SI
Senato della Repubblica
Senato della Repubblica
Siete qui: Senatori d'Italia » Senatori dell'Italia liberale » Scheda Senatore  


CAVASOLA Giannetto

  







   Indice dell'Attività Parlamentare   

   Fascicolo personale   


    .:: Dati anagrafici ::.

Data di nascita:12/11/1840
Luogo di nascita:PECETTO TORINESE (Torino)
Data del decesso:27/03/1922
Luogo di decesso:ROMA
Padre:Pier Leone
Madre:CASTELLARIS Elettra
Nobile al momento della nomina:
Nobile ereditarioIncerto
Coniuge:MURATORI Pia
Figli: Pietro, avvocato
Maria, Augusta, Angelina, Giulio, Roberto
Fratelli:Violante, Erasmo, Angelica, Luigi
Luogo di residenza:ROMA
Indirizzo:Via Depretis, 86
Titoli di studio:Laurea in giurisprudenza
Presso:Università di Torino
Professione:Prefetto
Carriera:Prefetto di Potenza (reggente, 11 aprile 1886) (titolare, 6 febbraio 1887)
Prefetto di Foggia (18 agosto 1888)
Prefetto di Catania (24 agosto 1890-29 giugno 1892)
Prefetto di Alessandria (22 gennaio 1893)
Prefetto di Roma (13 settembre 1893)
Prefetto di Palermo (28 agosto 1894)
Prefetto di Modena (17 gennaio 1895)
Prefetto di Torino (15 marzo 1896)
Prefetto di Napoli (23 aprile 1896-30 agosto 1900)
Cariche e titoli: Incaricato di reggere la Direzione generale dell'Amministrazione civile del Ministero dell'interno (30 agosto 1900-10 febbraio 1901)

    .:: Nomina a senatore ::.

Nomina:11/11/1900
Categoria:17 Gli intendenti generali
dopo sette anni di esercizio
Relatore:Antonino Di Prampero
Convalida:26/11/1900
Giuramento:26/11/1900
Annotazioni:Gruppo Senato: Non ascritto a gruppi

    .:: Onorificenze ::.

Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 16 gennaio 1887
Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 15 gennaio 1891
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 27 giugno 1897
Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 14 gennaio 1900
Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia 22 giugno 1900


    .:: Senato del Regno ::.

Cariche:Vicepresidente (24 novembre 1913-21 marzo 1914)
Commissioni:Membro ordinario della Commissione d'istruzione dell'Alta Corte di giustizia (9 dicembre 1904-8 febbraio 1909) (29 marzo 1909-29 settembre 1913)
Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Proroga dei termini assegnati alla legge 14 luglio 1887, n. 4727, serie 3a, per la commutazione delle prestazioni fondiarie perpetue" (19 dicembre 1904)
Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Dotazione della Corona durante il Regno di Sua Maestà Vittorio Emanuele III" (7 febbraio 1905)
Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Proposta di un nuovo articolo 103 del Regolamento del Senato in sostituzione dell'articolo in vigore" (13 aprile 1905)
Membro della Commissione per l'esame dei disegni di legge di proroga (18 dicembre 1905)
Membro della Commissione per l'esame dei disegni di legge a favore della Calabria (24 aprile 1906)
Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Conversione dei consolidati 5 per cento lordo e 4 per cento netto" (29 giugno 1906)
Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Provvedimenti per le province meridionali, per la Sicilia e la Sardegna" (30 giugno 1906)
Membro della Commissione per l'esame dei disegni di legge "Proroga del termine prescritto dall'art. 5 della legge 2 luglio 1905, n. 319, relativa ai provvedimenti per la Somalia Meridionale italiana" e "Ordinamento della Somalia italiana meridionale (Benadir)" (27 novembre 1906)
Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Graduale avocazione allo Stato delle spese di cui all'art. 272 del testo unico della legge comunale e provinciale approvato con R. decreto 10 febbraio 1889 , n. 921" (18 marzo 1907)
Membro della Commissione d'inchiesta sulla spesa per la costruzione del Palazzo di Giustizia in Roma (10 maggio-11 maggio 1912. Dimissionario)Membro ordinario della Commissione d'accusa dell'Alta Corte di giustizia (6 marzo 1917-29 settembre 1919)
Membro della Commissione per l'esame dei disegni di legge "Proroga della XXIV legislatura" e "Concessione del diritto elettorale ai cittadini che hanno prestato servizio nell'esercito" (27 aprile 1918)
Commissario di vigilanza al Fondo per l'emigrazione (25 giugno 1901-18 ottobre 1904)

    .:: Governo ::.

Governo:Ministro dell'agricoltura, industria e commercio (21 marzo-5 novembre 1914), (5 novembre 1914-18 giugno 1916)

    .:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.

Atti Parlamentari - Commemorazione
      Tommaso Tittoni, Presidente

      Onorevoli colleghi, un nuovo dolorosissimo lutto ha colpito il Senato. Questa notte si è spento in Roma uno dei nostri più autorevoli e cari colleghi, il senatore Giannetto Cavasola, dopo lunga malattia che da tempo, purtroppo, lo aveva sottratto ai nostri lavori.
      Nato in Pecetto Torinese l'11 dicembre 1840, egli si venne nutrendo di severi studi e nel 1861 si laureò con onore in giurisprudenza nell'Università di Torino.
      Entrato nella pubblica Amministrazione, prima al Ministero della marina e poi a quello dell'interno, si affermò subito per il suo alto ingegno e per l'infaticabile attività; e dai più modesti gradi assurse nel 1887 a quello di prefetto. Chiamato a reggere dapprima la Prefettura di Potenza, fu poi a Foggia, a Catania, a Roma, a Palermo, a Modena e per oltre quattro anni dal 1896 a Napoli, circondato dalla stima universale per il suo senso profondo di giustizia nell'amministrazione, per la rettitudine e l'integrità del suo carattere. La lunga permanenza nelle provincie meridionali, che gli aveva fatto acquistare profonda conoscenza dei bisogni locali, gli permise di spiegare opera veramente preziosa in prò di quelle regioni, delle quali studiò con amore i più gravi problemi e contribuì validamente alla risoluzione di essi.
      Nell'agosto del 1900, dalla fiducia del Saracco fu chiamato al Ministero dell'interno per reggere la Direzione generale dell'amministrazione civile, e le nuove benemerenze che si venne acquistando gli valsero poco dopo, l'11 novembre 1900, la nomina a senatore. Ed in Senato trovò unanime consenso di stima e simpatia. Oratore di singolare efficacia, nei suoi numerosi discorsi egli fu ascoltatissimo, per la elevatezza e la vigoria dei concetti, per la originalità del pensiero, per la profonda competenza amministrativa. Nessuno dei più gravi problemi la sua parola trascurò; e sopra tutto dei bisogni delle provincie meridionali fu, anche in Senato, efficacissimo interprete.
      È memorabile uno dei suoi primi discorsi, pronunziato nel 1904, sull'agricoltura nel Mezzogiorno, che riscosse, per la importanza degli argomenti e la praticità delle proposte, sì unanime plauso che, a spese del Senato, ne fu ordinata la stampa e la distribuzione a tutti i Sindaci dei Comuni del Mezzogiorno. Sarebbe qui impossibile accennare a tutte le questioni che egli trattò, ai problemi che da lui ricevettero efficace impulso e nuova luce, sia nei suoi discorsi, sia nelle sue pregevolissime relazioni.
      Fece parte di numerose ed importanti commissioni: fra le altre fu presidente della Commissione d'inchiesta per l'industria serica e bacologica e come tale scrisse una poderosa relazione che servì di base ai provvedimenti successivamente adottati, per risolvere la grave crisi di quelle industrie.
      Fu anche apprezzato collaboratore di vari giornali e autore di pregevoli monografie; tra le sue pubblicazioni L'emigrazione e l'ingerenza dello Stato, fu premiata dalla R. Accademia delle scienze, lettere ed arti di Modena; e preziose sono le sue memorie presentate ai supremi consessi amministrativi e giudiziari nell'esercizio della professione libera, cui si dedicò dopo che, caduto il Ministero Saracco, fu collocato a riposo.
      Nel novembre 1912, all'inizio della XXIV legislatura, il Casavola fu nominato Vicepresidente di quest'Assemblea, a giusto riconoscimento dei suoi meriti e della sua straordinaria attività; ma l'alta carica egli dové lasciare poco dopo nel marzo 1914, chiamato dall'onorevole Salandra a far parte del suo Gabinetto, con l'incarico di dirigere il Ministero di agricoltura, industria e commercio. E collaboratore prezioso dell'onorevole Salandra fu, sia nel primo che nel secondo suo gabinetto fino al 1916, in un periodo del quale sono note le gravi difficoltà, esplicando opera sagace in cui mise a profitto tutta la sua profonda competenza ed esperienza.
      Assai operosa esistenza fu quella di Giannetto Cavasola, pervasa da un'ardente passione per il bene del paese e tutta raccolta nell'attendere ai doveri di ufficio e famigliari dei quali tutti egli aveva un culto profondo. Era incurante di ogni sacrifizio e la medaglia d'argento ottenuta per l'opera prestata nel 1884, allorché in Napoli infieriva il colera, è prova di quale abnegazione egli fosse capace.
      La scomparsa della sua nobile figura lascia un senso di profonda mestizia in noi che avevamo imparato ad apprezzarne le altissime doti di mente e di cuore; e sulla bara ancora dischiusa dell'illustre uomo c'inchiniamo reverenti e commossi, mentre porgiamo alla famiglia inconsolabile, e da lui tanto adorata, le nostre più vive condoglianze. (Vive approvazioni).
      ROSSI TEOFILO, ministro dell’industria e del commercio. Chiedo di parlare.
      PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
      ROSSI TEOFILO, ministro dell’industria e del commercio. Alle nobili ed elette parole, con le quali il nostro illustre Presidente ha commemorato la memoria di Giannetto Cavasola, il Governo si associa con viva commozione e con profondo dolore. Consenta il Senato che a questo dolore mi associ in modo speciale io, che in questo momento soltanto apprendo, con vivo strazio dell’animo, la notizia della morte di Giannetto Cavasola. Perché io, nato in quelle stesse terre chieresi, che diedero i natali a Giannetto Cavasola, ebbi campo nella prima giovinezza di ammirarlo e di seguire, ammirando, la sua fulgida e luminosa carriera. Tempra antica di funzionario, egli ricordava, pure nella sua austera figura, nella sua asciutta complessione del corpo, quegli antichi burocrati piemontesi, così ligi al dovere, così attaccati a quella che era la regola di tutta la loro vita, così sicuri nel loro lavoro; quei funzionari che furono il fulcro dell’antico Governo degli Stati Sardi e dei quali Giannetto Cavasola fu uno degli ultimi rappresentanti (Approvazioni).
      Questa sua dirittura meravigliosa di carattere egli portò in tutta la sua carriera di prefetto del Regno, per la qual cosa dappertutto l’opera sua fu stimata e apprezzata.
      Quando egli giunse al Governo, aveva una magnifica preparazione in materia di agricoltura, di guisa che, in quel dicastero, egli, non più giovane, dimostrò tale vivacità di ingegno e tanta modernità di concetti da stupire i più giovani seguaci delle più moderne teorie. (Bene).
      Giannetto Cavasola svolse la sua attività sopratutto in questo Senato dove, gran parte di voi, illustri colleghi, l’avete conosciuto ed amato. Udiste molte volte i suoi concettosi, ponderosi e poderosi discorsi; avete visto in lui l’uomo competente, convinto dell’opinione che manifestava. Si poté dire di lui che non ebbe mai un solo nemico e nemmeno un avversario, tanta era la stima che lo circondava. (Benissimo).
      Ma quello che vorrei sopratutto ricordare io, che ebbi l’onore della sua confidenza ed amicizia, è la grande bontà dell’animo di Giannetto Cavasola. (Bravo). Io che l’ho visto molte volte piangere di fronte ad ingiustizie ed a soprusi, io che avevo la più alta stima ed ammirazione per lui, in questo momento penso che non è morto soltanto un grande statista, ma anche un gran galantuomo. (Bene).
      Non udiremo più la calda e serena parola di Giannetto Cavasola, più non udiremo la sua voce ammonitrice, più non vedremo il suo sguardo così sicuro, sereno e diritto. La sua memoria rimarrà indelebile nell’animo di tutti coloro che lo hanno conosciuto e che lo hanno apprezzato, di tutti coloro che gli furono amici, e sono una infinita legione; e a nome di tutta questa legione, sicuro interprete del pensiero di mille e mille persone che di Giannetto Cavasola ebbero grande stima, mando in questo momento un commosso saluto all’anima di lui, che oggi vanisce nei silenzi della morte, lasciando nel cuore nostro un’eco profonda di tristezza. (Applausi vivissimi e prolungati).

      Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 27 marzo 1922.

Note:Secondo altra fonte il cognome della madre risulta: "Castellario".

Attività 0514_Cavasola_IndiciAP.pdf