Incontro del Presidente del Senato con la Città di Milano
20 Febbraio 2009
Autorità, Signore e Signori,
un sincero e caloroso saluto a tutte le Autorità presenti in questo storico e splendido Palazzo comunale. Inizia oggi, con la prima tappa a Milano, il percorso delle mie visite in tutte le regioni d'Italia; la mia presenza oggi fra voi testimonia il mio desiderio di incontrare i cittadini, di ascoltare le loro richieste ed aspettative, di conoscere le loro difficoltà, di mantenere con loro un rapporto continuativo. Voglio essere un Presidente che lavora per tutti gli italiani. E che quindi, promuove il "Valore Italia" che è la sintesi dei valori e delle ricchezze non solo culturali, ma sociali e produttive del nostro Paese; un Presidente che vuole farsi carico dei problemi che gli vengono prospettati, che vuole aiutare a risolverli e che spiega direttamente ai suoi connazionali quello che lo Stato può fare per loro.
Incontrerò soprattutto giovani e studenti ai quali già il Senato ha aperto le porte con numerose iniziative tra le quali mi piace ricordare quella recentissima di "Un giorno al Senato" con ragazzi delle scuole superiori impegnati a illustrare i principi della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e divenuti essi stessi "testimoni dei diritti umani". Domani, in questo contesto, incontrerò i giovani e i meno giovani presso la Comunità Exodus di Don Mazzi che è divenuta essa stessa una grande e meravigliosa realtà di sostegno e di riabilitazione dei più deboli e bisognosi.
Milano è una terra speciale perché racchiude in sé la italianità, ma ha anche un grande respiro culturale e sociale che ha assunto dimensioni e connotazioni internazionali. Una terra le cui radici storiche e culturali si rispecchiano nella sua maestosità e nella sua essenza che traspare da ogni elemento che la rappresenta. Un territorio nel quale risiedono persone operose, che ha fatto del lavoro, dell'impresa, dello sviluppo economico e delle risorse, una bandiera esportata in tutto il mondo, dando all'Italia visibilità, autorevolezza, credibilità e dimensioni che gli altri Paesi tutti ci riconoscono.
Milano e la Lombardia in genere costituiscono, assieme ad altre realtà nazionali, il vanto degli Italiani che guardano a questa terra come modello da seguire e da imitare. Concordo con quanto ha detto il Sindaco Letizia Moratti sull'importanza dei Comuni, degli Enti territoriali, sulla cultura della buona amministrazione di Milano che fonda le sue radici nella meritocrazia e La ringrazio per avermi consegnato il manifesto del Merito proposto a tutti i Comuni, attraverso l'Assemblea dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani.
La virtuosità dei Comuni è prototipo di efficienza amministrativa e Milano è una realtà virtuosa. A volte, però, in altre parti del Paese, esistono Comuni in dissesto per i quali occorre necessariamente fare una distinzione: alcuni sono modello di inefficienza, con scarsa capacità amministrativa, per avere adottato politiche anche assistenziali poco trasparenti e non edificanti. Ma esistono anche Comuni costretti a gestire la straordinarietà di situazioni gravemente in deficit, per avere ereditato finanze non floride a causa di scelte sbagliate del passato.
Ma Milano non è soltanto sviluppo e lavoro; è esempio della moderna integrazione tra popoli di culture e religioni diverse; l'immigrazione in questo contesto assume dimensioni positive pure in presenza di criticità, come avviene in altre parti del Paese. L'immigrazione non è solo un problema di sicurezza. Le comunità immigrate sono una realtà, non più solo individui disperati e disposti a tutto, ma gruppi, collettività che sono entrati nel nostro Paese per studiare, per lavorare, i loro figli sono nati in Italia e dall'Italia attendono qualcosa di importante. E Milano è una realtà che ha saputo valorizzare le tante risorse umane che hanno scelto quella terra per potere offrire il proprio contributo, avendo in cambio - e lo hanno ottenuto - rispetto della persona, aiuti concreti per una esistenza dignitosa, assistenza sanitaria, sostegno delle famiglie, diritto a potere esprimere liberamente la propria identità religiosa.
Possiamo, infatti, affermare con grande soddisfazione che Milano si avvia verso la piena integrazione. La città ha saputo esaltare le aspettative degli immigrati, al contempo richiedendo loro rigore e rispetto delle nostre leggi, comportamento, questo, adottato dalla stragrande maggioranza degli stranieri residenti.
Il rispetto delle leggi e della cultura del nostro Paese è il presupposto indispensabile per una civile convivenza; evita l'inasprirsi degli animi e previene episodi di intolleranza contribuendo a evitare il propagarsi di allarme sociale. I recenti fatti di cronaca che hanno purtroppo visto atti di violenze sessuali, di bullismo ed altri episodi di criminalità, creano sentimenti di turbamento nell'opinione pubblica. Ma lo Stato ha dimostrato di possedere i giusti anticorpi. I costanti e recenti successi delle Forze dell'Ordine che hanno assicurato con grande tempestività alla giustizia gli autori di gravissimi fatti di violenza recentemente accaduti, devono accrescere la fiducia degli italiani nelle nostre Istituzioni.
Il Senato ha da poco approvato il pacchetto sicurezza che aumenta l'entità delle pene in presenza di alcuni comportamenti illegali particolarmente odiosi, in quanto commessi da adulti assieme a minorenni, vietando altresì la concessione degli arresti domiciliari ed i benefici di legge per gli autori di stupro. Su queste norme si è realizzata un'ampia convergenza tra maggioranza e opposizione. Proprio stamattina il Governo ha varato il decreto legge che anticipa alcuni punti del pacchetto sicurezza e che intende assicurare lo Stato di diritto e la serenità dei cittadini.
Chi sbaglia deve pagare. Non ci devono essere sconti. Ma tutto questo non autorizza a farsi giustizia da sé. Non sono ammissibili comportamenti illegali di persone che decidono di armarsi e di sostituirsi allo Stato ponendo in essere atti di "giustizia personale". Possono però essere utili associazioni di cittadini non armati che, sotto il diretto controllo degli enti locali e degli Organismi di sicurezza, collaborino con gli organi di polizia segnalando eventi che creano danno alla sicurezza urbana e disagio sociale. Ma tutto questo non deve generare abusi e la relativa disciplina dovrà essere ben regolamentata, con particolare riguardo alla selezione delle associazioni e delle persone che ne faranno parte.
Volendo ancora parlare di immigrazione, è da rilevare come l'ingresso di alcuni immigrati, che purtroppo non rispettano le nostre leggi e i nostri principi, abbia determinato fino ad oggi un notevole aggravio delle strutture carcerarie che sembrano divenire inadeguate a causa del rilevante numero di stranieri in esse detenuti. Sarebbe auspicabile che potessero essere stipulati accordi tra il nostro Paese e gli Stati da cui proviene il maggior numero di immigrati che commettono reati in Italia, affinché sia concordata l'espiazione della pena nella loro Nazione di appartenenza. Ciò eviterebbe da un lato il sovraffollamento delle carceri italiane e dall'altro potrebbe essere un deterrente e un forte segnale, a vantaggio di chi vive in Italia onestamente.
Queste sono nuove realtà con cui il Paese si sta confrontando. Le modificazioni sociali hanno subito accelerazioni importanti e le Istituzioni devono essere in grado di dare risposte adeguate ai cittadini. Modificazioni che riguardano anche lo Stato; il Federalismo è ormai scritto nelle pagine delle grandi riforme. Il 22 gennaio scorso il Senato ha approvato il disegno di legge sul federalismo fiscale che dà attuazione all'art. 119 della Costituzione; nella seconda metà di marzo dovrebbe ultimare il suo iter con l'approvazione definitiva a Montecitorio. In tal modo si sarà data attuazione alla previsione costituzionale che attribuisce pari dignità istituzionale ai Comuni, alle Province, alle Città metropolitane, alle Regioni e allo Stato. Si è voluto quindi fissare il percorso istituzionale già tracciato dai Padri Costituenti, al fine di razionalizzare i concetti di autonomia finanziaria di entrata e di spesa.
Il nuovo percorso legislativo è stato promosso dalla maggioranza, ma si è realizzato anche attraverso un costruttivo confronto con l'opposizione. Le nuove norme costituiscono una vera e propria rivoluzione epocale in quanto responsabilizzano direttamente i sindaci, i presidenti delle province, i governatori delle regioni sulla utilizzazione delle risorse di loro pertinenza. Si introduce, cioè, un nuovo principio di responsabilità in forza del quale l'autonomia impositiva e finanziaria degli amministratori sarà strettamente collegata al giudizio che i cittadini daranno sull'utilizzo delle pubbliche entrate, realizzando quel sano principio di trasparenza e rigore che deve necessariamente caratterizzare l'amministrazione della cosa pubblica.
E' una riforma che costituirà una grande opportunità per Milano, le Province lombarde, la Regione e all'interno della quale si incardinerà e si svilupperà il grande progetto di esposizione universale a Milano del 2015, del quale ha parlato oggi nel corso del suo intervento il Sindaco Letizia Moratti.
L'Expo è un progetto per Milano che certamente contribuirà a mitigare gli effetti della crisi economica nella città; che costituisce una grande opportunità di lavoro e che certamente condurrà, una volta realizzato, a incrementare in maniera esponenziale gli introiti delle casse comunali. Sono lieto di esser qui oggi che sembrano risolti i nodi che fino a qualche giorno fa potevano costituire un freno al decollo dei progetti. L'Expo è l'impegno internazionale preso dall'Italia undici mesi fa e certamente verrà mantenuto.
Il Governo ha stanziato parte delle somme necessarie per sostenere le prime spese economiche di questa importante manifestazione; il Senato, votando la fiducia sul decreto Milleproroghe che includeva anche l'erogazione della somma prevista e concordata, ha di fatto abbreviato i tempi e, con l'approvazione definitiva della Camera, i relativi importi dovrebbero essere fruibili da parte di coloro che dovranno progettare e realizzare le infrastrutture necessarie. Certo, sono a conoscenza delle residuali difficoltà che permangono, ma sono certo che la fattiva collaborazione di quanti concorrono alla realizzazione del progetto, consentirà senz'altro di portare a compimento ogni attività per un rapido avvio dell'organizzazione e per la realizzazione delle grandi opere.
Expo è un appuntamento al quale non si deve mancare, che richiederà procedure accelerate per gli appalti. La volontà espressa oggi dal Sindaco Moratti ci induce ad ottimismo e ci dà consapevolezza di non esserci lasciati sfuggire una opportunità che diverrà, nel 2015, realtà effettiva e completa. Il tutto con un indubbio risultato in termini di occupazione ed entrate finanziarie. E' una scommessa che sarà certamente vincente e lo dico conoscendo le capacità, la tenacia e le doti non comuni di tutti coloro che sono stati designati e che insieme formano la squadra più idonea al conseguimento del risultato.
Se il senso di responsabilità saprà prevalere, Milano, le Città consociate, la Lombardia, qui rappresentata dal suo Presidente che saluto, avranno contribuito a dare a tutto il Paese una crescita sociale ed economica, maggiori e migliori servizi, valorizzando le risorse umane e imprenditoriali del nostro territorio. E voglio concludere ricordando che, a differenza di alcune precedenti esposizioni, questa occasione unica e forse irripetibile consentirà la soluzione di problemi strutturali e realizzerà servizi durevoli al di là dell'occasione specifica. Così come il tema di grande e di alto interesse umanitario, sociale e di grande attualità dell'Expo probabilmente condurrà a trasformazioni culturali ed economiche di ampio respiro realizzando pienamente il dialogo interculturale.
In questo momento di difficoltà, l'Expo rappresenta un aiuto. E' la sfida che non può essere persa, un'opportunità che potrà contribuire a creare in tutti un clima di fiducia e di ottimismo, indispensabile perché l'Italia possa risollevarsi e superare definitivamente questo momento di crisi. E sono certo che proprio quel "Valore Italia" del quale dobbiamo essere orgogliosi, le cui radici sono profondamente inserite nelle coscienze degli italiani, che è nato da momenti alti e nobili, dal sacrificio, da mobilitazioni produttive e culturali da lotte sociali e battaglie per una democrazia compiuta, riuscirà a darci la forza di vincere questo momento di difficoltà economica che attraversa tutto il mondo.