|
PETITTI BAGLIANI DI RORETO Agostino | |
|
|
|
Data di nascita: | 12/13/1814 |
Luogo di nascita: | TORINO |
Data del decesso: | 28/08/1890 |
Luogo di decesso: | ROMA |
Padre: | Ilarione, senatore (vedi scheda) |
Madre: | GENNA dei Conti di Cocconato Maria Teresa Gabriella |
Nobile al momento della nomina: | Si |
Nobile ereditario | Si |
Titoli nobiliari | Conte di Roreto |
Coniuge: | BELLOTTI Margherita |
Figli: | Teresa, che sposò Emilio CAMPI
Vittoria Emanuela, che sposò Filippo Alfredo PARRAVICINI, nobile, e madre di Giovanni |
Fratelli: | Alessandro
Maurizio, sposa Rosa LAGOMARSINO, padre di Emilia, che sposò Pietro RESASCO
Giuseppe, padre di Alfonso, Carlo, senatore (vedi scheda), Tarsilia, Emilia, Ludovico, Luigia, Angelo, Luigi Saverio |
Luogo di residenza: | ROMA |
Indirizzo: | Via Fontanella Borghese, 56 |
Altra residenza: | Milano |
Indirizzo: | Via A. Manzoni 38 |
Titoli di studio: | Scuola militare |
Scuole militari: | Accademia militare di Torino |
Professione: | Militare di carriera (Esercito) |
Carriera giovanile / cariche minori: | |
Carriera: | Colonnello (Regno di Sardegna) (13 febbraio 1856)
Maggiore generale (Regno di Sardegna) (10 giugno 1859)
Tenente generale (Regno di Sardegna), poi (Esercito italiano) (17 novembre 1860-17 maggio 1877. Data del collocamento a riposo) |
Cariche e titoli: | Capo di Stato maggiore del corpo di spedizione in Crimea (22 marzo 1855)
Membro della Commissione permanente per la difesa generale dello Stato (23 gennaio 1862)
Membro supplente del Consiglio dell'Ordine militare di Savoia (16 gennaio 1868-19 marzo 1874)
Primo commissario sardo della Commissione internazionale militare per la delimitazione dei confini stabiliti dal Trattato di Zurigo fra gli Stati sardi e l'Austria (24 dicembre 1859) |
|
.:: Nomina a senatore ::.
|
|
Nomina: | 12/01/1870 |
Categoria: | 03
05
14 | I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio
I Ministri segretari di Stato
Gli ufficiali generali di terra e di mare. Tuttavia i maggiori generali e i Contrammiragli dovranno avere da cinque anni quel grado in attività |
Relatore: | Tommaso Manzoni |
Convalida: | 06/12/1870 |
Giuramento: | 13/12/1870 |
|
|
|
Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 24 dicembre 1855
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 29 dicembre 1860
Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 12 giugno 1861
Gran cordone dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 8 dicembre 1862
Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia 12 giugno 1856
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 22 aprile 1868
Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia 17 maggio 1877
Cavaliere dell'Ordine della Legion d'onore (Francia) 19 gennaio 1853
Commendatore dell'Ordine della Legion d'onore (Francia) 5 giugno 1856
Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila rossa (Prussia) 10 febbraio 1853
Gran Croce dell'Ordine dell'Aquila rossa (Prussia) 5 giugno 1877
Cavaliere dell'Ordine di S. Anna (Russia) 8 settembre 1856
Cavaliere dell'Ordine del Bagno (Inghilterra) 29 dicembre 1856
Gran Croce dell'Ordine della Concezione (Portogallo) 1862 |
|
|
|
Periodo: | 1848-1849 prima guerra d'indipendenza
1855-1856 spedizione in Crimea
1859 seconda guerra d'indipendenza
1866 terza guerra d'indipendenza | |
Arma: | Esercito: artiglieria |
Decorazioni: | Medaglia di Crimea (Gran Bretagna), medaglia commemorativa per la campagna d'Italia 1859 (Francia), medaglia a ricordo delle guerre combattute per l'Indipendenza e l'Unità d'Italia, medaglia col motto "Unità d'Italia 1848-1870" | |
|
.:: Camera dei deputati ::.
|
|
Legislatura | Collegio | | Data elezione | Gruppo | Annotazioni |
IV | Cherasco | | 9-12-1849* | Non risulta | Cessazione per promozione a tenente colonnello. Rieletto con ballottaggio il 28 giugno 1853 |
V | Cherasco | | 8-12-1853** | Non risulta | Cessazione per promozione a colonnello. Rieletto con ballottaggio l'11 marzo 1856 |
VI | Cherasco | | 15-11-1857*** | Non risulta | Cessazione per promozione a maggiore generale. Successiva elezione il 7 agosto 1859, non riferita alla Camera a causa della chiusura della Sessione |
VII | Cherasco | | 25-3-1860**** | Non risulta | Cessazione per promozione a tenente generale |
VIII | Cherasco | | 27-1-1861***** | Non risulta | Cessazione per nomina a ministro della guerra. Rielezione il 23 marzo 1862 ed ulteriore cessazione per le medesime motivazioni. Rieletto il 16 ottobre 1864 |
IX | Cherasco | | 22-10-1865 | Non risulta | |
|
|
|
|
Commissioni: | Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge sull'ordinamento dell'esercito (22 dicembre 1870) |
| |
|
|
|
Regno di Sardegna post 04 Marzo 1848 - Regno d'Italia: | Incaricato delle funzioni di primo ufficiale del Ministero della guerra (31 marzo 1853), poi Segretario generale del Ministero della guerra (4 dicembre 1853) (9 ottobre-15 dicembre 1858) (19 luglio 1859-21 gennaio 1860) |
Governo: | Ministro della guerra (3 marzo-7 dicembre 1862), (28 settembre 1864-23 dicembre 1865) |
|
|
|
.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.
|
|
Atti Parlamentari - Commemorazione
Domenico Farini, Presidente
La mia parola dolente deve, signori senatori, ricordare le dolorose perdite da noi fatte. [...]
Un altro patrizio, un illustre collega, il conte Agostino Petitti Bagliani di Roreto mancava ai vivi il 28 di agosto.
Allievo anch'esso dell'Accademia di Torino, dove era nato, figlio del conte Ilarione che, fautore efficace delle riforme, levò grido di economista e di amministratore e fu del Senato ornamento, nelle vicende varie e luminose di una vita vissuta tutta quanta in servizio del Re e della nazione stampò orma incancellabile nel Parlamento e nell'esercito.
In questo giunse, grado a grado, a tenente generale, all'altissimo ufficio di comandante un corpo d'Armata; in quello fu deputato durante sei legislature, senatore dappoi il 1° dicembre 1870; lungamente segretario generale, due volte ministro della guerra.
Nelle battaglie per l'indipendenza brillò per valore, spiccò per perizia; negli uffici militari per vaste e profonde cognizioni.
Sano criterio, mente immune da pregiudizi di educazione, carattere adamantino, gli resse l'animo di assumere le maggiori responsabilità rimpetto alla propria coscienza, al suo Re, alla patria. Che se di lui, ministro della guerra, altr'atto non vi fosse da ricordare se non quello per cui, con patriottico avvedimento, volle si confondessero nell'esercito gli avanzi della gloriosa schiera che, duce Garibaldi, aveva vinto in nome d'Italia e di Vittorio Emanuele, rafforzando il nuovo Regno con tutti i valorosi, ricompensando ogni benemerenza, egli dovrebbe, non foss'altro, per quel salutare intuito esser sempre fra i più insigni statisti annoverato.
Ma l'avere egli, l'amico prediletto di Alfonso Lamarmora, data seco lui mano devota per lunghi anni all'organamento dell'esercito piemontese svellendone ogni boria, ogni privilegio; il vivere ozioso e molle, coll'incessante allenare dei corpi e degli animi, cacciandone, piegandolo a rigida disciplina, a incondizionata obbedienza, gli dà merito di tanto più grande di quanto negli eserciti primeggia su tutto lo spirito che li infervora.
Mutan le armi, mutan le forme dell'ordinarsi e del combattere; a regole, già in onore, nuove regole succedono; ma ogni efficacia delle regole, delle forme rimpicciolisce, scompare quasi rimpetto alla potenza che cementa, alla molla che suscita le accolte d'uomini cui sono affidate le armi a difesa dei cittadini.
Agli italiani per risorgere, per esistere mancava un esercito; ed il piemontese, organato per opera precipua del Lamarmora e del Petitti, ebbe base morale salda così che, quantunque piccolo, poté rampollarne, con virtù non infiacchita, quel grande che è amore, orgoglio, presidio d'Italia. (Bene).
Quarantasei anni di servizio, cinque campagne di guerra, comandi, uffici, missioni importantissime accomunarono il nome di Agostino Petitti ad un trentennio di storia contemporanea.
La sua figura emerge con esso; la sua carriera a passo a passo lo segue; colle lotte, colle vittorie nazionali si eleva e, quantunque troncata nell'età di soli 63 anni, sarà additata a stimolo di nobile emulazione.
Ridottosi a vita privata, come non si era invanito per gli onori, non si sdegnò degli abbandoni: non deprecò gli uomini o la fortuna.
Visse virilmente di studio e di ricordi gli ultimi anni, dall'infralito corpo messi a doloroso cimento.
E qui in Roma, alle cui miti aure aveva invano chiesto refrigerio, sconsolato per la perdita della moglie, che di pochi giorni lo precedette nella fosse, chiuse gli occhi.
Lo ricorda, lo ricorderà il Senato; né lo dimenticheranno i posteri, ai quali le glorie dell'esercito narreranno che uno fra i più valenti organatori suoi, Agostino Petitti, non è morto tutto. (Vive approvazioni). [...]
FINALI, ministro dei lavori pubblici. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
FINALI, ministro dei lavori pubblici. Il Governo si associa di gran cuore alle commoventi lodi pronunziate dall'onorevolissimo nostro Presidente alla memoria dei cinque colleghi defunti.
Alle sue necrologie ispirate da tanto affetto, espresse con frase così evidente ed efficace, nulla vi è da aggiungere.
Il Senato anche in questo deve essere grato al suo Presidente pel modo mobilissimo col quale adempie al suo alto ufficio.
Io udendo così eloquentemente commemorare le virtù dei cinque nostri cinque nostri colleghi defunti, mi compiaceva soprattutto in un pensiero, cioè che in tutti i compianti senatori ad ogni altro pregio prevalse il sentimento e la devozione costante verso la liberà e verso la patria, che è il pregio più desiderato in questo alto consesso.
Voci: Benissimo.
PRESIDENTE. [...]
Mi pare poi che sia unanime desiderio dell’Assemblea, di estendere questa nostra manifestazione di cordoglio a tutte le famiglie dei senatori estinti.
Pongo ai voti la proposta.
Chi l’approva è pregato di alzarsi.
(Approvato).
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 11 dicembre 1890.
|
|
|
Note: | Il nome completo risulta essere:"Agostino Luigi Ilarione Maria Gabriele Giuseppe".
|
Attività |
|
|