Il Senato ha approvato, in prima lettura, il ddl n. 848 (collegato alla manovra finanziaria) con cui il Governo chiede al Parlamento una serie di deleghe in materia di occupazione e mercato del lavoro. Dopo le modifiche apportate dalla Commissione di merito e lo stralcio di alcune deleghe più controverse (che ora formano oggetto del ddl n. 848-bis), l'Assemblea ha esaminato gli oltre 700 emendamenti presentati in un contesto di forte contrapposizione, con l'opposizione impegnata a condurre una decisa battaglia ostruzionistica. In sede di dichiarazioni di voto finali, la maggioranza ha evidenziato il ritardo della legislazione italiana sulla materia e la necessità di assicurare al settore riforme strutturali in grado di rilanciare la competitività del sistema ed il rispetto delle sollecitazioni che provengono dalle istituzioni europee, sottolineando come il ddl si inserisca coerentemente nella nuova stagione di relazioni sociali inaugurata con il Patto per l'Italia e finalizzata ad assicurare efficienza al mercato del lavoro e soprattutto a migliorare il dato relativo al tasso di occupazione complessiva, che è il più basso in Europa. Ad avviso invece dei senatori di opposizione, il provvedimento, oltre a presentare profili di incostituzionalità in relazione alla suddivisione di competenze tra Stato e Regioni, provocherà precarizzazione e non flessibilità, in quanto stravolge l'impianto legislativo voluto dai Governi di centrosinistra che ha consentito di coniugare l'esigenza di sviluppo e di evoluzione del mercato con quella di tutelare i bisogni e i diritti dei lavoratori.

L'Assemblea ha inoltre avviato, dopo le relazioni dei sen. Boscetto (FI) e Zanoletti (UDC), la discussione generale sul ddl n. 1692, di conversione del decreto-legge in materia di legalizzazione del lavoro irregolare di extracomunitari.