Il Senato ha approvato, in un testo modificato che torna dunque alla Camera, il ddl n. 1795 di conversione del decreto-legge n. 209 in materia fiscale. Il decreto corregge i saldi di finanza pubblica rivelatisi negli ultimi mesi non coerenti con gli obiettivi stabiliti, in considerazione tra l'altro del negativo andamento del gettito fiscale per l'utilizzo da parte delle imprese di alcuni regimi agevolativi. In particolare è stata esclusa la proroga del termine (30 novembre) per l'acconto Irpeg ed è stato precisato il regime che consente di scegliere tra due diverse modalità di applicazione della DIT.

Il Presidente Pera ha poi dato formalmente avvio alla sessione di bilancio rendendo le comunicazioni previste dal Regolamento sul contenuto del ddl finanziaria. Al riguardo, i sen. Morando (DS) e D'Amico (Marg) hanno avanzato dubbi sulla correttezza delle modalità di copertura e su violazioni del Trattato di Maastricht contenute in alcuni articoli della finanziaria.

Introducendo l'esame del ddl costituzionale n. 1187 sulla devoluzione, con cui si vuole assegnare alle Regioni la potestà di attivare la competenza legislativa esclusiva in materia di sanità, scuola e polizia locale, il Presidente Pera ha invitato le forze politiche a trovare la più ampia convergenza sul provvedimento, primo passo del più complessivo percorso riformatore verso il pieno bipolarismo, obiettivo da conseguire estendendo l'orizzonte del dibattito parlamentare e politico anche ad altre necessarie riforme. Dopo che il Presidente della 1a Commissione Pastore (FI) ha precisato i motivi che hanno impedito la conclusione dei lavori in quella sede, il sen. Schifani (FI) ha sottolineato lo sforzo compiuto dalla maggioranza proprio alla ricerca di un positivo confronto con le opposizioni, mentre i sen. Mancino (Marg) ed Angius (DS) hanno lamentato l'inopportunità di trattare un provvedimento di tale importanza nel corso della sessione di bilancio.