le opposizioni senza sdegnarsi, sebbene nella sua vecchiezza vedesse negati dalla nuova generazione quei principii di scienza che erano stati la convinzione e la fede di tutta la sua vita.
      Morì a Napoli il 2 di maggio corrente, e in lui si spense una nobile vita, che amò la libertà e la scienza con amore disinteressato ed operoso (Approvazioni generali).
      PIERANTONI. Domando la parola.
      PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
      PIERANTONI. Rappresentante di Terra di Lavoro nella Camera dei deputati per quattro legislature; studente e poi professore nell’Università di Napoli, ebbi continua l’occasione d’ammirare le virtù civili, patriottiche e intellettuali dei colleghi dei quali piangiamo oggi la perdita.
      Non è che io possa aggiungere alcuna parola all’elogio tanto vero, quanto giusto, che il nostro Presidente ha pronunziato: credo solamente di raccogliere l’intimo dolore degli abitanti di Terra di Lavoro, della mia patria di elezione, di quegli abitanti che in questi giorni hanno veduto uscire dalla scena della vita altri avanzi di quella gloriosa schiera degli uomini che del 1848, che avevano fede negli ideali della scienza e della libertà; ed interpreto i sentimenti della gioventù studiosa di Napoli e dei colleghi di quel corpo insegnante accademico, portando anch’io il mio sentimento di lutto e di dolore sulle tombe onorate di Arnaldo Cantani e di Antonio Ciccone.
      SPROVIERI F. Domando la parola.
      PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
      SPROVIERI F. Dopo tutto quello che hanno detto tanto l’onorevole Presidente, come l’onorevole Pierantoni intorno alla memoria dei nostri defunti colleghi, io mi associo alle loro eloquenti parole: solo mi si permetta da questo banco di esprimere un tributo di affetto e di stima al collega Ciccone.
      Nel tempo della nostra lunga emigrazione nella patriottica città di Torino, il collega Ciccone mi fu allora esempio di onestà e di virtù.
      Ora, permettetemi, onorevoli senatori, di proporre che alle desolate famiglie dei compianti colleghi sieno inviate le condoglianze del Senato.
      LACAVA, ministro di agricoltura, industria e commercio. Domando la parola.
      PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
      LACAVA, ministro di agricoltura, industria e commercio. Il Governo si associa a quanto testé dicevano l’onorevole Presidente e gli altri senatori, per la morte dei compianti senatori Enrico Fossombroni, Tommaso Martini, Arnaldo Cantani e Antonio Ciccone.
      Io temerei di turbare gli elogi tributati, per quanto commoventi, altrettanto veri ed esatti dal nostro Presidente, se io ne aggiungessi altri. [...]
      Il Ciccone è uno di quegli uomini che appartenne alla generazione che soffrì persecuzioni, esilio e prigione per la patria: ma nell’esilio non rimase ozioso, e ne preparò le sorti; e quando ritornò nella sua Napoli, egli, professore di economia di quell’ateneo, insegno i severi principî di quella scienza.
      Aggiungerò che egli fu segretario generale al Ministero di agricoltura, industria e commercio e poi ministro dello stesso dicastero, e si deve a lui in gran parte l’istituzione della scuola superiore di Portici.
      E non solo era uno dei più grandi economisti ed amministratori, ma va ricordato con plauso generale il fatto che egli è stato uno dei primi a dare alla luce un libro sulla malattia dei bachi; ed è importante sapere che i più grandi premi per quel libro furono dati al Ciccone.
      Difatti per quel suo libro ebbe il premio all’Accademia imperiale di Francia, ed un altro dall’Istituto lombardo.
      Io ho voluto aggiungere questi particolari che dormano sempre la gloria del Ciccone, che è stato testé rapito ai vivi.
      Come suo amico porto anch’io un modesto tributo sulla sua tomba. (Bene).
      PRESIDENTE. Il signor senatore Sprovieri ha proposto che siano inviate le condoglianze del Senato alle famiglie dei senatori defunti.
      Chi approva questa proposta è pregato di alzarsi.
      (È approvata).
      Le condoglianze saranno inviate alle famiglie quanto prima.

      Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 6 maggio 1893.

Note:Il nome completo risulta essere: "Antonio Maria".

Attività 0565_Ciccone_IndiciAP.pdf