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Data di nascita: | 09/23/1833 |
Luogo di nascita: | NAPOLI |
Data del decesso: | 21/04/1907 |
Luogo di decesso: | ROMA |
Padre: | Cosimo |
Madre: | COSCIA Anna |
Nobile al momento della nomina: | No |
Nobile ereditario | No |
Coniuge: | VALERIO Teresa |
Luogo di residenza: | Roma |
Indirizzo: | Via Lanza, 129 |
Titoli di studio: | Laurea in giurisprudenza |
Professione: | Magistrato |
Carriera giovanile / cariche minori: | |
Carriera: | Consigliere della Corte d'appello di Potenza (1° marzo 1866)
Consigliere della Corte d'appello di Trani (1° novembre 1868)
Presidente del Tribunale di Cassino (16 dicembre 1868)
Consigliere della Corte d'appello di Napoli (24 marzo 1872)
Consigliere della Corte di cassazione di Palermo (19 luglio 1883)
Presidente di sezione della Corte d'appello di Catanzaro (20 gennaio 1884)
Consigliere della Corte di cassazione di Roma (19 settembre 1884)
Presidente di sezione della Corte di cassazione di Roma (18 settembre 1898) |
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.:: Nomina a senatore ::.
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Nomina: | 11/17/1898 |
Categoria: | 08 | I primi Presidenti e Presidenti del Magistrato di Cassazione e della Camera dei conti |
Relatore: | Antonino Di Prampero |
Convalida: | 24/11/1898 |
Giuramento: | 10/12/1898 |
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Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 8 giugno 1868
Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 14 gennaio 1892
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 1° giugno 1899
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia 15 giugno 1870
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 12 gennaio 1884
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia 12 marzo 1885 |
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Commissioni: | Membro ordinario della Commissione d'accusa dell'Alta Corte di giustizia (26 gennaio 1901-6 febbraio 1902), (9 dicembre 1904-21 aprile 1907)
Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Proroga dei termini assegnati nella legge 14 luglio 1887 N. 4727 (serie terza) per la commutazione delle prestazioni fondiarie perpetue" (19 dicembre 1903) |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.
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Atti Parlamentari - Commemorazione
Tancredi Canonico, Presidente
Signori senatori! [...]
Pochi giorni dopo, si spense a Roma, corrente aprile, un altro nostro collega, il senatore Enrico Caselli.
Nato a Napoli il 23 settembre 1833, rivolse tutta l'attività sua agli studi giuridici, e percorse la carriera giudiziaria. Giudice dapprima al Tribunale di Chieti, poi sostituto procuratore del Re a Napoli, procuratore del Re a S. Germano, a Campobasso, consigliere d'appello a Potenza e a Trani, presidente del Tribunale di Cassino, poi di nuovo consigliere d'appello a Napoli, presidente di sezione della Corte d'appello di Catanzaro, indi consigliere ed infine presidente di sezione alla Corte di cassazione di Roma - il Caselli mostrò sempre in tutti questi uffici una grande alacrità e diligenza, una profonda conoscenza del diritto civile ed un retto criterio giuridico.
Le cure del suo ufficio non gli permetterono di frequentare molto il Senato, dove fu chiamato a sedere il 17 novembre 1898.
La perdita immatura dell'egregio nostro collega priva la magistratura di un ottimo elemento, e lascia la famiglia nel lutto, al quale di gran cuore il Senato si associa. (Benissimo).
ORLANDO, ministro di grazia e giustizia e dei culti. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
ORLANDO, ministro di grazia e giustizia e dei culti. Mi associo a nome del Governo alle nobili parole dette dal nostro illustre Presidente alla memoria [...] di Enrico Caselli.
Mi si consenta particolarmente di rivolgere alla memoria di questo insigne magistrato un saluto doloroso e riverente. Se anche altri titoli egli non avesse all'ammirazione nostra ed al nostro attuale rimpianto, questo solo basterebbe ricordare: una vita operosa e vigile di dignità dedicata all'amministrazione della giustizia. Egli era uno degli ultimi, per tempo non per valore, uno degli ultimi campioni di quella scuola giuridica napoletana, veramente magnifica palestra, in cui si addestrarono nobili ingegni, che restano tuttora gloria del diritto e della magistratura italiana. Da questa scuola egli trasse quella cultura profondamente assimilata, che non fa soltanto l'erudito ma altresì il sapiente. Comune agli insigni suoi compagni di quella scuola egli ebbe quella alacrità, quella flessibilità, quella facilità, quella forza di prenotazione nelle questioni giuridiche che sono le più alte doti del giurista e ci sia lecito di dirlo con fierezza nazionale, le vere caratteristiche d'oro del giurista italiano. Vada giustamente il saluto di riverenza, che oggi il Senato gli rivolge per mezzo del suo Presidente; vada a lui il saluto della gratitudine della magistratura italiana, di cui in questo momento io sono sicuro di interpretare il sentimento unanime.
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 24 aprile 1907.
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Attività |
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