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Data di nascita: | 09/02/1833 |
Luogo di nascita: | FIRENZE |
Data del decesso: | 05/04/1898 |
Luogo di decesso: | FIRENZE |
Padre: | Giuseppe, senatore (vedi scheda) |
Madre: | POGGI Teresa |
Figli: | Mario, avvocato, padre di Uberto, Bruno Piero, Piero e Dino |
Parenti: | POGGI Giuseppe, architetto, cognato
POGGI Enrico, statista e storico, cognato |
Titoli di studio: | Laurea in giurisprudenza |
Presso: | Università di Siena |
Professione: | Avvocato |
Cariche politico - amministrative: | Presidente della Deputazione provinciale di Firenze (1889-1892)
Vicepresidente del Consiglio provinciale di Firenze (1893-1895)
Presidente del Consiglio provinciale di Firenze (1896-5 aprile 1898) |
Cariche amministrative: | Consigliere provinciale di Firenze (1865-1873) (1883-5 aprile 1898)
Membro della Deputazione provinciale di Firenze |
Cariche e titoli: | Commissario straordinario per le province di Siena e Grosseto (Governo provvisorio toscano) (27 aprile 1859)
Cofondatore del giornale "La Nazione" di Firenze (1859), poi direttore (1860-1865)
Segretario generale della Società nazionale per la Toscana
Vicesopraintendente dell'Istituto di scienze sociali "Cesare Alfieri" di Firenze
Presidente dell'Istituto di scienze sociali "Cesare Alfieri" di Firenze
Presidente del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Firenze (1897)
Presidente del Consiglio di amministrazione della pia Casa di lavoro di Firenze
Membro del consiglio provinciale di sanità di Firenze
Membro del Consiglio d'amministrazione dello Spedale degli Innocenti di Firenze
Membro del Consiglio d'amministrazione delle ferrovie meridionali |
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.:: Nomina a senatore ::.
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Nomina: | 06/07/1886 |
Categoria: | 03 | I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio |
Relatore: | Salvatore Majorana Calatabiano |
Convalida: | 14/06/1886 |
Giuramento: | 10/06/1886 |
Annotazioni: | Giuramento prestato prima della convalida, in seduta reale d’inaugurazione di sessione parlamentare
Nella seduta di convalida la relazione la presenta Fedeli |
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Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 21 luglio 1872
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 13 marzo 1877 |
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.:: Camera dei deputati ::.
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Legislatura | Collegio | | Data elezione | Gruppo | Annotazioni |
IX | San Sepolcro | | 22-10-1865* | Destra | Ballottaggio il 29 ottobre 1865 |
X | San Sepolcro | | 10-3-1867 | Destra | |
XI | San Sepolcro | | 20-11-1870 | Destra | |
XII | San Sepolcro | | 8-11-1874 | Destra | |
XIII | San Sepolcro | | 5-11-1876 | Destra | |
XIV | San Sepolcro | | 16-5-1880 | Destra | |
Cariche: | Vicepresidente (21 novembre 1876-23 gennaio 1878) |
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Commissioni: | Membro della Commissione per la verifica dei titoli dei nuovi senatori (28 novembre 1889-5 aprile 1898) |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.
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Atti Parlamentari - Commemorazione
Luigi Cremona, Vicepresidente
Passiamo ora ai nostri morti.
Signori senatori! Alle ore 13.30 del 5 aprile corrente moriva nel suo villino in piazza d'Azeglio a Firenze, per inesorabile malattia e nell'età di soli 65 anni, non ancora compiuti, il senatore Piero Puccioni.
Nato in Firenze il 2 settembre 1833, e abbracciata la professione d'avvocato, ben presto era salito a grande riputazione per ingegno, dottrina, rettitudine e facondia.
Partecipò ai moti politici della Toscana, servì la causa della libertà e indipendenza nazionale e collaborò efficacemente col Ricasoli e col Bartolomei ed altri insigni patriotti.
Nel 1859 fu commissario straordinario del Governo provvisorio nelle provincie di Siena e Grosseto.
Rappresentò il collegio di San Sepolcro nella Camera elettiva dalla legislatura IX sino alla XIV, cioè sino alla sua ammissione in Senato nel 1886. Assiduo ai lavori parlamentari, fu sempre autorevolissimo come eloquente oratore e maestro nel giure.
Di quanta stima egli godesse nella città nativa appare dalle cariche pubbliche da lui coperte: presidente del Consiglio provinciale, del Consiglio dell'Ordine degli avvocati e del Consiglio di amministrazione della pia Casa di lavoro; consigliere provinciale di sanità; consigliere d'amministrazione dello Spedale degli Innocenti e delle ferrovie meridionali; vicesopraintendente della scuola di scienze sociali Cesare Alfieri.
Virtuoso e modesto, alieno da brighe ambiziose, intemerato e dignitoso nella vita pubblica e nella privata. Scrittore autorevole non solo nelle materie giuridiche, politiche e amministrative, ma anche come critico di arte drammatica, della quale era appassionato cultore.
La morte prematura di Piero Puccioni, causa di lutto generale e profondo nella nativa Toscana, è gravissima perdita per la patria di cui era stato figlio operoso e devoto, ed in particolare pel Senato di cui era lustro e ornamento. (Benissimo). [...]
PIERANTONI. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
PIERANTONI. In Piero Puccioni e in Cesare Parenzo il foro ed il Senato perdettero due egregi cittadini, che per acume della mente, per dovizia di dottrina e virtuosa operosità lasciano lunga e bella memoria nella curia e nella nostra Assemblea. Non è mio costume di celebrare la vita di coloro che ben meritavano dalla patria, perché penso che la stima e la lode di coloro che molto fecero, sia da farsi soltanto da coloro che hanno coscienza d’avere merito superiore. Io non so darmi questo vanto.
Amico di entrambi gli estinti colleghi, che alle discipline giuridiche e sociali dettero l’opera loro, ben posso portare la parola del cordoglio, del rimpianto in questa ora solenne. [...]
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il senatore Barsanti.
BARSANTI. Il doloroso spettacolo, al quale tutti i giorni assistiamo, della rapida scomparsa di coloro che ci furono maestri, amici e colleghi, mi serva di scusa, se io non so vincere il profondo cordoglio dell’animo mio, pagando l’ultimo tributo alla memoria di Piero Puccioni, la cui morte è una sventura per il Senato, resa anche più grave per la morte dell’altro nostro collega Cesare Parenzo.
Un morbo fatale insidiava segretamente, senza che egli lo sapesse, la preziosa esistenza di Piero Puccioni; ma noi che lo vedevamo sempre animato dal medesimo ardore nell’adempimento dei suoi svariatissimi uffici, nei quali si rivelava l’onestà dell’anima, la potenza dell’ingegno e l’infaticabile operosità, andavamo accarezzando la speranza che malgrado le tristi previsioni della scienza egli fosse ancora per lunghi anni serbato al nostro affetto.
Tutti coloro che precederono a poca distanza e seguirono Piero Puccioni nel cammino della vita, ricordano, che degnissimo figlio di Giuseppe Puccioni, gloria della magistratura italiana e della scienza penale, egli fin dai suoi giovani anni fu cooperatore efficace di quel movimento toscano, che nel 1859 divenne la pietra angolare dell’edifizio unitario; che, richiesto, non esitò a dar prova del suo senno oltre gli anni maturo, nel disimpegno delle attribuzioni che la fiducia dei suoi concittadini, costantemente mantenuta, gli affidò; che nella sua brillante carriera parlamentare, tanto nella Camera elettiva quanto nella vitaliza, non cercò mai la soddisfazione di personali ambizioni, ma associò sempre agl’interessi della politica i ben più alti ideali della giustizia e della libertà.
Presidente prima della Deputazione provinciale e poi del Consiglio provinciale di Firenze, amministratore operoso delle istituzioni locali di pubblica beneficenza, capo dell’ordine degli avvocati, egli fu sempre patrocinatore disinteressato di tutto ciò che poteva conferire al lustro ed alla prosperità del paese.
Io ringrazio quindi l’illustre nostro Presidente delle nobili parole testé pronunciate in onore della memoria di Piero Puccioni.
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 18 aprile 1898.
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Note: | Secondo altra fonte risulta nato il 1° settembre 1833.
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Attività |
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