Mercoledì 9 Ottobre 2002 - 253ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 09:32)

Ripreso nell'Aula del Senato l'esame del ddl n. 1517, che interviene in materia di incompatibilità dei consiglieri regionali estendendo le cause di incompatibilità individuate nella legge n. 75 del 2002 in attesa dell'entrata in vigore delle leggi regionali attuative delle disposizioni del nuovo articolo 122 della Costituzione; in particolare si stabilisce che l'incompatibilità ad assumere una carica pubblica in un ente locale a danno di soggetti che abbiano con lo stesso instaurato un contenzioso sia limitata (ad eccezione delle liti in materia tributaria) ai casi di responsabilità accertata con sentenza passata in giudicato. Proprio la contestazione di profili di incostituzionalità del testo ha dato vita ad un dibattito su alcune questioni pregiudiziali, successivamente respinte. I sen. Villone (DS), Dentamaro (Udeur) e Mancino (Marg) hanno infatti rilevato come la citata norma costituzionale, disponendo sulla materia la potestà legislativa concorrente, assegna alla legislazione statale la sola determinazione dei principi fondamentali, escludendo la possibilità di introdurre normative di dettaglio, che per di più, nel caso di specie, assumendo valore retroattivo sembrano ritagliate per favorire un aspirante consigliere regionale da tempo in lite con la Regione Campania. Di opposto parere il sen. D'Onofrio (UDC), secondo cui lo Stato, al fine di assicurare condizioni di pari trattamento su tutto il territorio nazionale, deve intervenire con norme di carattere generale su cui possano poi impiantarsi le diverse legislazioni regionali. In discussione generale, maggioranza e opposizione hanno ribadito da una parte la necessità di estendere una legge già approvata all'unanimità con riferimento a Comuni e Province, dall'altra la gravità del precedente con cui il Parlamento di fatto interviene per modificare la composizione di un Consiglio regionale. Sensibili tanto al rispetto delle prerogative regionali quanto ai diritti individuali connessi all'esercizio dell'elettorato passivo, il Gruppo della Lega ha annunciato che non parteciperà alla votazione finale, che è stata rinviata alla seduta pomeridiana, convocata per le ore 16,30.

(La seduta è terminata alle ore 13:02 )



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