Il Presidente: Discorsi

Presentazione della relazione 2008 dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture

25 Giugno 2009

Autorità, Signore e Signori,
desidero innanzitutto rivolgere un caloroso saluto alle autorità presenti e a tutti i partecipanti.
Sono certo che i risultati della relazione al Parlamento sulla attività svolta dalla Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, potranno offrire una preziosa panoramica sullo "stato di salute" del sistema e costituiranno una opportunità di riflessione per il miglioramento della disciplina della materia.
Con il decreto legislativo 163/2006, il codice dei contratti pubblici, l'Autorità è entrata in una nuova fase della sua vita già decennale.
La nuova denominazione assunta dall'autorità nel 2006 ha coinciso, infatti, con l'assunzione di un diverso ruolo: quello più incisivo di tutela del mercato.

L'Autorità ha sempre dato prova di saper svolgere con altissima competenza e professionalità i sempre più complessi e rilevanti compiti affidati dal legislatore.
Il Parlamento, infatti, si è potuto più volte servire delle segnalazioni dell'Autorità anche in tema di inosservanza o di applicazione distorta delle norme sui contratti pubblici.
Un'azione, quindi, fondamentale, soprattutto alla luce del periodo di difficoltà che attraversiamo.
Stiamo vivendo, infatti una crisi economica internazionale che il nostro Paese supererà con decisioni mirate ad alleggerire il fisco e con azioni concrete che diano respiro alle imprese creando, così, nuovo benessere diffuso.

Sono apprezzabili, pertanto, interventi governativi che vadano in questa direzione.
Per contribuire a superare la crisi economica, occorre fare leva anche sulle infrastrutture pubbliche, importante motore per il rilancio della nostra crescita e competitività.
Le grandi opere rappresentano, infatti, una fondamentale opportunità per la difesa e per la creazione dei posti di lavoro.
Nuove reti di viabilità, porti, aeroporti, il ponte sullo Stretto, una nuova rete idrica, il nucleare e le altre forme di produzione energetica, costituiscono certamente un'occasione decisiva di sviluppo per la ripresa del nostro mondo produttivo e sociale.
In questa prospettiva una politica del sistema infrastrutturale è utile per far avanzare l'idea di un Paese munito di una rete integrata, con particolare attenzione al Mezzogiorno.
Questa azione determina effetti positivi anche sugli investimenti privati.
Si avverte sempre più la necessità di semplificare le norme che regolano i contratti pubblici e la vita della Pubblica Amministrazione.
Abbiamo ascoltato l'appello degli imprenditori.
Siamo d'accordo.
Dobbiamo proseguire l'opera di snellimento, velocizzazione e semplificazione delle procedure burocratiche e degli eccessivi adempimenti che gravano sulle imprese.

Si tratta di interventi a "costo zero" per l'erario e anche per questo non più rinviabili, purchè ciò avvenga salvaguardando i diritti costituzionali e la sicurezza sul lavoro.
Il Governo sta già lavorando in questa direzione affinché la burocrazia venga ripensata a misura delle esigenze dei cittadini. Certamente la semplificazione della macchina burocratica potrà consentire all'Autorità di vigilanza un più facile e incisivo controllo.
Da più parti ormai vengono richiesti con forza regole chiare e precise, testi di legge unici per rendere l'analisi facile, l'interpretazione univoca e così rimuovere le disfunzioni dell'apparato amministrativo.
E in questo contesto diventa indispensabile privilegiare la meritocrazia.
Anche se - bisogna riconoscerlo -ultimamente sono stati fatti molti passi in avanti, dobbiamo continuare su questa strada premiando i capaci e i meritevoli e garantendo, così, il buon andamento dell'Amministrazione Pubblica.
Anche in questo modo si realizza un'Italia più efficiente e responsabile.

Premiare i meritevoli, come pure sanzionare i demeriti è un dovere irrinunciabile.
E', inoltre, assolutamente necessario continuare a prevenire il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata e contrastare senza sconti ogni ingerenza di questo fenomeno nella vita dell'Amministrazione.
Uguale fermezza è necessaria per combattere la corruzione; solo con il rispetto assoluto della trasparenza e del rigore si potranno raggiungere pienamente questi obiettivi.
Così si tutela la legalità e si osservano le regole del mercato.
Da questi primi concetti appare in tutta evidenza il difficile compito dell'Autorità di vigilanza anche in relazione all'eccesso di regolamenti e di burocrazia in questo settore.
L'eccessiva produzione legislativa, sempre più spesso regionale, ostacola la semplificazione del mercato.

Ciò favorisce i contenziosi giudiziari con i conseguenti costi che spesso gravano sulla Pubblica Amministrazione.
Il legislatore si trova quindi a dover contemperare due esigenze contrapposte: snellimento e semplificazione del mercato da una parte, necessità di un adeguato controllo sulle procedure e sui meccanismi di spesa pubblica dall'altro.
Il raggiungimento di un giusto equilibrio gioverebbe senz'altro al mercato e ai suoi operatori.
In tale contesto una grande opportunità ci viene fornita dall'Unione Europea con le direttive che rappresentano ormai da anni le linee guida cui il nostro sistema normativo deve tendere.
Il recente Protocollo di intesa del 19 giugno 2009 tra il Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie e questa Autorità, costituirà nel settore degli appalti pubblici, fonte di innovazione e crescita economica, darà impulso alla normativa comunitaria con un maggiore vantaggio per le piccole e medie imprese.
Gli sforzi dell'Autorità di vigilanza sulla strada della semplificazione sono riconosciuti da tutti: negli anni, ha saputo fornire alle amministrazioni e alle imprese un insieme di linee guide e indicazioni operative sulle nuove procedure delineate dal legislatore.

Ho apprezzato, in particolare, la determinazione dell'Autorità nella scelta e nell'applicazione delle procedure di partenariato pubblico-privato, che rivestono sempre maggiore interesse per il committente pubblico.
La redazione di schemi di bandi-tipo è uno strumento indispensabile per il rilancio del settore dei contratti pubblici.
Di ciò dobbiamo essere grati all'Autorità.
Altrettanto lodevoli sono le conclusioni delle analisi condotte dall'Autorità sull'individuazione delle criticità che affliggono la materia dei contratti pubblici.
Mi riferisco, ad esempio, alla inadeguata pubblicità dei bandi di gara che limita la partecipazione delle imprese e rischia di violare il principio della concorrenza.
Occorre incoraggiare la collaborazione tra pubblico e privato cioè creare tutta una serie di condizioni affinché il privato sia effettivamente stimolato a partecipare alla realizzazione di investimenti pubblici.

A questa nuova missione l'Autorità ha saputo corrispondere.
Vi invito a proseguire lungo la strada intrapresa del buon funzionamento del mercato attraverso l'affermazione del principio della concorrenza.
Sappiate sempre controllare l'effettiva e corretta applicazione del diritto dei contratti pubblici, la missione primaria che la legge vi affida.
Così facendo, potrete creare le condizioni affinché l'intervento privato nel settore della realizzazione delle infrastrutture pubbliche possa effettivamente assumere una portata tale da consentire maggiore vitalità ed energia al bilancio pubblico.
Dobbiamo tutti insieme lavorare per la crescita sempre maggiore del nostro Paese.
Occorre pertanto inaugurare una stagione di riforme, sia istituzionali che economiche.

A questo percorso voi dell'Autorità potrete contribuire con le segnalazioni al Parlamento e la costante attività di vigilanza.
Dovete continuare a percorrere questa strada, come avete dimostrato fino ad oggi di saper fare, per lo sviluppo del sistema-Paese, la prima necessità dell'Italia di oggi.
Vi ringrazio.



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