Il Senato ha approvato la proposta di stralcio degli articoli 2, 3, 10 e 12 del ddl n. 848 recante la delega al Governo in materia di occupazione e mercato del lavoro. Il Sottosegretario per il lavoro Sacconi ha illustrato la proposta, frutto dell'intesa raggiunta con le organizzazioni sindacali, con l'eccezione della CGIL, confermando l'intenzione dell'Esecutivo di proseguire il confronto con le parti sociali attraverso quattro tavoli dedicati ad altrettante materie per la definizione degli emendamenti al nuovo e autonomo disegno di legge che deriverà dallo stralcio. Da parte della maggioranza sono venute parole di apprezzamento per l'iniziativa del Governo, ed anche i Gruppi dello SDI e della Margherita hanno dichiarato di non essere pregiudizialmente contrari allo stralcio, riconosciuto come positiva conseguenza dello sciopero generale effettuato nelle scorse settimane, pur ribadendo la contrarietà a qualsiasi modifica all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Critici invece i DS, RC e i senatori del PDCI, che accusano l'Esecutivo di perseguire un disegno teso a spezzare l'unità sindacale e a stravolgere il sistema delle garanzie per i lavoratori.

In precedenza l'Assemblea aveva proseguito l'esame dei numerosi emendamenti presentati al ddl n. 1425, di conversione del decreto-legge n. 63, respingendo tutti quelli riferiti all'articolo 7 che istituisce la società per azioni Patrimonio dello Stato con il compito di valorizzare, gestire ed alienare il patrimonio dello Stato. Molte critiche si sono incentrate sul rischio di svendita cui sarebbero sottoposti i beni di valore storico-artistico e ambientale, di cui le opposizioni chiedono venga riconosciuta l'inalienabilità. Al riguardo il relatore Vizzini (FI) ha presentato un ordine del giorno che impegna il Governo a far sì che vengano tutelati i vincoli artistici, paesaggistici e culturali e che venga garantito il ruolo dei Dicasteri dei beni culturali e dell'ambiente.