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.:: Dati anagrafici ::. |
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Data di nascita: | 08/29/1799 |
Luogo di nascita: | Villafranca, Nizza Marittima, oggi - Villefranche-sur-mer, Francia |
Data del decesso: | 14/02/1872 |
Luogo di decesso: | Bologna |
Padre: | Pietro Francesco |
Madre: | Giorgioli Elisabetta |
Nobile al momento della nomina: | No |
Nobile ereditario | Incerto |
Titoli nobiliari | Conte, titolo concesso con regio decreto 23 novembre 1862
Nobiltà di servizio
Nobilitato |
Coniuge: | PROVASO Antonietta |
Figli: | Carlo Ludovico Adolfo, senatore (vedi scheda) |
Luogo di residenza: | Nizza |
Professione: | Magistrato |
Carriera: | Assessore aggiunto presso il Tribunale di Nizza (9 novembre 1822)
Avvocato presso il Magistrato di appello di Nizza
Primo presidente della Corte d'appello di Bologna (1860-14 febbraio 1872) |
Cariche politico - amministrative: | Presidente del Consiglio divisionale di Nizza
Presidente del Consiglio provinciale di Nizza |
Cariche amministrative: | Consigliere comunale di Nizza |
Cariche e titoli: | Membro del Consiglio generale dell'Amministrazione del debito pubblico
Membro della Commissione per il codice civile (1865) |
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.:: Nomina a senatore ::. |
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Nomina: | 05/31/1855 |
Categoria: | 09
16 | I primi Presidenti dei Magistrati di appello
I membri dei Consigli di divisione
dopo tre elezioni alla loro Presidenza |
Relatore: | Domenico De Ferrari |
Convalida: | 15/11/1855 |
Giuramento: | 15/11/1855 |
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.:: Onorificenze ::. |
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Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 26 febbraio 1852
Gran ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 26 luglio 1858
Gran Croce dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 18 giugno 1862
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 7 maggio 1868 |
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.:: Camera dei deputati ::. |
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Legislatura | Collegio | | Data elezione | Gruppo | Annotazioni |
IV | Nizza Marittima I | | 8 dicembre 1850 | | Ballottaggio il 9 dicembre 1850. Cessazione per nomina a ministro di grazia e giustizia |
IV | Nizza Marittima I | | 3 agosto 1851 | | |
V | Nizza Marittima I | | 8 dicembre 1853 | | Ballottaggio l’11 dicembre 1853. Cessazione per nomina a ministro di grazia e giustizia e a senatore |
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.:: Senato del Regno ::. |
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Commissioni: | Membro della Commissione per l'esame del progetto di legge sulla proroga dell'attuazione dei Codici sardi nelle province dell'Emilia (18 aprile 1860)
Membro della Commissione per l'esame del progetto di legge sul Codice civile (2 luglio 1860)
Membro della Commissione per la pratica relativa al senatore di S. Elia (27 marzo 1863) |
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.:: Governo ::. |
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Regno di Sardegna post 04 Marzo 1848 - Regno d'Italia: | Ministro di grazia, giustizia e dei culti (7 luglio 1851-26 febbraio 1852), (4 maggio 1855-19 luglio 1859) |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::. |
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Signori Senatori,
Benché sia varcato assai poco tempo dalla intermissione delle nostre tornate a quest’oggi, tuttavolta a me tocca il dolore di dovervi annunziare la perdita fatta nell’intervallo, di tre degni Colleghi, [...] il conte Giovanni De Foresta [...]
Nel conte Giovanni De Foresta la Nazione possedeva un ingegno ed un cuore a lei devotissimi; principii liberali, un propugnatore perseverante, operoso, integerrimo. Cercando il vero con grave senno e con rara imparzialità, il conte De Foresta dedicò per intero sé [sic] stesso e ogni giorno della sua vita ad emendare e perfezionare le istituzioni nostre legislative e giuridiche. Per ciò medesimo accettò egli due volte di essere parte del Consiglio della Corona con dignità e titolo di Guardasigilli; la prima nel 1851, la seconda nel 1855 infino al 20 luglio del 1859; e nell’una e nell’altra propose ed ottenne di temperare in modo efficace la soverchia durezza del Codice penale Albertino.
Uomo di toga dottissimo ed espertissimo, varcò assai presto per tutti i gradi delle alte magistrature, primeggiando in ciascuna per lume di scienze e attività fruttuosa e invidiabile, e facendosi specchio a superiori e subordinati per la osservanza scrupolosa di tutti gli obblighi spettanti agli uffici che di mano in mano assumeva.
Nato nella Contea di Nizza, volle rimanere italiano e durare sino alla morte cittadino leale di quella terra che infino dai tempi di Augusto assegnava a propri confini le Alpi ed il Varo.
Eletto senatore nel 1855, fu norma e sprone a moltissimi nel sostenerne i carichi con zelo ed assiduità.
Nel ‘62 fu Relatore della proposta di legge per accumunare ai Lombardi il Codice di procedura penale e il rinnovato ordinamento giudiziario. Nel ‘63 [sic] fu Commissario nostro per la disamina del Codice nuovo civile; nel ‘65 riferì e discusse strenuamente il disegno di legge per la unificazione dei tribunali e degli annessi istituti. Nel generale, mai non mancarono in questo Consesso la pratica, la meditazione e la parola di lui, quando trattavasi di materie attinenti al Foro e al Giure amministrativo.
Abbiano sempre cara e sempre onorata la sua memoria i magistrati italiani dentro al cui petto si riparano oggi la moralità, la giustizia, il dovere, spiriti vitali solenni che girano lenti e scarsi nelle membra e nei polsi del corpo sociale.
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 24 febbraio 1872.
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Attività |
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