Commemorazione vittime del terremoto in Centro Italia
13 Settembre 2016
Onorevoli Colleghi,
un violento terremoto nella notte tra il 23 e 24 agosto scorso ha devastato alcune zone dell'Italia centrale, colpendo in particolare le località di Amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto.
L'Italia intera si è unita nel dolore, nel piangere l'impressionante numero di vittime e nell'ansia per la sorte dei feriti e delle persone rimaste intrappolate sotto le macerie.
Il triste bilancio di questa tragica calamità fa registrare ad oggi quasi trecento morti, tra cui numerosi bambini, circa quattrocento feriti ricoverati negli ospedali, più di quattromilacinquecento sfollati. Numeri che compongono un drammatico quadro di esistenze precocemente interrotte, infanzie spezzate, famiglie lacerate, progetti e sogni di vita assurdamente svaniti, paesi e borghi travolti dalla forza devastante della natura.
Oltre al pesante tributo di vite umane, concorrono ad accrescere il nostro dolore i danni ad un patrimonio storico, artistico e urbanistico di grande valore, parte importante della nostra identità e delle tradizioni culturali del Paese.
Nel momento della tragedia e del dolore ha brillato lo straordinario e meritorio impegno degli operatori della Protezione civile, dei Vigili del Fuoco, della Croce Rossa, del Soccorso Alpino, delle forze armate, delle forze dell'ordine, delle strutture medico-ospedaliere e di tanti volontari.
A tutti coloro che si stanno ancora oggi faticosamente prodigando nelle opere di soccorso e di assistenza va il plauso e la gratitudine profonda e sincera delle Istituzioni e dell'intero popolo italiano: essi rappresentano, indubbiamente, un esempio di quell'Italia migliore, capace di mobilitarsi di fronte alle emergenze, di accorrere in soccorso ai sofferenti, fornendo modelli ineguagliabili di abnegazione e spirito di fratellanza.
E' stata una vera e propria gara di solidarietà quella cui si è assistito nelle ore e nei giorni immediatamente successivi al sisma, con numerose persone in fila negli ospedali per donare il sangue o impegnate ad offrire spontaneamente sostegno e beni di prima necessità. Il più bel simbolo della rinascita dei territori colpiti si è avuto quando stamattina è suonata la campanella per l'inizio del nuovo anno scolastico ad Amatrice.
Tuttavia non può trascurarsi il parere degli esperti, secondo il quale un evento calamitoso di tale entità non avrebbe avuto effetti così drammatici in termini di vite umane e di devastazione se negli anni si fosse provveduto ad una più accorta programmazione nell'utilizzo del suolo e a una progettazione, degli edifici pubblici e privati, coscienziosa e rispettosa delle leggi esistenti.
Spetterà alle autorità competenti l'accertamento delle responsabilità connesse al mancato rispetto delle normative di appalto, progettazione e costruzione, con particolare riguardo agli edifici pubblici.
Allo stesso tempo, tutte le Istituzioni sono chiamate a concertare la propria azione per garantire che l'opera di ricostruzione si svolga nello scrupoloso rispetto delle vigenti normative antisismiche.
Occorre inoltre dare risposta alle legittime e giustificate istanze sollevate dagli amministratori e dai cittadini coinvolti, affinché la ricostruzione tenda il più possibile al ripristino graduale e sicuro dell'originario tessuto urbanistico e delle comunità di appartenenza.
Dobbiamo far rinascere i paesi colpiti perché costituiscono il punto di riferimento per la vita di tante persone che non deve essere cancellato ma recuperato e trasmesso alle generazioni future, con la sua eredità di memorie e tradizioni.
Il Parlamento, in costante dialogo con il Governo e con le Istituzioni territoriali interessate, sarà quindi chiamato non solo ad adottare ogni misura di carattere legislativo funzionale alla ricostruzione, ma anche a monitorarne costantemente l'efficacia e la relativa tempistica di attuazione, a cominciare dalla predisposizione degli alloggi provvisori per le popolazioni sfollate e di tutte le infrastrutture necessarie per la ripresa delle attività economiche e sociali.
Nel rinnovare, quindi, il cordoglio profondo del Senato della Repubblica per le vittime e nel formulare un sentimento di sincera vicinanza verso i feriti, le popolazioni sfollate e tutte le famiglie colpite, invito l'Assemblea ad osservare un minuto di raccoglimento.
Link al discorso: http://www.senato.it/discorso_presidente?atto_presidente=453