Mercoledì 7 Luglio 2021 - 343ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 09:31)
L'Assemblea ha approvato con modifiche il ddl 2267, conversione in legge del decreto-legge 8 giugno 2021, n. 79, recante misure urgenti in materia di assegno temporaneo per figli minori. Il testo passa alla Camera.
Il relatore, sen. Laus (PD), ha riferito sul decreto che, nelle more dell'attuazione della delega in materia di assegno unico e universale, anticipa una misura temporanea (per il periodo dal 1° luglio al 31 dicembre 2021) in favore dei nuclei familiari esclusi dall'ambito di applicazione dell'istituto dell'assegno per il nucleo familiare.
L'articolo 1 elenca i requisiti necessari per la fruizione del beneficio, l'articolo 2 indica i criteri per la determinazione dell'importo dell'assegno, che è riconosciuto dall'INPS nel rispetto del limite massimo complessivo di spesa di 1.580 milioni di euro per il 2021. L'articolo 3 disciplina le modalità di presentazione della domanda e di erogazione dell'assegno, che non concorre alla determinazione della base imponibile ai fini IRPEF. L'articolo 4 riguarda la compatibilità dell'assegno con eventuali altre prestazioni fruite in favore dei figli a carico, i casi di variazione del nucleo familiare durante il periodo di fruizione dell'assegno temporaneo, il calcolo e l'erogazione dell'assegno temporaneo per i nuclei familiari percettori di reddito di cittadinanza. L'articolo 5 dispone in via transitoria un incremento della misura mensile degli assegni per i nuclei familiari con figli. L'articolo 6 prevede l'incremento del finanziamento statale per le convenzioni tra l'INPS e i centri di assistenza fiscale. L'articolo 7 reca norme in materia di finanziamento dei trattamenti di integrazione salariale con causale COVID-19. L'articolo 8 riguarda la copertura finanziaria e prevede il ricorso alla dotazione per il 2021, pari a 3.000 milioni, del "Fondo assegno universale e servizi alla famiglia". La Commissione ha svolto un utile lavoro di approfondimento e, rilevando il rischio di un disincentivo al lavoro, ha approvato un ordine del giorno che impegna il Governo a promuovere l'occupazione femminile.
Alla discussione generale hanno partecipato i sen. Tiziana Drago, Maffoni (FdI), Serafini, Malan, Paola Binetti, Roberta Toffanin (FIBP), Pizzol, Tosato, Pillon (L-SP), Carbone (IV-PSI), Valeria Fedeli (PD).
Il Ministro delle politiche per la famiglia Elena Bonetti ha ricordato che il beneficio previsto dal decreto-legge è attribuito a famiglie con figli minori che non percepiscono l'assegno al nucleo familiare, mentre è disposto in via generale l'incremento del sostegno. Il provvedimento è coerente con la politica del Governo tesa a favorire la natalità, la genitorialità e l'educazione dei figli.
Sono stati approvati gli emendamenti della Commissione 1.1 (testo 2), 1.100, 2.100, 2.8 (testo 2), 3.100, 3.1 (testo 2), 4.100, 5.1 (testo 2), 5.100, 7.100.
Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole i sen. Annamaria Parente (IV-PSI), Nannicini (PD), Laforgia (Misto-LeU), Sabrina Ricciardi (M5S). I sen. Floris (FIBP) e De Vecchis (L-SP), nell'annunciare voto favorevole, hanno evidenziato la necessità di superare misure assistenziali indicando nella riforma fiscale lo strumento principale per sostenere le famiglie. Pur annunciando voto favorevole, la sen. Rauti (FdI) ha criticato il Governo per aver creato aspettative che sono state deluse; la legge delega sull'assegno unico entrerà in vigore solo nel 2022 e l'assegno temporaneo è un insuccesso: ha un importo basso, riguarda una stretta platea di beneficiari, è lontano principi di universalità, equità, inclusione.
L'Assemblea ha avviato l'esame del ddl costituzionale 1440-B, modifica all'articolo 58 della Costituzione, in materia di elettorato per l'elezione del Senato della Repubblica (approvato in prima deliberazione dalla Camera dei deputati e dal Senato; approvato senza modificazioni in seconda deliberazione dalla Camera dei deputati).
Il relatore, sen. Parrini (PD), ha ricordato che il ddl, per motivi di equità e di funzionalità del Parlamento, elimina la differenza fra le due Camere in materia di elettorato attivo, sopprimendo all'articolo 58 della Costituzione il requisito del compimento del venticinquesimo anno di età per eleggere il Senato della Repubblica.
Nella discussione generale i sen. Pagano e Vitali (FIBP) hanno criticato l'intervento per motivi di metodo e di merito: le riforme costituzionali dovrebbero essere organiche e la modifica dell'articolo 58 non favorisce la partecipazione politica dei giovani. La sen. Evangelisti e Mantovani (M5S) hanno invece sostenuto il ddl, che consente a una platea di quattro milioni di giovani di età compresa tra 18 e 24 anni, di partecipare all'elezione del Senato. Anche secondo il sen. Pazzaglini (L-SP) il mutato contesto storico sociale non giustifica più il requisito di un'età più elevata per l'elezione del Senato. Il seguito dell'esame avrà luogo domani mattina.
In apertura di seduta l'Assemblea ha approvato la proposta del sen. Malan (FIBP) di rinviare, analogamente a quanto deciso dalla Camera dei deputati, la votazione per l'elezione di due componenti del Consiglio di amministrazione della RAI a una data, che sarà stabilita dalla Conferenza dei Capigruppo. Il sen. Faraone (IV-PSI) si è dichiarato contrario, i sen. Airola (M5S) e Romeo (L-SP) si sono dichiarati favorevoli.
Al termine della seduta il sen. Romeo (L-SP) ha proposto di inserire nell'ordine del giorno di domani l'esame della risoluzione n. 43 sui danni causati all'agricoltura dall'eccessiva presenza della fauna selvatica. Il sen. La Pietra (FdI) e la sen. Bernini (FIBP) si sono dichiarati favorevoli. La sen. De Petris (Misto-LeU) e il sen. Trentacoste (M5S) hanno chiesto invece un tempo più lungo per poter presentare un ordine del giorno alternativo. Anche la sen. Biti (PD) ha condiviso l'opportunità di tempi più lunghi. Messa ai voti, la proposta del sen. Romeo è stata respinta.
(La seduta è terminata alle ore 19:00 )