Il Senato ha approvato la risoluzione della maggioranza a sostegno del DPEF per gli anni 2003-2006, di cui si sottolinea l'efficacia e la coerenza con gli impegni assunti nel Patto per l'Italia. La risoluzione rafforza i vincoli previsti dal Documento, nel senso che il fabbisogno di cassa dovrà rispettare il limite di 30,6 miliardi di euro per il 2003, di 28,3 per il 2004 e di 27 per il 2005 e gli anni successivi. Il rapporto deficit-PIL dovrà attestarsi su valori pari allo 0,8% nel 2003, allo 0,3% nel 2004, per pervenire ad un avanzo dello 0,1% nel 2005 e dello 0,2% nel 2006. Inoltre il Governo dovrà proseguire il processo riformatore della scuola e procedere al contenimento e alla qualificazione della spesa sanitaria anche mediante la sperimentazione degli istituti delle mutue e dell'assistenza domiciliare integrata. Assente invece, a dispetto delle aspettative, il riferimento all'opportunità di innalzare l'età pensionabile. Preclusa la risoluzione presentata dalle opposizioni, fortemente critica sull'insieme della politica economica del Governo.

L'Assemblea ha anche definitivamente approvato il ddl n. 1562 di conversione del decreto-legge n. 108 in materia di occupazione e previdenza.

Successivamente il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Lunardi ha risposto alle numerose interrogazioni sul disastro ferroviario di Rometta Marea. Anche se tutte le ipotesi sulle cause dell'incidente sono ancora al vaglio degli inquirenti e della commissione d'inchiesta ministeriale, Lunardi ha escluso l'errore umano, sottolineando piuttosto l'esigenza di verificare l'attività di manutenzione di recente ultimata su quella tratta. Il Ministro ha confermato la priorità che il Governo assegna alle infrastrutture nel Mezzogiorno e in tal senso ha ribadito la validità della legge obiettivo come strumento per la realizzazione delle opere necessarie.

Il Senato ha infine respinto le questioni sospensiva, votata anche dai Verdi e dalla Margherita, e pregiudiziale di costituzionalità presentate rispettivamente dai sen. Del Pennino (PRI) e Dentamaro (Udeur), rinviando a domani la discussione generale sul ddl n. 1601 in materia di rimborsi elettorali ai partiti.