Mercoledì 20 Marzo 2019 - 100ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 09:02)
A conclusione della discussione del doc. IV-bis, n. 1, Relazione della Giunta delle elezioni e delle Immunità Parlamentari sulla domanda di autorizzazione a procedere in giudizio ai sensi dell'articolo 96 della Costituzione nei confronti del senatore Matteo Salvini, nella sua qualità di Ministro dell'interno pro tempore, per il reato di sequestro di persona aggravato, l'Assemblea ha approvato, con 237 voti favorevoli e 61 contrari, le conclusioni della Giunta che negano l'autorizzazione.
Nella seduta di ieri il relatore, sen. Gasparri (FI), ha illustrato le conclusioni della Giunta, che ha deliberato a maggioranza di proporre all'Assemblea il diniego della richiesta di autorizzazione a procedere in quanto sussiste, nel caso di specie, l'esimente del perseguimentodi un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo, congiuntamente al preliminare accertamento circa la natura ministeriale del reato, su cui concordano pubblico ministero e Tribunale dei Ministri. Non vi è invece concordanza sull'imputazione, atteso che il pubblico ministero di Catania ha chiesto l'archiviazione per infondatezza della notitia criminis, mentre il Tribunale dei Ministri non ha accolto tale richiesta e ha formulato un'imputazione coatta. Secondo la Giunta, una lesione irreversibile dei diritti non avrebbe potuto consentire di applicare l'esimente, ma nel caso di specie non sono noti specifici danni subiti dagli immigrati a causa dell'attesa a bordo della nave, considerata la costante assistenza loro riservata a bordo e l'intervenuta autorizzazione allo sbarco per minori non accompagnati e soggetti in precarie condizioni fisiche. Il relatore ha segnalato anche la valenza governativa delle scelte effettuate dal Ministro Salvini: come emerso dall'informativa del Presidente del Consiglio sulla vicenda della nave Diciotti, i noti fatti erano parte di un tentativo strategico dell'Esecutivo di risolvere in maniera strutturale il problema dell'immigrazione irregolare attraverso un confronto con le istituzioni europee.
Diversa la valutazione dei relatori di minoranza: secondo il sen. Grasso (Misto-LeU), anche ammettendo la tesi della controversia internazionale per giustificare la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante, l'Italia avrebbe dovuto portare a compimento le operazioni di salvataggio. Il divieto di sbarco non si può configurare come atto politico in senso stretto e non è ammissibile che il Governo comprima la libertà personale o la libertà di circolazione per un fine politico. Secondo il sen. De Falco (Misto) l'interesse pubblico non può essere confuso con l'interesse governativo, che è sempre di parte, mentre l'obbligo di salvare vite umane in mare è un dovere sancito dalle convenzioni internazionali e dalla Costituzione.
La discussione generale si è conclusa oggi con gli interventi dei sen. Roberta Pinotti, Stefano, Cucca, Mirabelli (PD), Errani (Misto-LeU), Saccone (FI), Bressa, Casini (Aut), Loredana De Petris (Misto-LeU), Balboni (FdI), Cangini (FI), Urraro (M5S) e Salvini (L-SP). Secondo M5S il Ministro dell'interno ha agito per un preminente interesse pubblico, in coerenza con il programma di Governo che prevede una gestione multilivello e strutturale dei flussi migratori; nella nota vicenda non c'è stata violazione di diritti incomprimibili: i migranti sono stati salvati, nutriti, assistiti e trattenuti temporaneamente. Secondo FdI il Ministro ha agito a tutela dell'interesse nazionale, per rompere il perverso intreccio tra scafisti e ong, e l'unico giudice del suo operato è il Parlamento. Il sen. Casini (Aut), a titolo personale, ha annunciato voto favorevole alle conclusioni della Giunta, ritenendo che il giudizio sull'operato del Ministro Salvini spetti agli elettori e non vada affidato alla supplenza impropria della magistratura. Secondo il PD, invece, il Ministro dell'interno ha violato norme internazionali e diritti incomprimibili, prendendo in ostaggio i migranti per esercitare pressioni e condurre una trattativa con l'Unione europea; il richiamo al primato della politica è inappropriato e la sottrazione al processo costituisce un privilegio. Il Ministro Salvini, nel ricostruire con precisione la vicenda, ha sottolineato che cinque uffici giudiziari hanno riconosciuto la natura ministeriale del reato e ha rivendicato i risultati positivi della sua politica, che ha fatto registrare una sensibile diminuzione delle partenze, degli sbarchi e delle vittime. In replica, il sen. Grasso (Misto-LeU) ha ribadito che il mancato sbarco sul territorio nazionale non è giustificato da motivi di sicurezza e di ordine pubblico e che il Ministro dovrebbe, dunque, essere giudicato dalla magistratura.
Nelle dichiarazioni di voto, il sen. Grasso (Misto-LeU) e la sen. Rossomando hanno annunciato voto contrario alle conclusioni della Giunta, ribadendo che il dovere di prestare soccorso implica lo sbarco e che l'azione di Governo non può sottrarsi al principio di legalità. Il sen. La Russa (FdI), nell'annunciare voto favorevole alle conclusioni della Giunta, ha rilevato che il controllo e la gestione dei flussi migratori è un dovere dello Stato. Anche il sen. Schifani (FI) ha annunciato un voto ispirato a ragioni di coerenza e non di convenienza politica. La sen. Tesei (L-SP), nell'annunciare voto favorevole alle conclusioni della Giunta, ha richiamato l'archiviazione del tribunale di Catania e la non processabilità di una linea politica, mentre il sen. Giarrusso (M5S) ha sottolineato che nel caso di specie, privo di precedenti nella storia repubblicana, non si tratta di conferire una speciale immunità, bensì di riconoscere che il Governo ha compiuto una scelta politica, con un sacrificio minimo di diritti, per ridiscutere la politica europea dell'immigrazione. Le sen. Nugnes e Fattori (M5S) hanno annunciato di votare in dissenso dal Gruppo.
Alle ore 17,30 sono state svolte interrogazioni. Il Vice Ministro per lo sviluppo economico Galli ha risposto all'interrogazione n. 571 del sen. Marinello (M5S) e altri sulla riorganizzazione dell'area medico-legale dell'INPS; l'interrogante si è dichiarato soddisfatto. Il Vice Ministro ha risposto anche all'interrogazione n. 110 del sen. Durnwalder (Aut) e altri sulle nuove norme per l'incentivazione delle produzioni energetiche rinnovabili. Il Sottosegretario di Stato per l'ambiente Vannia Gava ha risposto all'interrogazione n. 249 del sen. Vitali (FI) e altri sull'incendio della macchia mediterranea occorso il 30 settembre 2018 in provincia di Lecce; l'interrogante si è dichiarato parzialmente soddisfatto. Il Sottosegretario Gava ha poi risposto all'interrogazione n. 406 del sen. Trentacoste (M5S) e altri sulla realizzazione di una piattaforma integrata di gestione e valorizzazione dei rifiuti a Centuripe (Enna). Il Sottosegretario di Stato per la giustizia Morrone ha risposto all'interrogazione n. 384 della sen. D'Angelo (M5S) e altri sulla carenza di funzionari giuridico-pedagogici nelle case circondariali; la sen. Riccardi (M5S) si è dichiarata soddisfatta. Il Sottosegretario Morrone ha poi risposto all'interrogazione n. 471 del sen. Berutti (FI) su alcuni episodi di violenza ai danni di agenti di polizia penitenziaria nel carcere di Asti; l'interrogante si è dichiarato parzialmente soddisfatto. Il Sottosegretario di Stato per l'interno Candiani ha risposto all'interrogazione n. 461 del sen. Berutti (FI) sul riordino della normativa concernente i servizi pubblici e gli adempimenti amministrativi di province e città metropolitane.
(La seduta è terminata alle ore 19:25 )