NO
Senato della Repubblica
Senato della Repubblica
Siete qui: Senatori d'Italia » Senatori dell'Italia liberale » Scheda Senatore  


COLOMBINI Camillo

  
  


    .:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:07/18/1836
Luogo di nascita:SAN SECONDO DI PINEROLO (Torino)
Data del decesso:26/07/1896
Luogo di decesso:TORINO
Padre:COLOMBINI Michele
Madre:MOLINO COLOMBINI Giulia, poetessa
Nobile al momento della nomina:No
Nobile ereditarioNo
Coniuge:Angelica
Titoli di studio:Laurea in giurisprudenza
Presso:Università di Torino
Professione:Avvocato
Cariche politico - amministrative:Segretario del Consiglio provinciale di Torino
Vicesegretario del Consiglio provinciale di Torino
Cariche amministrative:Consigliere provinciale di Torino (1866-1870) (1876-1889)
Membro della Deputazione provinciale di Torino (1867-1869) (1886-1889)

    .:: Nomina a senatore ::.

Nomina:06/07/1886
Categoria:03 I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio
Relatore:Francesco Ghiglieri
Convalida:14/06/1886
Giuramento:10/06/1886
Annotazioni:Giuramento prestato prima della convalida, in seduta reale d’inaugurazione di sessione parlamentare


    .:: Camera dei deputati ::.

Legislatura
Collegio
Data elezione
Gruppo
Annotazioni
XI
Ciriè
12-4-1874*
Sinistra costituzionale
Ballottaggio il 19 aprile 1874. Elezione in corso di legislatura. Annullamento il 1° maggio 1874 e rielezione il 31 maggio 1874
XII
Ciriè
8-11-1874**
Sinistra costituzionale
Ballottaggio il 15 novembre 1874
XIII
Ciriè
5-11-1876
Sinistra costituzionale
XIV
Ciriè
16-5-1880
Sinistra costituzionale
XV
Ciriè (Torino II)
29-10-1882
Sinistra costituzionale


    .:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Atti parlamentari Commemorazioni.
      Domenico Farini, Presidente

      Signori senatori! Con crudele frequenza si seguono in quest'anno i nostri lutti.
      Un telegramma mi annunciava testé essere morto stamani, di morte subitanea, in Torino il senatore Camillo Colombini. (Impressione).
      Aveva egli di pochi giorni varcati i sessant'anni, per essere nato il 18 luglio 1836 a San Secondo di Pinerolo; ed occupava fra la cittadinanza e nel foro torinese un posto degno delle belle qualità dell'animo suo e della sua mente. Perché e mente ed animo erano stati fin dalla prima età educati ed informati da quella illustre letterata che fu Giulia Molino Colombini, onde era nato.
      Entrato presto nella vita pubblica, parecchi uffici amministrativi furono le prove alle quali si cimentarono e divennero chiare le sue attitudini a maggiore palestra.
      Fu eletto alla Camera dei deputati l'anno 1874 e vi rimase per quattro successive legislature, rappresentando ora il collegio di Ciriè, ora il secondo di Torino: apparteneva a quest'Assemblea dal giugno 1886.
      Spirito gentile, le lotte politiche combatté senza acrimonia, quasi senza passione; anzi l'indole sua mite prendendo il sopravvento, a poco a poco se ne trasse in disparte rimanendone più che altro spettatore.
      Ad ogni modo la rettitudine degli intenti l'integrità ed il disinteresse onde vi lasciò ricordo, accompagnano il suo nome nella tomba e suonano meglio d'ogni mia parola in onore del collega, di cui con dolore io vi ho annunciato la fine e che tutti noi amaramente lamentiamo perduto. (Benissimo).
      CANONICO. Domando la parola.
      PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
      CANONICO. Profondamente colpito dall’inaspettata notizia che solo in questo momento odo dalla bocca del nostro egregio Presidente, io, che fin dalla giovinezza fui amico di Camillo Colombini, e che ebbi eziandio consuetudine con la gentile sua madre, la poetessa Giulia Molino-Colombini, non posso a meno di mandare un saluto affettuoso alla memoria dell’egregio amico, dell’antico condiscepolo. (Benissimo).
      COSTA, ministro di grazia e giustizia.
      PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
      COSTA, ministro di grazia e giustizia. Il Governo si associa alle parole nobilissime colle quali venne commemorata l’immatura perdita del senatore Colombini, e manda anch’esso un saluto alla sua memoria e depone un fiore sulla sua tomba. (Bene).
      BONVICINI. Domando la parola.
      PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
      BONVICINI. Io mi associo alle eloquenti parole del nostro Presidente, del senatore Canonico e del ministro di grazia e giustizia.
      Sono stato anche io collega del Colombini alla Camera elettiva, e benché sedessi in banchi opposti al suo, pur sempre ho ammirato l’integrità del suo carattere, la fermezza dei suoi propositi.
      Io non tratterrò qui il Senato a parlare dei meriti del Colombini; credo però di interpretare i sentimenti di tutti voi, proponendo che sia spedita una lettera alla sua vedova esprimente il cordoglio del Senato per tanta perdita.
      PRESIDENTE. Come il Senato ha udito, il senatore Bonvicini propone che alla vedova del senatore Colombini siano trasmesse le condoglianze del Senato.
      Chi approva questa proposta è pregato di alzarsi.
      (Approvato).

      Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 26 luglio 1896.


Attività 0607_Colombini_IndiciAP.pdf