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Data di nascita: | 11/04/1828 |
Luogo di nascita: | PIACENZA |
Data del decesso: | 08/08/1900 |
Luogo di decesso: | BORGONOVO VAL TIDONE (Piacenza) |
Padre: | Alessandro |
Madre: | CASATI Maddalena |
Nobile al momento della nomina: | Si |
Nobile ereditario | Si |
Titoli nobiliari | Conte, titolo riconosciuto nel 1900 |
Coniuge: | CROTTI Vittoria, contessa |
Figli: | Alessandro, sposò Bianca STRADELLI, era padre di Cesare, Giuseppe, Gian Galeazzo, Francesca, Maria in ZANARDI LANDI;
Carlo, sposò Leonia JERMULOFF, era padre di Antonino, Anastasia, Giuseppa, Alberto, Giorgio |
Fratelli: | Giuseppe, sposò Giovanna LURASCHI
Nicolò
Antonino |
Parenti: | Giuseppe, avo paterno
Teresa, sorella del padre, che sposò Francesco Pavesi Negri di Parma
CROTTI Ippolita, suocera |
Luogo di residenza: | ROMA |
Indirizzo: | Via Cavour, 89 |
Titoli di studio: | Laurea in giurisprudenza |
Presso: | Collegio "Maria Luigia" di Piacenza |
Professione: | Avvocato |
Cariche politico - amministrative: | Sindaco di Gossolengo |
Cariche amministrative: | Consigliere comunale e provinciale di Piacenza |
Cariche e titoli: | Presidente dell'Ospizio di Borgonovo
Presidente della Croce rossa italiana, sezione di Piacenza
Presidente dell'Opera pia Mandelli
Consigliere della Scuola pratica di agricoltura in Borgonovo Val Tidone |
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.:: Nomina a senatore ::.
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Nomina: | 11/20/1891 |
Categoria: | 03 | I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio |
Relatore: | Salvatore Majorana Calatabiano |
Convalida: | 28/11/1891 |
Giuramento: | 23/12/1891 |
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.:: Camera dei deputati ::.
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Legislatura | Collegio | | Data elezione | Gruppo | Annotazioni |
XI | Bettola | | 20-11-1870* | Centro-destra | Ballottaggio il 27 novembre 1870 |
XII | Bettola | | 8-11-1874** | Centro-destra | Ballottaggio il 15 novembre 1874 |
XIII | Bettola | | 5-11-1876*** | Centro-destra | Ballottaggio il 12 novembre 1876 |
XIV | Bettola | | 16-5-1880 | Centro-destra | |
XVI | Piacenza | | 23-5-1886 | Centro-destra | |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.
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Atti Parlamentari - Commemorazione
Stanislao Cannizzaro, Vicepresidente
Signori senatori,
[...]
Addì 8 agosto cessava di vivere a Borgonuovo Valtidone, Provincia di Piacenza, il senatore conte Galeazzo Calciati.
Solo quattro giorni prima della morte, appena subita un'operazione chirurgica, aveva manifestata l'angoscia profonda dell'animo per l'esecrando delitto che poc'anzi aveva strappato sì alto grido di dolore in tutta Italia, ed aveva espresso la speranza che i medici gli consentissero il viaggio a Roma per compiere il suo dovere di senatore. Ma pur troppo tale nobile desiderio non poté essere soddisfatto; e colla vita gli fu tolto il conforto sperato di assistere al solenne plebiscito di devozione che la nazione, per mezzo de' suoi rappresentanti, tributò al giovane Sovrano ed alla dinastia in quest’Aula nella memoranda seduta dell'11 agosto.
Galeazzo Calciati nacque a Piacenza il 4 novembre 1828. Si addottorò in legge a Parma ancor giovanissimo e fece tosto ritorno alla sua città nativa ove cominciò a congiurare per la libertà e l'indipendenza d'Italia.
Arrestato a vent'anni, senz'alcun riguardo alla sua giovinezza, fu condannato a morte, condanna che gli fu commutata nel carcere a vita. Indi, per intercessione di alta parentela, gli fu fatta grazia quando aveva già scontati undici mesi di duro carcere a Kufstein. Appena Piacenza fu annessa al Piemonte, Galeazzo Calciati incominciò una vita operosa per i molti pubblici uffici che gli furono immediatamente affidati dal suffragio dei suoi concittadini, consci del sapere e delle doti morali di lui e memori delle sue benemerenze verso la patria.
Fu consigliere comunale per molti anni; deputato di Bettola per l'11ª, 12ª, 13ª e 14ª legislatura; indi collo scrutinio di lista deputato di Piacenza per la 16ª legislatura. Sindaco di Gossolengo per ventidue anni, presidente, fin dalla sua fondazione, dell'Ospizio cronici di Borgonovo; presidente della Croce rossa, dell'Opera pia Mandelli. Venne poi chiamato a far parte di questo consesso con Regio decreto del 20 novembre 1891.
Il conte Galeazzo Calciati si distinse in tutta la sua vita per rettitudine esemplare, per amore del pubblico bene, per serenità e dignità di carattere, per fermezza di convinzioni, le quali poterongli consentire di conciliare nell'animo suo la fede religiosa di cattolico coi doveri sempre adempiuti di buon cittadino e con l'affetto e la devozione alla patria, alle libere istituzioni ed alla dinastia.
Dell'antico patriotta che affrontò le prigioni e non mutò mai di fede politica, dell'egregio cittadino che tanto cooperò al bene del suo suolo natio, del perfetto gentiluomo, il Senato serberà riverente memoria. (Benissimo). [...]
GIANTURCO, ministro di grazia e giustizia. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
GIANTURCO, ministro di grazia e giustizia. Con profondo cordoglio, in nome del Governo, mi associo alle nobilissime parole pronunciate dal nostro Presidente per commemorare i senatori Calciati,
[...]
che hanno servito la nostra patria colla spada e con la penna, nell'esercizio di pubblici uffici, nel Senato e nella diplomazia, portando sempre un'alta nota di patriottismo e di virtù nell'esercizio di sì alte funzioni.
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 22 novembre 1900.
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Note: | Secondo altra fonte risulta nato il 3 novembre 1828.
[Curiosità] Nel 1869 si recò insieme a Giacinto Carini a Firenze presso il Ministero delle finanze per sollecitare la convenzione da presentare al Parlamento per soddisfare i danni causati dall'esercito austriaco nel 1859.
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Attività |
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