Tavola rotonda "La Cina nel sistema globale secondo il prossimo piano quinquennale"
31 Maggio 2011
Signor Presidente, Ambasciatore, Autorità, Colleghi,
è con vero piacere che ho accettato di aprire i lavori di questo incontro con Lei, signor vice Presidente, consapevole del ruolo delicatissimo che la Conferenza politico-consultiva svolge nel sistema istituzionale cinese, nella produzione e nell'applicazione delle leggi e nella "gestione della società".
Voglio quindi ringraziare l'Associazione parlamentare "Amici della Cina" e il suo presidente Senatore Menardi, che con tanto impegno, da decenni, opera per rafforzare i legami tra i nostri due Paesi e per una più approfondita conoscenza della complessa realtà cinese in Italia. Su iniziativa dell'Associazione, il Senato ha voluto curare un volume che raccoglie gli atti che portarono, quaranta anni fa, a normalizzare le relazioni diplomatiche tra l'Italia e la Repubblica popolare cinese.
Un volume che abbiamo presentato pochi mesi fa proprio in questa Sala a simbolica conclusione di un anno di celebrazioni del quarantennale delle relazioni diplomatiche.
Gli ultimi anni hanno segnato un vero salto di qualità nei nostri rapporti, con le visite in Italia del Presidente Hu Jintao e del premier Wen Jinbao, che ho avuto il piacere e l'onore di incontrare. La visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in Cina ha rappresentato poi il suggello di questa azione diplomatica.
Con sentimenti di vera amicizia aspettiamo quindi, fra qualche giorno, la visita nel nostro Paese del vice presidente Xi Jinping.
Sono tutti elementi che mostrano l'impegno dei nostri due Paesi nel garantire un'assoluta continuità, e al più alto livello, dei nostri reciproci rapporti.
Rapporti che oltre i canali della diplomazia, anche grazie alla meritoria azione dell'Associazione "Amici della Cina", deve continuare a svilupparsi con il coinvolgimento sempre più intenso delle istanze parlamentari, che possono e devono svolgere efficacemente il ruolo prezioso di ponte per una migliore comprensione tra i nostri popoli.
Lei, Signor Presidente, è oggi qui nostro ospite per presentare il dodicesimo Piano quinquennale, approvato dal Congresso del Partito nel mese di marzo.
Siamo consapevoli della svolta, del deciso cambio di rotta, che questo piano vuole rappresentare nella politica economica del Paese.
L'obiettivo della Cina di oggi è quello di trasformarsi da un'economia fondata essenzialmente sulle esportazioni ad un'economia trainata dalla domanda interna. Il piano prevede un aumento dei consumi delle famiglie, ma soprattutto una migliore distribuzione della ricchezza e un miglioramento diffuso della qualità della vita su tutto il territorio del vostro grande e straordinario Paese.
Da uomo del Mezzogiorno d'Italia - un'area tradizionalmente più arretrata - so quanto sia essenziale il ruolo di un'efficace programmazione per lo sviluppo delle aree depresse e per la riduzione delle disparità. Sono azioni indispensabili per garantire una migliore coesione economica e sociale.
Con questi sentimenti dunque formulo i migliori auguri di successo a questo programma che Lei ci illustrerà, consapevole che una tale trasformazione del modello economico cinese presenterà all'Italia e all'Europa nuove sfide, ma anche nuove opportunità.
Dovremo essere capaci di andare oltre le semplici esportazioni di beni verso la Cina o le delocalizzazioni spinte dalla mera ricerca di un più basso costo del lavoro.
Il nostro sistema produttivo dovrà essere capace di cogliere appieno le nuove opportunità di un mercato straordinario che si sta sviluppando.
La meccanica strumentale, le tecnologie ambientali, le tecnologie applicate alla sanità, l'edilizia sostenibile, il settore aerospaziale, il design, sono tutti ambiti in cui l'Italia ha da offrire un valore aggiunto su cui costruire, con i partner cinesi, forme di collaborazione. L'impegno deve essere quello di consolidare posizioni in un mercato destinato, in prospettiva, a divenire, in termini quantitativi e qualitativi, il primo nel mondo.
Sono sicuro che l'occasione odierna, sarà un ulteriore contributo allo sforzo di dare profondità e visione al rapporto tra i nostri due Paesi e, più in generale, tra la Cina e l'Unione europea nel segno di un comune impegno per la soluzione di problemi e sfide sempre più globali.