Mercoledì 23 Giugno 2021 - 340ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 15:04)

A conclusione delle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri in vista del prossimo Consiglio europeo del 24 e 25 giugno, l'Assemblea ha approvato la proposta risoluzione di maggioranza, presentata dai sen. Lorefice (M5S), Candiani (L-SP), Giammanco (FIBP), Stefano (PD), Garavini (IV-PSI), Laforgia (Misto-LeU), Casini (Aut). La risoluzione contiene 29 impegni, alcuni dei quali riguardano il rafforzamento della strategia europea per i vaccini e della farmaco-vigilanza, lo sviluppo della capacità industriale interna dell'Unione e la difesa di asset e dati, l'attuazione rapida dei certificati Covid digitali, la revisione del regime sui brevetti, la riforma delle politiche di bilancio e fiscali dell'Unione, in tema migratorio la solidarietà nei confronti degli Stati di primo ingresso, il rafforzamento del supporto finanziario dell'UE, il superamento del Regolamento di Dublino, il meccanismo di redistribuzione obbligatoria, la politica europea sui corridoi umanitari (v. Allegato A del resoconto stenografico).

In apertura di seduta il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha riferito sui temi in agenda del vertice europeo: la ripresa economica, la pandemia da Covid-19, i vaccini, le migrazioni, la politica estera (i rapporti con Turchia e Russia, la crisi in Etiopia e nel Sahel). La situazione economica è in miglioramento: nel 2021 e 2022 l'Italia, in linea con la media dei Paesi europei, crescerà del 4,2 e 4,4 per cento. Alcuni indicatori suggeriscono che la ripresa sarà ancora più sostenuta e anche il commercio con l'estero è ripartito. Dopo una fase di protezione dei sistemi produttivi, occorre ora proteggere i tassi di crescita proseguendo la politica espansiva di sostegno alla domanda. I rischi per l'economia, oltre alla ripresa della pandemia e alla diffusione delle varianti, sono legati all'inflazione (che è al 2 per cento in zona euro, ma è necessario evitare divergenze con l'economia e con la politica monetaria USA), all'aumento del debito pubblico (quando la crescita sarà durevole e sostenibile occorrerà tornare a una politica di bilancio prudente anche per prevenire rialzi dei tassi d'interesse), alla coesione sociale e alla sostenibilità ambientale. Per quanto riguarda Next Generation EU, 24 Paesi su 27 hanno già presentato i piani nazionali; il piano di ripresa dell'Italia, che è il più consistente (191 miliardi) è stato approvato dalla Commissione e il successo del programma dipende in gran parte dal nostro Paese. Il quadro epidemiologico è migliorato: in Europa metà della popolazione adulta ha già ricevuto almeno una dose di vaccino, in Italia il 60 per cento della popolazione, il 30 per cento ha completato il ciclo di vaccinazione. Il Governo ha adottato il decreto relativo alle modalità di rilascio della certificazione vaccinale per gli spostamenti fra regioni e, dal 1° luglio, nell'area Schengen. L'Europa ha assunto impegni per la solidarietà internazionale (accesso ai vaccini dei Paesi più poveri) e l'Italia farà la sua parte donando 15 milioni di dosi. Il trasferimento di tecnologia sanitaria nei Paesi terzi è molto importante, nel bilancio europeo è previsto un miliardo di investimenti. A novembre sarà convocata la sessione dell'Assemblea mondiale della salute. Per quanto riguarda la gestione dei flussi migratori, che torna in agenda su richiesta dell'Italia, occorre potenziare i controlli delle frontiere, trovare un accordo sui ricollocamenti (la solidarietà obbligatoria con i Paesi di arrivo è ancora un tema divisivo, c'è molto lavoro da fare rispetto al patto su migrazione e asilo proposto dalla Commissione nel 2020), collaborare in modo più stretto con l'Alto commissariato ONU per i rifugiati, avviare un'azione più incisiva sui rimpatri e sui corridoi umanitari, affiancare all'impegno sulla rotta orientale uno specifico impegno per la Libia. Per quanto riguarda la politica estera, la collaborazione con la Turchia su lotta al terrorismo, salute, sostenibilità ambientale, unione doganale, non esclude la preoccupazione per la tutela dei diritti umani e civili. Infine, la stabilizzazione del Sahel è una priorità per l'Italia. Il Presidente del Consiglio ha concluso le comunicazioni sottolineando il ritrovato clima di fiducia e ribadendo la necessità di tutelare gli interessi italiani in Europa.

Alla discussione hanno preso parte i sen. Casini (Aut), Monti, Emma Bonino, (Misto), Barbara Masini, Ferro, Gabriella Giammanco (FIBP), Pepe, Bagnai, Candiani (L-SP), De Falco (Misto), Ferrara, Pellegrini, Lorefice (M5S), Alfieri, Paola Boldrini (PD), Crucioli (Misto-l'Alternativa c'è), Laura Garavini (IV-PSI), Zaffini (FdI), Fantetti (Misto). Numerosi i temi toccati: l'opportunità di superare in Europa il criterio dell'unanimità per realizzare avanzamenti sui fronti della politica fiscale e della gestione dei flussi migratori, il rischio del ritorno all'austerità; i rapporti dell'Italia con Egitto e Libia e il rischio di subalternità mediterranea, la collaborazione necessaria con la Russia e la Turchia, la situazione in Tigrai, la campagna vaccinale, il mancato tracciamento dei contagi, il silenzio sulle terapie domiciliari precoci, l'uso dei vaccini come strumento geopolitico, la normativa sull'omotransfobia.

Oltre alla proposta di risoluzione di maggioranza n. 2, sono state presentate, ma non accolte dal Governo e respinte dall'Assemblea: la proposta di risoluzione n. 4 del sen. Ciriani (FdI) e altri che chiedeva in tema di lotta alla pandemia, misure uniformi in ambito europeo, potenziamento dell'assistenza territoriale, rinegoziazione degli accordi di fornitura dei vaccini; con riferimento al PNRR il coinvolgimento del Parlamento in tutte le fasi di attuazione e nell'elaborazione delle riforme; il superamento delle politiche di austerità, il rinvio del divieto di produzione di bioplastiche; in tema di migrazione, la predisposizione di un presidio navale a largo delle coste africane finanziato dall'UE e un ampliamento del mandato della missione Eunavformed. La proposta di risoluzione n. 1 della componente Alternativa c'è chiedeva al Governo, per quanto riguarda la ripresa economica, il rafforzamento delle tutele del lavoro, la proroga del blocco dei licenziamenti, la proposta di una sterilizzazione del debito pubblico pandemico. La proposta di risoluzione n. 3 del sen. De Falco (Misto) chiedeva di cessare il finanziamento della Guardia costiera libica.

In replica il Presidente del Consiglio ha evidenziato il nuovo scenario europeo alla luce del miglioramento delle prospettive economiche, dell'attenuazione della pandemia, del ritorno degli USA al multilateralismo, del maggior senso di appartenenza all'Europa. Dopo un cenno alla riforma della giustizia, alla riforma del codice degli appalti e alla legge sulla concorrenza, il Presidente ha affermato che l'Italia ha carte da giocare in Libia dove è venuta meno la concorrenza fra Paesi europei e sarebbe opportuno un coinvolgimento degli USA a fianco delle Nazioni Unite. Ha poi indicato nella cooperazione rafforzata la strada per compiere progressi in materia di integrazione europea e gestione dei flussi migratori. Ha sottolineato che la lotta al cambiamento climatico richiede la collaborazione con Paesi, come la Cina, che sono economicamente concorrenti. Ha ricordato che lo Stato italiano è uno Stato laico e che il Parlamento è libero di legiferare in materia di discriminazioni basate sull'orientamento sessuale. Ha richiamato gli interventi del Governo contro la povertà, in particolare il finanziamento del reddito d'emergenza. Ha condiviso la necessità di sviluppare la medicina territoriale e le cure domiciliari. Ha affermato che il patto di stabilità è superato, in Europa vi è consapevolezza che questa fase richiede grandi impegni di spesa e si sta lavorando alla definizione di nuove regole. Si è dichiarato favorevole alla vaccinazione dei minori, anche se in questo momento la priorità è persuadere i cinquantenni che non si sono vaccinati. Sul fronte delle migrazioni ha affermato che il negoziato è lungo e occorre costanza.

Nelle dichiarazioni di voto il sen. Casini (Aut) ha sottolineato la necessità di migliorare i rapporti con la Libia e l'Egitto; il sen. Renzi (IV-PSI) ha auspicato un maggiore protagonismo in Africa segnalando il pericolo del fondamentalismo; il sen. Fazzolari (FdI) ha contestato la visione ottimistica tratteggiata dal Presidente del Consiglio: il 45 per cento delle imprese rischia la chiusura, le risorse del PNRR non andranno a imprese e famiglie in difficoltà, la svolta digitale e green determinerà a breve un aumento delle importazioni; il calo del numero dei morti per Covid è dovuto non ai vaccini bensì alla stagione estiva, il numero dei migranti è salito da 2000 a 19.000 perché l'Italia, per ragioni politiche e ideologiche, non adempie al dovere di controllo dei confini che è peraltro richiesto dalla Commissione europea. Il sen. Stefano (PD) ha svolto riflessioni sulla necessità di riformare le istituzioni europee e di sviluppare capacità industriali interne. Il sen Laforgia (Misto) si è soffermato sui rischi di una ripresa trainata da un lavoro sempre meno garantito e ha insistito sulla revisione del regime dei brevetti. La sen. Craxi (FIBP) ha ricordato che la battaglia in Europa contro l'austerità non è finita, ha definito insoddisfacente il patto sulla migrazione proposto dalla Commissione, ha sollecitato un impegno forte per evitare pericolosi ritorni al passato, ha auspicato un dialogo europeo con la Russia per sottrarre la Federazione all'abbraccio con la Cina. Il sen. Romeo (L-SP) ha sottolineato due punti della risoluzione di maggioranza: il potenziamento della ricerca europea per la cura del Covid e la definizione di protocolli di cura domiciliare, il finanziamento europeo di progetti per mitigare i flussi migratori. Il sen. Licheri (M5S) ha ricordato che il debutto la scorsa settimana degli eurobond per finanziare il Next Generation EU è merito di Giuseppe Conte e ha indicato come prossimi obiettivi europei il salario minimo, la revisione del regime dei brevetti, la lotta ai paradisi fiscali, la tassazione delle multinazionali. In dissenso dal Gruppo, sono intervenuti il sen. Paragone (Misto) che ha giudicato il PNRR una capitolazione all'Europa della finanza e il sen. Crucioli (Misto) che non ha ricevuto risposta alle domande poste sul blocco dei licenziamenti e sui dati disaggregati relativi all'andamento pandemico.

(La seduta è terminata alle ore 19:22 )



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