Giovedì 1 Agosto 2019 - 141ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 09:32)
L'Assemblea ha approvato definitivamente il ddl n. 1264, Introduzione dell'insegnamento scolastico dell'educazione civica.
Il relatore, sen. Rufa (L-SP-PSd'Az), ha illustrato il testo unificato, approvato dalla Camera, risultante dall'abbinamento di numerose proposte legislative. Dopo aver enunciato i principi all'articolo 1, il testo dispone all'articolo 2 che, a decorrere dal 1° settembre dell'anno scolastico successivo alla data di entrata in vigore della legge, nel primo e nel secondo ciclo di istruzione è attivato l'insegnamento trasversale dell'educazione civica e l'avvio di iniziative di sensibilizzazione alla cittadinanza responsabile nella scuola dell'infanzia. Tale insegnamento è oggetto di valutazione periodica e finale, espressa in decimi; l'orario non può essere inferiore a 33 ore annue - prevedendosi un'ora a settimana - nel monte ore obbligatorio previsto dagli ordinamenti vigenti. L'articolo 3 affida a un decreto del MIUR la definizione di linee guida per l'insegnamento dell'educazione civica. L'articolo 4 pone la conoscenza della Costituzione italiana a base dell'insegnamento dell'educazione civica. L'articolo 5 include l'educazione alla cittadinanza digitale, indicando le abilità e le conoscenze digitali essenziali da sviluppare con gradualità in base all'età degli alunni e degli studenti. L'articolo 6 destina alla formazione dei docenti sulle tematiche dell'educazione civica una quota parte, pari a 4 milioni di euro annui dal 2020, delle risorse già stanziate per l'attuazione del Piano nazionale di formazione e per la realizzazione delle attività formative. L'articolo 7 stabilisce che la scuola rafforza la collaborazione con le famiglie al fine di valorizzare l'insegnamento trasversale dell'educazione civica e di sensibilizzare gli studenti alla cittadinanza responsabile. L'articolo 8 prevede la possibilità di integrare l'insegnamento trasversale dell'educazione civica con esperienze extra-scolastiche mentre l'articolo 9 affida al MIUR la costituzione - senza nuovi oneri - dell'Albo delle buone pratiche di educazione civica. L'articolo 10 prevede l'indizione annuale, con decreto del Ministro, di un concorso nazionale per la valorizzazione delle migliori esperienze in materia di educazione civica, al fine di promuoverne la diffusione nel sistema scolastico nazionale, per ogni ordine e grado di istruzione. L'articolo 11 incarica il Ministro di presentare alle Camere ogni due anni una relazione sull'attuazione della legge. L'articolo 12 introduce la clausola di salvaguardia per le Regioni a statuto speciale e le Province autonome di Trento e di Bolzano e l'articolo 13 reca la clausola di invarianza finanziaria.
A conclusione della discussione generale, nella quale sono intervenuti i sen. Nadia Ginetti, Rampi, Paola Boldrini, Tatiana Rojc, Assuntela Messina, Verducci (PD), Mautone, Michela Montevecchi (M5S), Paola Binetti, Maria Alessandra Gallone (FI-BP), Errani (LeU), Giovanna Petrenga (FdI) e Romeo (L-SP), si è passati all'esame dell'articolato, che è stato approvato senza alcuna modifica. Sono stati accolti gli ordini del giorno G1.1, G2.2, G3.20, G3.2000, G3.1, G3.200 e G3.2.
Nelle dichiarazioni finali sono intervenuti i sen. Simona Malpezzi (PD), Errani (LeU), Iannone (FdI), Julia Unterberger, Barbaro (L-SP), Cangini (FI-BP) e Barbara Floridia (M5S). Il PD ha annunciato l'astensione: il provvedimento non stanzia neanche un euro per lo svolgimento dei compiti di coordinamento previsti né per la formazione del personale docente. Nella speranza che si reperiscano le risorse nella prossima legge di bilancio, LeU ha preso atto della disponibilità della maggioranza di aprire un dialogo successivo per migliorare il provvedimento. FdI ha espresso soddisfazione per il recepimento dei riferimenti al tricolore e all'inno nazionale: la conoscenza dei simboli della Patria è presupposto fondamentale per la formazione dei giovani. Aut ha manifestato apprezzamento per l'introduzione dell'educazione digitale mentre ha espresso rammarico per il mancato riferimento alla parità di genere e alla diversità. FI-BP ha lamentato l'infondatezza dei tantissimi pareri contrari formulati dalla Commissione bilancio ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, che si giustifica dietro l'assunto inaccettabile che la Ragioneria Generale dello Stato segua logiche imperscrutabili alle quali non si può che sottostare. Secondo M5S e L-SP il provvedimento non pretende di essere perfetto ma è un passo importante verso la formazione delle future generazioni al rispetto della democrazia.
(La seduta è terminata alle ore 13:05 )