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Data di nascita: | 11/11/1817 |
Luogo di nascita: | MEDE (Pavia) |
Data del decesso: | 18/10/1903 |
Luogo di decesso: | LESA (Novara) |
Padre: | Filippo |
Madre: | CORDARA ANTONA Marianna |
Nobile al momento della nomina: | No |
Nobile ereditario | No |
Coniuge: | BOSCHI Luigia |
Figli: | Emilio, avvocato
Adelaide, sposò Piero LUCCA, senatore (vedi scheda) |
Fratelli: | Adelaide, sposò Giacomo PLEZZA, senatore (vedi scheda) |
Luogo di residenza: | LESA (Novara) |
Titoli di studio: | Laurea in giurisprudenza |
Presso: | Università di Torino |
Professione: | Avvocato |
Cariche politico - amministrative: | Presidente del Consiglio provinciale di Pavia (1889-[sino agli ultimi anni]) |
Cariche amministrative: | Consigliere provinciale di Pavia per il mandamento di Robbio (1859-s.d.)
Membro della Deputazione provinciale di Pavia (1882-1884) |
Cariche e titoli: | Segretario generale del Ministero dell'interno (13 febbraio 1870-21 luglio 1873)
Socio della Società geografica italiana (1869) |
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.:: Nomina a senatore ::.
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Nomina: | 11/06/1873 |
Categoria: | 03 | I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio |
Relatore: | Tommaso Spinola |
Convalida: | 19/11/1873 |
Giuramento: | 19/12/1873 |
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Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 31 dicembre 1863
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 25 maggio 1872 |
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.:: Camera dei deputati ::.
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Legislatura | Collegio | | Data elezione | Gruppo | Annotazioni |
I | Sartirana | | 26-6- 1848* | Centro-destra | Ballottaggio il 27 giugno 1848. Elezione in corso di legislatura |
II | Sartirana | | 22-1- 1849 | Centro-destra | |
III | Sartirana | | 15-7- 1849** | Centro-destra | Ballottaggio il 22 luglio 1849 |
IV | Sartirana | | 9-12- 1849*** | Centro-destra | Ballottaggio l'11 dicembre 1849 |
V | Sartirana | | 8-12- 1853 | Centro-destra | |
VI | Sartirana-Mede | | 15-11-1857**** | Centro-destra | Ballottaggio il 18 novembre 1857 |
VII | Mede | | 25-3- 1860 | Centro-destra | |
VIII | Sannazzaro de' Burgondi | | 27-1- 1861 | Centro-destra | |
IX | Sannazzaro de' Burgondi | | 24-12-1865 | Centro-destra | Elezione in corso di legislatura |
X | Pallanza [oggi Verbania] | | 22-12- 1867***** | Centro-destra | Cessazione per nomina a segretario generale del Ministero dell'interno. Rielezione il 6 marzo 1870 |
XI | Pallanza [oggi Verbania] | | 20-11- 1870****** | Centro-destra | Cessazione per nomina a senatore |
Cariche: | Segretario (9 febbraio-30 marzo 1849) (13 agosto-20 novembre 1849) (29 dicembre 1849-21 novembre 1853) (26 dicembre 1853-16 luglio 1857) (16 gennaio 1858-21 gennaio 1860) (11 aprile-28 dicembre 1860) (9 marzo 1861-7 settembre 1865) |
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Commissioni: | Membro della Commissione di contabilità interna (20 giugno 1877-1° febbraio 1880)
Membro della Commissione di finanze (11 marzo 1878-1° febbraio 1880) |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.
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Atti parlamentari – Commemorazione
Giuseppe Saracco, Presidente
Cari e riveriti colleghi!
[...]
Un altro collega amatissimo, il commendatore Gaspare Cavallini, nato a Mede, presso Pavia, nel 1817, rese pur esso l'anima a Dio in questo triste mese di ottobre, lasciando a me il doloroso ufficio di richiamare per poco davanti ai vostri occhi la dolce e simpatica figura del perduto collega.
E così vorrei che mi fosse concesso compiere degnamente cotesto ufficio, non solamente in considerazione delle esimie qualità dell'uomo che prendo a commemorare, quanto ancora perché compagno al Cavallini in Parlamento da cinquantadue anni, segretario accanto a lui nella Camera dei deputati in Piemonte, amicissimi sempre, ho sentito più acerbo il dolore della sua partenza, dappoiché con la morte di quel valent'uomo ho preso io stesso il posto del più antico parlamentare, ed amerei averne cogli anni ereditate le virtù.
Quando nel glorioso 1848 Re Carlo Alberto donava a' suoi popoli le libertà costituzionali, Gaspare Cavallini muoveva i primi passi nella carriera della magistratura, in qualità di giudice aggiunto, presso il Tribunale di Casal Monferrato, e fu colà che gli fu recato l'annunzio che i suoi compaesani lo avevano eletto a rappresentare il collegio di Mede nella Camera dei deputati, che stava per aprirsi la prima volta in Torino. Da quel giorno, che segnò l'era delle pubbliche libertà, il Cavallini appartenne sempre al Parlamento piemontese, indi italiano, e non è mestieri di dire a voi, o colleghi miei, che questo è forse uno dei più bei titoli di onore che possa spettare ad un libero cittadino in libero Stato, purché si senta sicuro in cuoi suo di averlo meritato col pensiero e coll'azione.
Ora, io posso bene ed ho il dovere di affermare senza tema di offendere la verità, che Gaspare cavallini non mancò un sol giorno, nel volgere di cinquantacinque anni, ad alcuno degli essenziali doveri del deputato o del senatore, inappuntabile negli atti della vita spesa per tanti anni in servizio della patria, diligentissimo nell'adempimento delle funzioni esercitate sempre con zelo ammirevole, disposto - ciò che è più raro ancora - a schermirsi dagli onori, anziché della vita pubblica cercasse di farsi sgabello per salire più alto.
Nondimeno il degno uomo non seppe ricusare l'opera ed il consiglio all'amicissimo suo Giovanni Lanza, l'austero ministro dell'interno, e poiché a quei tempi (eravamo allora nel 1870) i segretari generali dei Ministeri, i quali non si chiamavano ancora Eccellenze, venivano scelti fra gli intimi dei ministri ed offrivano garanzie di vera capacità amministrativa, piace ricordare che il Cavallini, vinto dalle preghiere dell'amico, consentì a coprire il posto di segretario generale, che tenne con singolare competenza per parecchio tempo, ed in momenti difficili assai.
Ma il nostro Cavallini non cessò un sol giorno di prender cura degli interessi della sua provincia, Pavia, di cui fu sempre il fido consigliere, e da lunghi anni il presidente. La tarda età non gli concedeva più, da pochi anni in poi, di prender parte ai lavori del Senato, ma non seppe mai cedere ad altri la cura degli interessi provinciali, ed ancora nell'anno di grazia che volge al suo termine, giunto all'85° anno del viver suo, volle assistere all'adunanza ordinaria del Consiglio provinciale, che gli diede l'ultima prova di reverenza e di affetto, scegliendo una volta ancora il venerando uomo all'ufficio di presidente.
Ma l'olio veniva mancando alla lampada, ed il degno Vegliardo nel dì 18 ottobre rese serenamente l'anima al Creatore. Solo nell'ora suprema della morte il benemerito cittadino ha potuto a buon diritto esclamare: Non omnis omnino moriar, poiché il nome di Gaspare Cavallini rimarrà modello di civili virtù, ed insegnerà alle nuove generazioni che la patria si serve con l'abnegazione ed il sacrifizio della persona, non mai per soddisfazione di ambizione e di interessi privati. (Vive approvazioni).
GIOLITTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIOLITTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. A nome del Governo mi associo alle splendide commemorazioni fatte dall'onorevole presidente del Senato, di uomini che resero così lunghi e così eminenti servigi allo Stato, nella scienza, nelle arti, nella pubblica amministrazione e nella preparazione del risorgimento italiano.
Io mi associo al dolore che prova il Senato per la perdita di così numerosi e così degni suoi membri. (Bene).
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 1° dicembre 1903.
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