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.:: Dati anagrafici ::. |
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Data di nascita: | 10/01/1791 |
Luogo di nascita: | L'Aquila |
Data del decesso: | 21/02/1871 |
Luogo di decesso: | L' Aquila |
Padre: | Giovanni Battista, marchese |
Madre: | Benedetti Maria |
Nobile al momento della nomina: | Si |
Nobile ereditario | Si |
Titoli nobiliari | Marchese
Patrizio de L'Aquila
Nobiltà indipendente |
Coniuge: | De Torres Laura |
Figli: | Giulio
Giovanni Battista
Alfonso
Mariannina
Michele
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Parenti: | Dragonetti Giacinto, zio paterno
Alfonso Maria Luigi, nipote, figlio di Giulio |
Luogo di residenza: | |
Indirizzo: | Via Santa Giusta |
Titoli di studio: | Laurea in giurisprudenza |
Presso: | Università di Napoli |
Professione: | Funzionario amministrativo |
Cariche politico - amministrative: | Deputato al Parlamento napoletano (1820)
Segretario al Parlamento napoletano (1820)
Membro della Camera dei deputati (Napoli) (1848-1849) |
Cariche e titoli: | Amministratore del Liceo reale degli Abruzzi (Regno delle Due Sicilie)
Visitatore delle prigioni abruzzesi (Regno delle Due Sicilie) (3 giugno 1831-gennaio 1832)
Fondatore e direttore della Banca del Tavoliere di Puglia a Napoli (Regno delle Due Sicilie) (1833)
Sovrintendente generale degli Archivi e Consigliere di Stato (Regno delle Due Sicilie) (1848)
Socio dell'Accademia Aternina dei Velati (L'Aquila)
Segretario dell'Accademia Aternina dei Velati (1816)
Socio corrispondente dell'Accademia Gioenia di Scienze naturali in Catania
Membro dell'Istituto archeologico di Roma
Membro della Società archeologica de L'Aquila |
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.:: Nomina a senatore ::. |
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Nomina: | 01/20/1861 |
Categoria: | 20 | Coloro che con servizi o meriti eminenti avranno illustrata la Patria |
Relatore: | Giuseppe Vacca |
Convalida: | 22/05/1861 |
Giuramento: | 22/05/1861 |
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.:: Onorificenze ::. |
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Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro |
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.:: Camera dei deputati ::. |
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Legislatura | Collegio | | Data elezione | Gruppo | Annotazioni |
VIII | San Demetrio ne' Vestini | | 27 gennaio 1861 | | Cessazione per nomina a senatore |
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.:: Governo ::. |
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Altri Stati: | Ministro degli affari esteri (Governo provvisorio napoletano) (3 aprile-maggio 1848)
Ministro degli affari ecclesiastici (Governo provvisorio napoletano) (3-14 aprile 1848) |
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.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::. |
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Signori Senatori,
E’ mio doloroso dovere annunziarvi le nostre perdite e nell’adempirlo mi unisco a voi nel dir vale agli estinti.
Nel corso del mese ora finito ci vennero meno tre egregi Colleghi. La pietra del sepolcro si è chiusa sulla spoglia mortale [...] del Senatore Marchese Luigi Dragonetti.
[...] La vita del Senatore Marchese Luigi Dragonetti fu precipuamente spesa in servizio della patria e per il trionfo di quei principii di temperata libertà che fino da giovane desiderò che, trionfando, avessero assicurato il prospero avvenire dell’Italia. Nato in Aquila sul cadere del secolo precedente, non ancora o appena trentenne fu dalla sua città nativa eletto Deputato al Parlamento Napoletano del 1820 e vi ebbe parte sufficientemente importante, essendone stato Segretario, annoverandosi tra’ pochi che tentarono di moderare le esagerazioni dei partigiani della Costituzione spagnuola del 1812, allora, con poco savio consiglio, adottata, ed essendo stato uno dei 26 Deputati che il 13 marzo 1821 protestarono solennemente contro l’invasione straniera e l’abolizione del libero reggimento. Nel 1841 malignamente incolpato, per i suoi noti principii politici, di complicità nell’uccisione del Comandante militare d’Aquila, soffrì ingiusta carcerazione; e dopo nove mesi, comunque riconosciuta la sua innocenza dallo stesso tribunale che mandò a morte i colpevoli, venne pria confinato per quattro anni a Montecassino, e poscia mandato in esilio: rifugiatosi a Roma, poté rimanervi sino al 1848, nonostante che la borbonica polizia ne lo avesse voluto espulso. Gli avvenimenti di quell'anno gli riaprirono la via di Napoli, e tornatovi alle faccende politiche, fu Ministro degli affari esteri in quel Ministero rovesciato dalla reazione il 15 maggio, e del quale altri onorandi nostri Colleghi facevano parte. Arrestato poco dopo per supposte incolpazioni, rimase nelle dure carceri di Napoli, e nei fossi di Castel S. Elmo, sino a quando nel 1852, per la sua provata innocenza, fu altra volta esiliato, e poté raggiungere nella terra straniera due de’ suoi figli scampati anch’essi a tiranniche persecuzioni. Il 1860, dopo lungo peregrinare, lo trovò a Firenze occupato nella direzione d’un giornale politico-letterario, e come la vittoria, ormai non più passeggiera, della buona causa lo ricondusse in Napoli, vi fu tosto nominato Consigliere di Stato, e dopo l’annessione delle Provincie meridionali si ebbe la meritata dignità di Senatore. Il Marchese Luigi Dragonetti fu inoltre letterato di non comune erudizione, ed elegante e facile scrittore, come mostrano le opere sue, che non si appartiene a me rammentare, e così studioso, che dedicava gli estremi giorni della sua grave età alla pubblicazione d’una raccolta degli ultimi suoi scritti, allorché si estinse, in mezzo al dolore de’suoi cari, in Aquila il 21 dell’or passato febbraio.
Possano le civiche e singolari virtù dei nostri tre compianti Colleghi servire d’utile esempio!
Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 1o marzo 1871.
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Attività 0893_Dragonetti_IndiciAP.pdf |
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