Giovedì 28 Marzo 2019 - 104ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 09:35)

Con 201 voti favorevoli, 38 contrari e 6 astensioni l'Assemblea ha approvato in via definitiva il ddl modifiche al codice penale e altre disposizioni in materia di legittima difesa.

Il relatore, sen. Ostellari (L-SP), ha riferito che la Camera ha modificato soltanto l'articolo 8, comma 1, per adeguare la copertura finanziaria nel triennio 2019-2021 della spesa per la difesa di persone nei cui confronti è emesso provvedimento di archiviazione o sentenza di proscioglimento nel caso di legittima difesa. Il relatore ha affermato che il testo è equilibrato: non sostituisce lo Stato con l'individuo e non trasforma il domicilio privato in un far west sottratto alla giurisdizione, ma muove dalla differenza tra offesa e difesa per riconoscere il diritto di reagire a una minaccia concreta nella propria dimora.

Alla discussione generale hanno partecipato i sen. Balboni, Isabella Rauti, Stancanelli, Daniela Garnero Santanché (FdI); Fiammetta Modena, Aimi, Dal Mas, Caliendo (FI); Pillon, Pepe (L-SP); Cucca (PD); Lucidi (M5S). FI e FdI hanno preannunciato voto favorevole, pur considerando il ddl insufficiente. In particolare, FI ha sottolineato la natura parlamentare del ddl, esito di una mediazione di diverse proposte di legge; FdI ha evidenziato che la legittima difesa non diventa un diritto ma una scriminante: rimane necessario l'accertamento del fatto da parte del magistrato che valuterà la proporzionalità tra difesa e offesa. Secondo il PD, invece, il ddl abolisce il criterio di proporzionalità tra difesa e offesa e autorizza l'uso delle armi, mentre sarebbe stato sufficiente intervenire sull'eccesso colposo di legittima difesa. L-SP e M5S hanno rilevato che il ddl non garantisce impunità, non sostituisce il cittadino allo Stato e non interviene sulla disciplina delle armi, ma stabilisce regole chiare e certe per impedire che l'aggredito sia sottoposto a un calvario giudiziario.

Il Sottosegretario di Stato per la giustizia Morrone ha ricordato che il ddl mira a correggere una asimmetria tra tutela dell'aggressore e tutela dell'aggredito, amplia l'ambito di applicazione della legittima difesa, introduce una presunzione di legittima difesa nel domicilio domestico, aumenta le pene per i furti in abitazione.

Nelle dichiarazioni di voto i sen. Laforgia (Misto-LeU) e Mirabelli (PD) hanno annunciato voto contrario: la legittima difesa è già prevista nell'ordinamento, il ddl è propagandistico e veicola un messaggio pericoloso e paradossale, mina lo Stato di diritto e invita i cittadini ad armarsi e difendersi da soli. Hanno annunciato voto favorevole i sen. La Russa (FdI) e Gasparri (FI), che hanno accusato la sinistra di ignorare il fenomeno delle rapine con aggressione in appartamento, Romeo (L-SP), che ha giudicato scorrette le critiche del PD, e Gelsomina Vono (M5S), che, richiamando il principio di legalità e il diritto di autotutela, si è soffermata sulle correzioni necessarie all'intervento legislativo del 2006, a fronte dei casi aberranti di aggrediti costretti a risarcire gli aggressori.

(La seduta è terminata alle ore 12:47 )



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