Martedì 2 Agosto 2022 - 458ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 09:32)
L'Assemblea ha approvato definitivamente il ddl 2681, conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 giugno 2022, n. 73, recante misure urgenti in materia di semplificazioni fiscali e di rilascio del nulla osta al lavoro, Tesoreria dello Stato e ulteriori disposizioni finanziarie e sociali, già approvato dalla Camera dei deputati.
Il relatore, sen. Di Piazza (M5S), ha riferito sul contenuto del provvedimento che, originariamente composto da 47 articoli, consta, dopo l'esame della Camera, di 61 articoli, divisi in tre titoli (semplificazioni fiscali, procedure di incasso e pagamento presso la Tesoreria dello Stato in materia economico-finanziaria e sociale, misure per la semplificazione delle procedure di rilascio del nulla osta al lavoro (v. Resoconto stenografico).
Dopo l'intervento nella discussione generale della sen. Granato (UpC-CAL), sono stati respinti tutti gli emendamenti. Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole i sen. Mautone (Ipf-CD), Marino (IV-PSI), Comincini (PD), la sen. De Petris (Misto-LeU), che ha evidenziato in particolare la nuova normativa per il terzo settore, le modifiche relative alla cessione dei crediti legati al superbonus, le procedure semplificate per la regolarizzazione degli immigrati; la sen. Toffanin (FIBP-UDC), che avrebbe però auspicato un intervento di semplificazione fiscale più incisivo e una correzione del reddito di cittadinanza; anche la sen. Bottici (M5S), richiamando il potenziale di crescita legato al superbonus, ha giudicato insufficiente il provvedimento che, nonostante i miglioramenti introdotti alla Camera, non risolve il problema della cessione dei crediti fiscali.
Secondo il sen. De Bertoldi (FdI) il decreto semplificazioni avrebbe dovuto eliminare le liquidazioni periodiche dell'Iva, la normativa sulle società di comodo e l'inversione dell'Iva nel settore dell'edilizia, e innalzare i limiti del regime forfettario.
L'Assemblea ha approvato definitivamente il ddl collegato alla manovra di finanza pubblica 2469-B, legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021.
I relatori sen. Collina (PD) e Ripamonti (L-SP) hanno ricordato che il ddl è legato al PNNR e che la Camera, in seconda lettura, ha modificato le norme sul trasporto pubblico, rimuovendo l'obbligo della gara; ha soppresso l'articolo relativo ai taxi; ha introdotto un articolo che chiarisce il rapporto fra mediatori creditizi e agenti immobiliari e norme di semplificazione per le infrastrutture digitali.
Nella discussione generale i sen. Mallegni e Berardi (FIBP-UDC) hanno rivendicato ai Gruppi Forza Italia e Lega l'introduzione delle modifiche che hanno salvaguardato le imprese turistiche legate alle concessioni demaniali. Il sen. Lorefice (M5S) ha deplorato l'intervento della Camera sull'articolo 28 che ha abrogato l'incompatibilità tra la professione di agente immobiliare e quella di mediatore finanziario. Il sen. Lannutti (UpC-CAL) ha criticato l'impianto neoliberista del provvedimento: la terza erogazione di fondi europei è condizionata alla privatizzazione e svendita di servizi pubblici e beni comuni, fra cui l'acqua, e all'indebolimento del Servizio sanitario nazionale. La sen. Cantù (L-SP) ha segnalato una criticità che permane all'articolo 15, che discrimina gli erogatori privati di prestazioni sanitarie rispetto ai controlli, e ha proposto di superarla con un ordine del giorno interpretativo. La sen. Mantovani (M5S) ha evidenziato il carattere strategico delle infrastrutture digitali, delle fibre ottiche e delle telecomunicazioni.
Hanno dichiarato voto finale favorevole il sen. Mautone (Ipf-CD), che ha però deplorato lo stralcio dell'articolo 10 sui taxi; la sen. Conzatti (IV-PSI), che ha sottolineato positivamente il rinnovo delle concessioni idroelettriche. Il sen. Errani (Misto-LeU) ha osservato che la concorrenza richiede uguaglianza di condizioni e reciprocità e ha sottolineato la distinzione tra servizi a gestione economica e servizi sociali. Il sen. Collina (PD) ha lamentato i distinguo in sede europea sull'approvvigionamento energetico dalla Russia, distinguo che mettono a rischio una prospettiva comune; nel settore dei servizi ha auspicato una sinergia fra pubblico e privato. Anche la sen. Tiraboschi (FIBP), dopo aver rilevato che in un mondo globalizzato occorre avere strumenti adeguati per stare sul mercato, ha posto l'accento su una partnership virtuosa fra pubblico e privato. Il sen. Ripamonti (L-SP) ha sottolineato la responsabilità del Parlamento, le modifiche introdotte a tutela dei territori, lo stralcio dell'articolo 10 relativo ai taxi, la messa in sicurezza delle concessioni demaniali. Il sen. Anastasi (M5S) ha rivendicato al Gruppo l'iniziativa volta ad arginare la privatizzazione dei servizi pubblici locali e ad estendere i poteri speciali dello Stato sul settore idroelettrico. In dissenso dal Gruppo, il sen. Puglia (M5S) ha annunciato l'astensione per la mancata attuazione della RC auto equa.
Secondo il sen. Crucioli (UpC-CAL) la privatizzazione dei servizi pubblici locali è in contrasto con la Costituzione e farà aumentare i costi; a Camere sciolte non è possibile affidare a un Governo dimissionario una delega generica. Il sen. Iannone (FdI) ha dichiarato voto contrario al provvedimento in nome della difesa del lavoro italiano e delle professioni: sebbene la direttiva Bolkestein non si applichi alle concessioni demaniali, il Governo si è accanito contro 30.000 imprese balneari. Il sen. Paragone (Misto) ha dichiarato voto contrario ad un provvedimento che consegnerà le coste italiane ai grandi gruppi finanziari.
(La seduta è terminata alle ore 20:33 )