Prosegue a Palazzo Madama la discussione generale sul ddl 1206 recante norme per la risoluzione dei conflitti di interesse. Il testo governativo, già approvato dalla Camera dei deputati, è stato significativamente modificato dalla Commissione affari costituzionali del Senato, che in particolare ha introdotto una norma che affida all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni compiti di controllo nei settori delle comunicazioni radiotelevisive e dell'editoria. La normativa proposta si rivolge esclusivamente ai titolari di cariche di governo ai quali è fatto divieto di ricoprire cariche e uffici pubblici e di esercitare compiti di gestione in società aventi fini di lucro o in attività di rilievo imprenditoriale, attività professionali o di lavoro autonomo in materie connesse alla carica governativa e qualsiasi tipo di lavoro dipendente. Il compito di accertare, attraverso la valutazione dei singoli atti di governo, la sussistenza delle situazioni di incompatibilità è affidato all'Autorità antitrust, che ne investe il Parlamento per il conseguente giudizio politico ed infligge, ove necessario, sanzioni pecuniarie alle imprese che avessero tratto indebito vantaggio. In difesa dell'impianto della normativa proposta sono intervenuti i sen. Malan (FI) e Maffioli (UDC), mentre critiche al testo, giudicato inefficace e ritagliato su misura in difesa degli interessi del premier Berlusconi, al punto da meritare, se approvato, il giudizio dei cittadini mediante referendum abrogativo, sono venute dai sen. Di Siena, Manzella, Petruccioli, Ayala, Berlinguer, Villone e Vittoria Franco (DS), Cavallaro, Cambursano, Battisti, Coletti e Bedin (Marg). La discussione generale proseguirà nella seduta pomeridiana, convocata per le ore 16,30, a conclusione della discussione sulle dimissioni presentate dal senatore Cossiga.