Giovedì 17 Dicembre 2020 - 284ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 09:30)
L'Assemblea ha respinto, con unica votazione, le questioni pregiudiziali in ordine al disegno di legge 2040, conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 ottobre 2020, n. 130, recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione.
Il sen. Dalmas (FI) ha illustrato la pregiudiziale n. 1, argomentando che il decreto-legge è privo dei requisiti di necessità, urgenza, straordinarietà e omogeneità, richiesti dall'articolo 77 della Costituzione, e viola indirettamente l'articolo 70, che attribuisce la funzione legislativa alle Camere. Il provvedimento, che abroga la sanzione amministrativa per le navi che violano il divieto di ingresso nelle acque territoriali, e modifica la normativa vigente in materia di permesso di soggiorno, controlli alle frontiere e flussi di ingresso, è inoltre eterogeneo, intervenendo anche su cinque articoli del codice penale. Il sen. Balboni (FdI), illustrando la questione pregiudiziale n. 2, ha parlato di disegno ideologico immigrazionista della maggioranza. Il sen. Calderoli (L-SP), nell'illustrare la pregiudiziale n. 3, ha replicato a recenti polemiche che hanno investito la Presidenza del Senato, rilevando che anche il Presidente della Camera dei deputati ha assegnato il ddl alle Commissioni affari costituzionali e giustizia. Ha poi evidenziato che, grazie ai decreti sicurezza Salvini, gli ingressi irregolari erano stati dimezzati, mentre con l'attuale Governo sono triplicati. Nella discussione, il sen. Bressa (Aut) ha affermato che la valutazione di urgenza è di natura politica e ha evidenziato che il decreto è stato controfirmato dal Presidente della Repubblica. Il sen. Cucca (PD) ha rilevato che i decreti Salvini necessitano di correttivi, avendo fallito nell'obiettivo di bloccare gli sbarchi. Secondo la sen. Garnero Santanché (FdI) è inconcepibile che, in un periodo di restrizioni alla circolazione, si favorisca l'immigrazione: le urgenze e le necessità del Paese sono molto distanti da quelle definite dalla maggioranza. Secondo la sen. De Petris (Misto-LeU) i decreti Salvini hanno violato principi fondamentali di umanità e hanno criminalizzato le Ong, il provvedimento in esame riporta il testo sull'immigrazione in un alveo di costituzionalità. La sen. Biti (PD) ha osservato che il provvedimento ripristina la proporzionalità delle sanzioni e la conformità ai trattati internazionali. Secondo il sen. Aimi (FI) la situazione economica e sanitaria del paese non consente una politica di accoglienza dignitosa; la maggioranza rischia di trasformare il Paese in campo profughi, dimenticando che la criminalità fa più affari con l'immigrazione che con la droga. Il sen. Candiani (L-SP) ha accusato la maggioranza di ipocrisia e ha ricordato che la stessa Unione europea sta mutando indirizzi in materia di immigrazione. Il sen. Garruti (M5S) ha evidenziato la necessità di intervenire per superare le difficoltà applicative della normativa vigente.
L'Assemblea ha quindi avviato l'esame del ddl 2040, conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 ottobre 2020, n. 130, recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, già approvato dalla Camera dei deputati.
L'articolo 1 reca disposizioni in materia di permesso di soggiorno e controlli di frontiera. In particolare, si prevede che, in caso di mancata pubblicazione del decreto di programmazione annuale dei flussi di ingresso di stranieri, il Presidente del Consiglio dei ministri possa provvedere in via transitoria con proprio decreto. Si stabilisce che il rifiuto o la revoca del permesso di soggiorno non possano intervenire quando ricorrano seri motivi derivanti dal rispetto degli obblighi costituzionali o internazionali dello Stato e che i permessi di soggiorno per motivi di lavoro siano convertibili in altri tipi di permesso (ad esempio per cure mediche). Viene soppressa la facoltà del Ministro dell'interno di limitare o vietare l'ingresso, il transito, la sosta di navi nel mare territoriale per motivi di sicurezza pubblica o di contrasto di violazioni delle leggi sull'immigrazione; è soppressa la multa per violazione del divieto di ingresso, transito o sosta nelle acque territoriali italiane. Sono vietati il respingimento, espulsione o estradizione in presenza del rischio di trattamenti inumani e degradanti. Tra i motivi di persecuzione che determinano il divieto di respingimento la Camera ha introdotto anche l'orientamento sessuale e l'identità di genere. La nuova norma sull'espulsione prevede inoltre che si tenga conto della natura e della effettività dei vincoli familiari, dell'effettivo inserimento sociale in Italia, della durata del soggiorno, dell'esistenza di legami familiari, culturali o sociali con il Paese d'origine. Sono reintrodotti i permessi di soggiorno speciale e si prevede che lo straniero per il quale valga il divieto di espulsione, e al quale non sia accordata la protezione internazionale, ottenga un permesso di soggiorno per protezione speciale. L'articolo 2 modifica la procedura di esame prioritario e di esame accelerato delle domande di riconoscimento della protezione internazionale. I minori stranieri non accompagnati e, come specificato nel corso dell'esame presso la Camera, i soggetti portatori di esigenze particolari (minori, disabili, anziani, vittime di tratta) sono esclusi dall'applicazione della procedura accelerata delle domande. Viene portata da uno a due anni la durata del permesso di soggiorno per protezione speciale rilasciato, a determinate condizioni, a coloro ai quali è stata respinta la domanda di protezione internazionale. L'articolo 4 modifica le disposizioni riguardanti il Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e minori stranieri non accompagnati, con la definizione del nuovo Sistema di accoglienza e integrazione (SAI). L'articolo 5 individua alcune linee prioritarie di intervento per l'aggiornamento del Piano nazionale di integrazione dei titolari di protezione internazionale per il biennio 2020-2021. L'articolo 6 consente l'applicazione dell'istituto dell'arresto in flagranza differita anche con riguardo ai reati commessi in occasione o a causa del trattenimento in uno dei centri di permanenza per il rimpatrio o delle strutture di primo soccorso e accoglienza. L'articolo 8 interviene sull'articolo 391-bis del codice penale allo scopo di inasprire il regime sanzionatorio per chiunque agevoli, nelle comunicazioni con l'esterno, il detenuto sottoposto alle restrizioni di cui all'articolo 41-bis della legge sull'ordinamento penitenziario. L'articolo 9 inserisce nel codice penale il nuovo articolo 391-ter per punire con la reclusione da 1 a 4 anni chiunque mette a disposizione di un detenuto un apparecchio telefonico. L'articolo 10 modifica l'articolo 588 del codice penale, che punisce il reato di rissa, inasprendone le pene. L'articolo 11 amplia l'ambito di applicazione delle misure del divieto di accesso ai locali pubblici e ai locali di pubblico trattenimento (cosiddetto Daspo), che possono essere disposte nei confronti di coloro che siano stati denunciati per specifici reati. L'articolo 12 implementa gli interventi per il contrasto dei reati di stupefacenti commessi attraverso l'utilizzo della rete internet. L'articolo 13 interviene sulla disciplina del Garante nazionale delle persone private della libertà personale, attribuendogli funzioni nell'ambito della prevenzione della tortura.
Le sen. Valente (PD) ha riferito sui primi cinque articoli che riguardano il testo unico sull'immigrazione; la sen. Evangelista (M5S) ha riferito sugli articoli successivi in materia di giustizia. I sen. Augussori (L-SP) e Pillon (L-SP), nello svolgere la relazione di minoranza, hanno criticato lo smantellamento dei controlli previsti dai decreti sicurezza e denunciato la confusione fra obbligo di soccorso in mare e diritto di asilo.
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento D'Incà ha posto la questione di fiducia sull'approvazione del testo licenziato dalla Camera. La Conferenza dei Capigruppo ha organizzato la discussione, che è iniziata questa sera con gli interventi dei sen. Grassi, Urraro, Pepe, Bossi, Campari (L-SP), Mollame, Ferrara (M5S), Pacifico (Misto), Nugnes (Misto-LeU), Binetti, Gallone, Aimi (FI), De Falco (Misto). L'esame proseguirà domani mattina, le dichiarazioni di voto inizieranno alle 13.30.
(La seduta è terminata alle ore 20:58 )