Martedì 27 Novembre 2018 - 63ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 09:04)

L'Assemblea ha avviato l'esame del ddl. 886, Conversione in legge del decreto-legge 23 ottobre 2018, n. 119, recante disposizioni urgenti in materia fiscale e finanziaria.

Gli articoli da 1 a 9 recano disposizioni in materia di pacificazione fiscale, che consentono ai contribuenti la definizione agevolata (senza sanzioni o interessi e mediante pagamento rateale) dei processi verbali di constatazione, degli avvisi di accertamento, dei carichi di riscossione tra il 2000 e il 2017, delle controversie tributarie pendenti con l'Agenzia delle entrate. E' previsto inoltre l'annullamento automatico dei debiti tributari fino a mille euro dal 2000 al 2010. Gli articoli da 10 a 16 recano norme di innovazione del processo tributario e di semplificazione fiscale, che prevedono l'emissione delle fatture entro dieci giorni dall'effettuazione delle operazioni, la modifica dei termini dell'annotazione, l'abrogazione dell'obbligo di numerazione progressiva delle fatture nella registrazione degli acquisti, la possibilità di detrazioni IVA con riferimento ai documenti di acquisto ricevuti e annotati entro il 15 del mese successivo. Altre disposizioni fiscali (articoli da 17 a 20) riguardano la memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi, il rinvio della lotteria dei corrispettivi e la materia delle accise. Gli articoli da 21 a 26 contengono disposizioni finanziarie urgenti che autorizzano la spesa di 40 milioni per il contratto di programma di Ferrovie dello Stato, uno stanziamento di 735 milioni a favore del Fondo di garanzia per piccole e medie imprese, un incremento di 26,4 milioni per la ristrutturazione dell'autotrasporto e di 130 milioni a favore del Fondo per le missioni internazionali, una proroga di 12 mesi degli ammortizzatori sociali in deroga per imprese in crisi con più di cento unità.

Il relatore, sen. Fenu (M5S), ha sottolineato che le misure per la pace fiscale sono rivolte ai contribuenti che non sono riusciti a pagare le imposte per difficoltà economiche ed escludono i grandi evasori. Le misure per le imprese di semplificazione del sistema impositivo mirano a ridurre la pressione fiscale e a ricostituire un rapporto di fiducia tra fisco e contribuente. La Commissione ha approvato emendamenti che estendono la definizione agevolata agli errori formali, escludendo i patrimoni detenuti all'estero; destinano una parte del gettito al rifinanziamento del bonus bebè; istituiscono un fondo di 474 milioni per l'edilizia e la rete stradale nelle aree colpite da calamità naturali; prorogano gli ammortizzatori in deroga per le aree di crisi complessa; prevedono l'incompatibilità tra la carica di commissario per la sanità e quella di Presidente di Regione; costituiscono un tavolo per il contrasto del caporalato; pongono le basi per la rete unica delle telecomunicazioni.

La relatrice di minoranza, sen. Conzatti (FI), ha evidenziato che il decreto è collegato a una manovra di 37 miliardi che contiene misure assistenziali, non riduce le imposte, prevede più tasse per banche e assicurazioni e minori agevolazioni nette per le imprese. Tra gli aspetti più criticabili del decreto, l'utilizzo della fatturazione elettronica per fare cassa e la parzialità delle misure di pace fiscale. Il relatore di minoranza, sen. D'Alfonso (PD), ha evidenziato che il decreto contiene misure di condono fiscale, ha criticato la rinuncia da parte del Governo a contrastare seriamente l'evasione fiscale, che si aggira intorno a 120 miliardi, e ha lamentato il depotenziamento della fatturazione elettronica.

I sen. Loredana De Petris (Misto-LeU) e Grimani (PD) hanno illustrato questioni pregiudiziali che pongono l'accento sull'eterogeneità delle norme del decreto, la disparità di trattamento dei contribuenti generata dalla rottamazione-ter, la violazione del principio di progressività delle imposte e i rischi per la tenuta del sistema tributario. Il sen. Comincini (PD) ha annunciato voto favorevole, il sen. Romeo (L-SP) voto contrario, la sen. Rauti (FdI) l'astensione. Respinte le pregiudiziali è iniziata la discussione generale. Vi hanno preso parte i sen. De Bertoldi, Urso, La Pietra, Iannone (FdI); Presutto, Accoto, Lannutti, De Nicola (M5S); Ferrero, Saviane, Rivolta (L-SP); Perosino (FI); Steger (Aut); Astorre (PD).

Dopo una sospensione per l'esame della Commissione bilancio, sono stati approvati gli emendamenti della Commissione 1.32, 2.23 (testo 3), 2.28, 3.17 (testo 2), 3.100, 3.1000, 3.32 (testo 2), 5.7, 6.9 (testo 3), 6.100, 6.25, 6.30, 7.1000, 8.9. E' stato approvato l'emendamento 9.10000 della Commissione che sostituisce l'articolo 9, prevedendo che le irregolarità, le infrazioni e le inosservanze di obblighi o adempimenti, di natura formale, commesse fino al 24 ottobre 2018, possono essere regolarizzate con il versamento di 200 euro. Introduce inoltre l'articolo 23-bis, riguardante le politiche per la famiglia, l'articolo 24-bis, riguardante il fondo per gli investimenti di regioni colpite da eventi calamitosi, l'articolo 25-bis, recante misure per il rilancio di Campione d'Italia, l'articolo 25-ter, che istituisce un'imposta sui trasferimenti di denaro all'estero, e l'articolo 25-quater, che contiene disposizioni in materia di imposte di consumo. Sono stati poi approvati gli emendamenti 9.0.7 (testo 3), 10.100 (testo 2) e 10.800 del relatore. A seguito di una proposta di riformulazione del relatore dell'emendamento 10.20 (testo 2), le opposizioni hanno lamentato la scarsa chiarezza del testo e la Presidente del Senato ha accantonato i restanti emendamenti riferiti all'articolo 10. Sono stati quindi approvati gli emendamenti della Commissione 15.2 (testo 2), su semplificazioni per le operazioni IVA, 15.0.1 (testo 2), 16.0.100 sui servizi accessori alla digitalizzazione della giustizia, 16.0.200 e 16.0.300 (testo 3), recante disposizioni in materia di accesso all'anagrafe dei rapporti finanziari. Dopo che la Presidente di turno ha comunicato la presentazione di un emendamento del relatore sulle concessioni autostradali, le opposizioni hanno chiesto un esame del testo in Commissione. L'esame del ddl riprenderà nella seduta di domani.

(La seduta è terminata alle ore 21:15 )



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