Martedì 26 Ottobre 2004 - 680ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 10:10)

L'Assemblea ha avviato la discussione generale sulla delega al Governo per la riforma dell'ordinamento giudiziario (ddl n. 1296-B), nel testo modificato dalla Camera dei deputati ed alla luce della presentazione da parte del Governo di un maxiemendamento.

Nei numerosi interventi dell'opposizione, i sen. Calvi, Manzella, Fassone, Legnini, Salvi, Villone, Ayala e Massimo Brutti (DS), Biscardini (Misto-SDI), Cavallaro e Battisti (Margh) e Zacan (Verdi) hanno sviluppato ampiamente le ragioni della contrarieta al provvedimento che ha uno scopo punitivo nei confronti della magistratura, che non risolve i problemi della giustizia e dal quale anzi sono state espunte previsioni che avrebbero potuto avere positivi effetti di razionalizzazione, come la revisione delle circoscrizioni giudiziarie o l'istituzione dell'ufficio del giudice con una struttura di supporto. Un testo, quindi, che trascura il problema dell'organizzazione della giustizia e le esigenze dei cittadini, li risolve esclusivamente in una maggiore disciplina dei giudici, e prevede a tale fine forme di gerarchizzazione burocratica che, oltre ad impedire la valorizzazione delle capacita professionali dei magistrati, conducono alla subalternita del pubblico ministero all'Esecutivo (coerente del resto con le modifiche costituzionali che il centrodestra sta cercando di realizzare, imperniate sul culto della supremazia dell'Esecutivo ed in particolare del Primo ministro). E' stato ribadito inoltre il giudizio fortemente critico sulla separazione delle funzioni, che e in realta premessa di separazione di carriere tra magistratura giudicante e requirente, sui meccanismi di selezione ed avanzamento in carriera dei magistrati e sullo svuotamento delle funzioni del Consiglio superiore della magistratura.

Per la maggioranza, i sen. Consolo e Luigi Bobbio (AN), Compagna (UDC) e Chirilli (FI), hanno negato che la riforma in esame sia diretta contro la magistratura, avendo essa invece lo scopo di correggere gli eccessi dell'impostazione autoreferenzale andatasi affermando nella storia repubblicana e di condurre l'attuale distorta ed integralista visione dell'autonomia della magistratura ad un criterio piu coerente con il principio della divisione dei poteri; a tale scopo, per esempio, la terzieta del giudice richiesta dalla Costituzione per assicurare il giusto processo dovrebbe essere garantita da una netta separazione delle carriere come avviene negli ordinamenti giudiziari di tutte le altre grandi democrazie, mentre il testo in esame, a testimonianza della sua impostazione moderata, prevede solo una separazione delle funzioni che non implica affatto la sottoposizione del pubblico ministero all'Esecutivo.

Il seguito della discussione e stato rinviato alla seduta pomeridiana.

(La seduta è terminata alle ore 14:08 )



Informazioni aggiuntive

FINE PAGINA

vai a inizio pagina