Introduzione alla VII Legislatura
5 luglio 1976 - 19 giugno 1979
Presidenti della Repubblica
- Giovanni Leone (dal 24 dicembre 1971 al 15 giugno 1978)
Sandro Pertini (dal 9 luglio 1978 al 29 giugno 1985)
Presidente del Senato
- Amintore Fanfani (dal 5 luglio 1976 al 19 giugno 1979)
I Governi
- Andreotti-III (29 luglio 1976 - 10 marzo 1978)
- Andreotti-IV (11 marzo 1978 - 19 marzo 1979)
- Andreotti-V (20 marzo 1979 - 3 agosto 1979)
I principali eventi della Legislatura
Il 20 giugno 1976 le elezioni politiche anticipate fanno registrare una tenuta della Dc, del Psi, e del Pri, un aumento di voti per il Pci e un netto calo per Pli, Psdi e Msi. Entrano per la prima volta alla Camera esponenti del Partito Radicale. Il 29 luglio Andreotti forma un monocolore democristiano che si avvale dell'astensione di Pci, Psi, Psdi, Pri, e Pli.
Il 5 luglio del 1976 Amintore Fanfani viene eletto Presidente del Senato.
Discorso di insediamento nel resoconto della seduta n. 1 del 5 luglio 1976 »
Il 16 gennaio 1978 si dimette il governo Andreotti, ma lo stesso politico forma un altro monocolore Dc con l'appoggio esterno di Pci, Psi, Pri, e Psdi. Il 16 marzo Aldo Moro viene rapito a Roma da un commando delle Brigate Rosse, che uccidono tutti gli uomini della sua scorta. Il 9 maggio il cadavere di Moro viene rivenuto nel bagagliaio di un'auto in Via Caetani a Roma; il giorno seguente il ministro degli Interni Cossiga si dimette. L'11 giugno 1978 gli italiani sono impegnati in due referendum: abrogazione della legge Reale sull'ordine pubblico (legge 22 maggio 1975, n. 152) e l'abrogazione della legge Piccoli sul finanziamento pubblico dei partiti politici (legge 2 maggio 1974, n. 195). Alla consultazione partecipano l'81,2% degli aventi diritto. I due referendum vengono respinti con 76,5% di voti contrari, il primo, e 56,4%, il secondo. Il 16 giugno il Presidente Leone si dimette in seguito a rivelazioni di stampa su sue presunte irregolarità fiscali, l'8 luglio viene eletto presidente della Repubblica Sandro Pertini.
Il 31 gennaio 1979 si dimette il quarto governo Andreotti, e il 20 marzo prende vita il quinto esecutivo guidato dallo stesso, che non ottiene però la fiducia delle Camere. Il 2 aprile il presidente Pertini scioglie le Camere e indice elezioni politiche anticipate.