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Data di nascita: | 09/09/1802 |
Luogo di nascita: | LARI (Pisa) |
Data del decesso: | 11/02/1874 |
Luogo di decesso: | FIRENZE |
Padre: | Vincenzo |
Madre: | FIORI Luisa |
Nobile al momento della nomina: | Si |
Nobile ereditario | Si |
Titoli nobiliari | Nobile di Fiesole |
Figli: | Carlo Italo, padre di Giulio, padre di Giuseppe e Albizzo |
Fratelli: | Lorenzo
Angelo, che sposò Enrichetta Landini ed era padre di Giovanni
Ludovico |
Parenti: | FIORI Niccolajo, avo materno
FIORI Fiorindo, prozio, fratello dell'avo materno |
Titoli di studio: | Laurea in giurisprudenza |
Presso: | Università di Pisa |
Professione: | Avvocato |
Cariche politico - amministrative: | Vicepresidente del Consiglio generale (Toscana) (1848-1849)
Deputato e vicepresidente all'Assemblea Costituente (Toscana) (1849)
Membro dell'Assemblea dei rappresentanti (Toscana) (1859-1860) |
Cariche e titoli: | Fondatore del periodico "La Temi" (1847)
Consigliere di Stato (Governo provvisorio toscano) (1848)
Membro della Commissione incaricata di preparare in Toscana la riforma giudiziaria (1838)
Membro della Commissione incaricata di preparare i codici del Regno (1865) |
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.:: Nomina a senatore ::.
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Nomina: | 11/15/1871 |
Categoria: | 03 | I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio |
Relatore: | Francesco Finocchietti |
Convalida: | 30/11/1871 |
Giuramento: | 30/11/1871 |
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.:: Camera dei deputati ::.
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Legislatura | Collegio | | Data elezione | Gruppo | Annotazioni |
VII | Lari | | 25-3-1860 | Moderato | |
VIII | Lari | | 27-1-1861 | Moderato | |
IX | Lari | | 22-10-1865* | Moderato | Ballottaggio il 29 ottobre 1865 |
X | Lari | | 10-3-1867** | Moderato | Ballottaggio il 17 marzo 1867 |
XI | Lari | | 20-11-1870*** | Moderato | Ballottaggio il 27 novembre 1870. Cessazione per nomina a senatore |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.
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Atti Parlamentari - Commemorazione
Francesco Maria Serra, Vicepresidente
Appena due giorni erano trascorsi dalla morte dell'illustre Gualterio ed un'altra preziosa vita, quella dell'egregio senatore Giuseppe Panattoni, spegnevasi quasi d'improvviso in Firenze.
Dotato di mente acuta e calcolatrice e ingegno svegliatissimo, egli seppe trarre profitto immenso da doti cotanto preziose. Nella sua prima giovinezza attese nell'Ateneo Pisano agli studi gravi del Dritto, e quasi a necessario sollievo della mente seppe avvicendarli con quelli della classica ed amena letteratura, della quale fu sempre cultore appassionatissimo.
Già dotto nella ragione penale, il nostro compianto collega godette della intimità dei dottissimi Carmignani e Romagnosi, e come letterato di merito distinto ebbe relazioni amichevoli coi più chiari d'Italia ed anche di oltremonte.
Consociando la vera e soda dottrina giuridica colla consumata esperienza degli affari e colla coltura letteraria, egli doveva nella palestra forense acquistare, come acquistò meritatamente, tale rinomanza, quale a pochissimi è dato di raggiungere.
Giuseppe Panattoni era vero luminare del foro toscano e non del toscano soltanto.
Uomo aborrente per natura da qualunque tirannia, e dalla straniera più che da ogni altra, associato colla mente e col cuore ai molti illustri patrioti toscani aspiranti al risorgimento di quella nobile provincia, mercè la di lei unione al forte e ben costituito Piemonte prima, ed alle altre italiane provincie poi, egli, sebbene prudente ed assai cauto uomo fosse, cooperò efficacemente alla attuazione del nobilissimo concetto di una patria unita, libera ed indipendente sotto la valorosa e leale Dinastia Savoia.
La fiducia che il popolo riponeva nella nobiltà del carattere e nel provato patriottismo suo non gli venne mai meno, così nel Parlamento toscano come in quello della nazione risorta, e sino a che il Governo non provvido e sapiente consiglio lo chiamò a sedere in questo consesso venerevolissimo.
Deputato e senatore, Giuseppe Panattoni si mostrò oratore eloquente, spesso vivace, sempre dotto, temperato, cortesissimo.
La scienza del dritto ha perduto in lui un cultore indefesso, il foro italiano uno dei suoi più belli ornamenti, il Senato un membro preclaro, l'Italia un figlio amantissimo, il quale, dipartendosi da questa terrena dimora, lasciò ricca eredità di sincero compianto e di rimembranza affettuosa.
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 24 febbraio 1874.
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Note: | Secondo altra fonte risulta nato l'8 settembre 1802.
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Attività 1650_Panattoni_IndiciAP.pdf |
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