Martedì 15 Febbraio 2005 - 739ª Seduta pubblica (Pomeridiana)
(La seduta ha inizio alle ore 16:33)
Intervenendo in Aula alla discussione del ddl n. 3262, di proroga della partecipazione a missioni internazionali di pace, il presidente del Consiglio Berlusconi ha ribadito che l'Italia, che non ha partecipato alla guerra, rimarra in Iraq fintantoche la sua presenza sara richiesta dal Governo di Baghdad, per continuare a sostenere il popolo iracheno nello sforzo di costruzione della democrazia, di rinascita sociale e di riedificazione del Paese. L'on. Berlusconi ha rivendicato con orgoglio il contributo finora offerto dall'Italia, adempiendo agli inviti contenuti nella risoluzione n. 1546 del Consiglio di sicurezza dell'ONU dell'8 giugno, per la riconquista della liberta del popolo iracheno, cammino che ha raggiunto una prima importantissima meta con le elezioni del 30 gennaio, nelle quali i cittadini hanno scelto di sfidare la violenza terrorista e di inviare un segnale di democrazia agli altri Paesi islamici, che ora non potranno restare immuni dal contagio della liberta. Per tali ragioni e incomprensibile la richiesta di ritiro immediato del contingente italiano avanzata dalle opposizioni, che si configurerebbe come un abbandono alla violenza terrorista ed un tradimento del popolo iracheno, proprio nel momento in cui le linee del processo di pacificazione individuate dalle Nazioni Unite si stanno gradualmente realizzando. Il Presidente del Consiglio ha pertanto invitato le componenti moderate dell'opposizione ad un atto di coraggio e ad un voto a favore della prosecuzione della missione in Iraq che e parte integrante del programma teso ad affermare nei prossimi decenni il valore della liberta globale quale chiave per il conseguimento dello sviluppo globale.
Nel corso degli interventi, gli esponenti della maggioranza hanno condiviso le considerazioni del Presidente del Consiglio, sottolineando l'incoerenza delle posizioni assunte dal centrosinistra e le divisioni politiche sui temi di politica internazionale della coalizione che si candida al governo del Paese. Sul versante opposto, il centrosinistra si e pronunciato per il no al rifinanziamento della missione in Iraq, ma evidenziando posizioni diverse: mentre infatti Rifondazione e Comunisti italiani hanno ribadito la richiesta di ritiro immediato del contingente italiano e la fine dell'appoggio alla guerra preventiva scatenata dall'Amministrazione Bush, i Gruppi che si riconoscono nella Federazione dell'Ulivo hanno contestato al Governo l'incapacita di fornire una diversa valutazione degli scopi della missione in un contesto profondamente mutato e di non aver indicato alcuna prospettiva di internazionalizzazione della gestione della crisi irachena, sul modello seguito con successo in Afghanistan. Il sen. Andreotti ha chiesto al Governo un documento di indirizzo generale sulle diverse espressioni dell'impegno italiano nelle missioni di pace, anche al fine di valutarne la ricaduta dal punto di vista del ruolo riconosciuto all'Italia in sede internazionale. Il seguito della discussione proseguira domani ed il voto finale sul ddl n. 3262 e previsto per il pomeriggio.
Nel corso della seduta, le opposizioni hanno contestato la decisione assunta dalla maggioranza in Conferenza dei Capigruppo e confermata in Aula di inserire nel calendario dei lavori dell'Assemblea per la seduta antimeridiana di giovedi 17 l'avvio della discussione del ddl di riforma della Costituzione, nonostante la Commissione competente non abbia ancora concluso l'esame in sede referente.
(La seduta è terminata alle ore 20:15 )