Giovedì 29 Gennaio 2004 - 525ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 09:32)

Prosegue nell'Aula di Palazzo Madama la discussione generale sul ddl.n. 2544 e sui ddl connessi, di riforma dell'ordinamento della Repubblica.

Sul fronte delle opposizioni, i sen. Tonini (DS), Battisti (Marg) e Petrini (Marg) hanno insistito sull'assenza di un reale spirito costituente, dovuto essenzialmente all'atteggiamento del centrodestra, animato da spirito di rivalsa politica e lacerato al suo interno da spinte inconciliabili. Ne discende un'assoluta mancanza di fiducia reciproca che ha indotto la maggioranza a ricorrere al meccanismo ordinario di revisione costituzionale piuttosto che, come sarebbe stato opportuno, ad un'Assemblea costituente o ad una Bicamerale. Il sen. Morando (DS) ha inoltre proposto per il Senato federale un rafforzamento del ruolo di rappresentanza delle istanze regionali, con l'attribuzione anche del compito di definire il nuovo assetto finanziario della Repubblica nelle sue diverse articolazioni. Critiche sono state mosse dal sen. Fassone (DS) al meccanismo proposto di designazione del vice presidente del CSM da parte del Presidente della Repubblica, nonché all'istituto del rinvio al Senato delle leggi regionali. Infine, il sen. Ripamonti (Verdi) ha ammonito circa i rischi di presidenzialismo peronista e plebiscitario che emergono dalle previsioni di rafforzamento dei poteri del premier. Critico anche il sen. Marino (Com) per il quale la devoluzione reca i germi della disgregazione e della diseguaglianza tra i cittadini.

Dopo che il Presidente della Commissione bilancio sen. Azzollini (FI) ha rilevato il possibile contrasto tra il principio di unitarietà della finanza pubblica e della relativa manovra rispetto all'articolazione proposta nella riforma delle competenze tra la Camera e il Senato federale, argomento su cui ha concordato anche il sen. Michelini (Aut), dai banchi del centrodestra il sen. Magnalbò (AN) ha sottolineato come la riforma riesca a coniugare le esigenze di valorizzazione degli enti periferici con la necessaria tutela dell'unità nazionale e il sen. Fasolino (FI) ha enfatizzato il tratto tipicamente italiano di una riforma indispensabile su cui ha auspicato la più ampia convergenza possibile. Il sen. Del Pennino (PRI) ha espresso un giudizio positivo sul testo, peraltro migliorabile dal punto di vista della ripartizione delle competenze, con l'abolizione di quelle concorrenti, e del ruolo dei partiti politici. I sen. Pedrizzi (AN), Servello (AN) e, con accenti particolarmente critici, Fisichella (AN) hanno rilevato l'affievolimento delle prerogative del Senato (trasformato da organo di rappresentanza politica a livello nazionale a rappresentante ibrido e contraddittorio delle articolazioni territoriali della Repubblica) e l'indebolimento del sistema di bilanciamento tra i poteri stabiliti dalla vigente Costituzione.

(La seduta è terminata alle ore 13:47 )



Informazioni aggiuntive

FINE PAGINA

vai a inizio pagina